14

1K 40 2
                                    

Sono a letto, sotto alle coperte. Dopo aver visto il tramonto insieme, abbiamo finito di mangiare e poi siamo andati a prenderci un gelato. Non abbiamo parlato di niente in particolare, solo della mia scuola, del college e della patente, tutto qui. Sono tornata a casa da poco, con il sorriso stampato in volto, e non appena mi sono messa a letto ho preso il telefono per mandargli le foto. Magari lui ha raggiunto i suoi amici, non so se sia andato a casa. Inizio quindi a navigare sui social, sorrido quando vedo che, dopo circa mezz'ora, mi arriva una risposta da parte sua. Aspetto qualche minuto prima di visualizzare, perché non voglio che pensi che stavo aspettando una sua risposta, e quando vado sulla sua chat leggo quello che ha scritto: ti posso dire la verità?

Il mio cuore inizia a battere forte, mi torna in mente quello che ha detto quel suo amico in ascensore... ho paura che Jesús mi abbia voluta usare, o che mi abbia solo presa in giro per vantarsene con i suoi amici.

Quale verità? Gli chiedo preoccupata, non sapendo proprio che cosa mi spetta.

La meraviglia stasera non è stato il tramonto, ma tu.

Fisso per un attimo lo schermo del telefono, leggo e rileggo quello che mi ha scritto. Sbaglio, o mi ha detto che sono una meraviglia? Questo proprio non me l'aspettavo, ma comunque eravamo d'accordo che dopo oggi non ci saremmo più rivisti... nel momento in cui l'abbiamo deciso forse entrambi pensavamo di trovarci male ad uscire insieme, invece è successo l'esatto contrario. Ora apprezzo quello che dice, ma non posso dimenticare chi è lui e chi sono io... perché noi due, insieme, non potremmo mai essere anche solo semplici amici.

Anni fa mi piaceva un ragazzo, un amico dei miei fratelli, ma lui non mi ha mai notata, e un giorno è stato arrestato... ma non mi aveva mai chiesto di uscire, cioè, un vero appuntamento, invece credo che quello con Jesús lo sia stato anche se tra noi non è successo niente.

Sai che questa è stata l'ultima volta che ci siamo visti e questa è l'ultima volta che ci sentiremo? Non posso che ricordarglielo, mi dispiace.

Perché complichi ancora di più le cose? Mi chiede.

Io le complico? Sapevi che non sarebbe dovuto nemmeno succedere che io e te uscissimo insieme, sei tu che mi dici che sono una meraviglia... Dovrei sul serio calmarmi.

Dovrei specificare che non sono arrabbiata con lui, non sono nemmeno arrabbiata con me stessa per aver deciso di raggiungerlo, quella sera, sul molo. Sono arrabbiata con le stupide regole delle gang, e con le regole del mio padre super protettivo.

Pensi che io non lo sappia? Quando ti ho chiesto di raggiungermi sul molo, pensavo che fossi solo la cazzo di figlia di un poliziotto. Cosa ne sapevo io che in realtà esci sempre con quella gente da cui dovresti stare solo alla larga? Mi dice.

Ha ragione, lui non poteva sapere chi ero davvero... ma io, cavolo... io sapevo chi era lui, nonostante non sapessi che fosse il membro di una gang rivale a quella dei miei fratelli, sapevo che fosse un criminale, visto il luogo in cui l'ho incontrato.

Fisso per un po' la tastiera senza sapere che cosa scrivere... è chiaro che lui pensi che debba stare alla larga dal gruppo di Miguel, e viceversa, ma dovrebbero conoscersi prima di dire qualcosa di negativo sugli altri. Io che ho avuto la possibilità di conoscere Jesús posso dire che è una brava persona, così come posso dirlo sui miei fratelli e i loro amici, ma loro non mi crederebbero mai, nessuno mi crederebbe. Sul mio schermo compare una chiamata, ma non una semplice chiamata, è una videochiamata... penso voglia parlare a voce, anche io lo preferisco. Mi faccio coraggio e rispondo, nonostante sia in camera mia al buio entra un po' di luce da fuori. Sullo schermo compare lui, sembra tipo in una stanza, quindi non ha raggiunto i suoi amici da qualche parte, ma è andato direttamente a casa.

«Avevo sbagliato, stavo per attaccare.» mi dice appoggiandosi alla parete... come non detto.

«Aspetta, metto le cuffie.» sussurro, girandomi a prenderle dal cassetto e infilandomele.

Mi risistemo sul letto, lui mi sorride... videochiamata, cavolo. Non l'avevo mai fatta con nessuno prima, è strano.

«Ascoltami... non voglio forzarti a fare qualcosa che non vuoi. Ti lascerò in pace, se è questo che vuoi.» ora che lo guardo, seppur non sia davvero davanti a me, mi rendo conto davvero di quello che sta succedendo.

Ho conosciuto un bel ragazzo, tralasciamo il luogo in cui l'ho conosciuto, ma con me è sempre stato gentile, mi ha sempre fatta sorridere e riempita di attenzioni. Sua madre è morta quando lui era piccolo, così come la mia, suo fratello è in prigione come lo erano i miei qualche anno fa, suo padre anche... lui, da quello che ho capito, è da solo. È diverso dagli altri, è buono, e sì... avrà anche commesso qualche errore nella vita, ma chi non l'ha fatto? Mi dispiace dovergli dire che non ci possiamo più vedere, d'altronde lui... credo che sia l'unica persona che potrebbe capirmi.

Lo guardo senza sapere che cosa dire o che cosa fare, lui sembra imbarazzato, mi fa così tenerezza...

«Possiamo... sentirci qualche volta, se ti va. Vederci no. Ma possiamo chiamarci così a volte, o scriverci.» gli dico con tutto il coraggio che ho in corpo, per quanto io gli voglia dire che non cambierà niente.

«Olivia io non voglio essere tuo amico.» mi dice come se fosse già chiaro.

Lo guardo sconvolta... una frase del genere sinceramente non me l'aspettavo, mi ha spiazzata completamente. Le sue parole mi rimbombano nella testa non facendomi capire più niente.

«Sono la mia famiglia... ti prego, cerca di capire...» gli dico.

«Okay, sono la tua famiglia. Anche la mia famiglia, tutti intorno a me, sarebbero contrari a questo... ma me ne frego. Dovresti farlo anche tu.» sbotta, per poi sbuffare e abbassare lo sguardo: «Devo andare. Buonanotte.» attacca subito, senza darmi la possibilità di dire niente.

Perché deve fare così?

Sbuffo e spengo il telefono, lo appoggio sul comodino e cerco di addormentarmi, anche se penso che sarà difficile.

PrincesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora