Amentia - Parte Prima

37 6 16
                                    

La follia è uno stato d'animo così intenso da illuderci di essere normali. 

Ezechiele De Dominico

Camminavo rapidamente contro la forza del vento, con una grande borsa a tracolla adagiata sulla spalla

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Camminavo rapidamente contro la forza del vento, con una grande borsa a tracolla adagiata sulla spalla. Al suo interno riposavano i racconti che avete appena letto, all'esterno era foderata da uno strato di cuoio spesso che impediva all'acqua di rovinare la carta.
Quel giorno pioveva a dirotto. I fulmini si lanciavano da una nuvola all'altra unendosi in saette simili a venature umane, bluastre, lampeggiando nel cielo plumbeo. Udivo solo il ticchettio della pioggia che superava in decibel lo scalpitare dei miei stivali di pelle. Le strade di Lucca erano scivolose e viscide, decorate dalle feci molli dei piccioni che grugavano rintanati fra gli antichi cornicioni delle case.

Ero appena tornato da un lungo viaggio in mezzo ai boschi versiliesi, dove il tempio di Abruptum, anni fa, aveva svelato la sorte del povero compagno di Arrigo (Ermanno) ormai con le ossa frantumate sul fondo dell'abisso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ero appena tornato da un lungo viaggio in mezzo ai boschi versiliesi, dove il tempio di Abruptum, anni fa, aveva svelato la sorte del povero compagno di Arrigo (Ermanno) ormai con le ossa frantumate sul fondo dell'abisso. Il contadino mi aveva ingaggiato per scoprire cosa gli fosse accaduto e venni a sapere che si era offerto alla divinità volontariamente. Così agendo, evitò di marcire per l'eternità nella stalla di Imperius, il Dio del potere che governa segretamente il nostro pianeta. Per esso siamo solo animali e la Terra è la sua fattoria; ci sfrutta, ci affama, ci violenta. La sofferenza che macchia il suolo da millenni sazia la fame di questo divino che dimora da qualche parte nell'entroterra, nelle profondità marine irraggiungibili e inesplorate. 

Ma quello stesso giorno avevo commesso un crimine orribile: approfittando dell'anzianità di Arrigo lo condussi fino al tempio di Abruptum con l'inganno. Ricordo ancora quando mi fissava con i suoi occhi blu pieni di speranza e malinconia, vogliosi di ritrovare il compagno di una vita scomparso da settimane. Avevano vissuto insieme per decenni nella sua casa di collina, ma Abruptum viveva all'interno di Ermanno e lui non riuscì a placarlo.

Una volta che Arrigo mi guidò verso l'entrata della grotta e poi sull'orlo dell'abisso, utilizzai il metodo per evocare il divino e trarre un favore necessario alla mia crociata. Dissi chiaramente all'abissale che gli avrei donato l'anima del contadino, colui che aveva osato scappare dalla sua tana tanto tempo fa.
Dovete sapere che gli Dei sono esseri orgogliosi, possessivi, e le prede che fuggono alle loro fauci risultano più appetitose. Invero la sua ombra enorme si proiettò fulminea sulle pareti rocciose. 

Racconti OccultiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora