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Qualche mese dopo
È successo. Finalmente è successo. Per tutta la vita ho aspettato di ritirare il mio diploma, e finalmente è successo.

Dopo quello che è successo mesi fa non pensavo che sarebbe arrivato questo giorno, invece ora sono qui, a scuola, nel campo da football, e non potrei mai essere più felice di come lo sono in questo momento. Ho sempre pensato che qualcuno non ci sarebbe stato... mio padre perché ha sempre pensato prima al suo lavoro che a me, i miei fratelli o i loro amici perché sarebbero magari stati in prigione oppure da qualsiasi altra parte sempre per colpa della loro gang, Jesús che non sarebbe potuto venire qui ma che mi avrebbe aspettata a casa mia come sempre... invece sono cambiate tante cose e ora sono felice di poter salire su quel palco e di guardare papà, che ora è decisamente più presente, zio Álvaro, Diego e Carmen, che mi stanno sempre vicini, e poi i ragazzi, tutti i ragazzi. Negli ultimi mesi i ragazzi hanno stretto non solo una tregua, ma anche un'amicizia che va oltre alle due gang, e per me non c'è cosa più bella di vedere i miei fratelli andare d'accordo con il mio ragazzo, l'uomo che presto sposerò.

Jesús non ha più fatto scenate di gelosia, non si è più preso a pugni con Cesar, e non mi ha più messa da parte per stare con loro. È presente, mi ama, mi supporta, e più i giorni passano, più penso che sia la persona più giusta per me... perché non immagino nessun'altra persona al mio fianco, non c'è nessun altro ragazzo con cui vorrei stare, e soprattutto non esiste nessuna persona che immaginerei di raggiungere all'altare e a cui dire il fatidico sì, se non lui.

Lanciamo tutti quanti il tocco in aria urlando, finalmente ci sentiamo liberi, e Melanie mi abbraccia subito scoppiando a piangere insieme a me. Per me è un sogno questo giorno, non pensavo che ci sarei mai arrivata, eppure eccomi qui. Tutti iniziano a correre dalla propria famiglia e dai propri amici, mentre noi continuano a stare abbracciate, come se questo non fosse un addio alla scuola, ma... un arrivederci anche tra noi due, perché lei partirà presto, viaggerà, andrà al college, mentre io ho deciso di restare qui e concentrarmi solo sulla mia famiglia.

«Sei la mia migliore amica e questa giornata senza di te non sarebbe stata la stessa.» mi dice, per poi darmi un bacio sulla guancia e allontanarsi da me per raggiungere i suoi genitori, mentre io mi giro vedendo che mi hanno raggiunta tutti, la prima persone che abbraccio è Carmen.

«¡Felicidades mija!» mi dice.

«Grazie.» le dico, per poi abbracciare anche tutti gli altri.

Una volta che si è scoperto che non sono mai stata in pericolo, gli amici di Jesús hanno deciso di tornare nel loro quartiere. A volte li vedo, ma non sono più continuamente da noi, mentre Jesús, naturalmente, Manuel e Diego sono una presenza fissa, ne sono felice, e sono anche felice che ci siano oggi.

Abbraccio tutti, uno per uno, sono fiera di me, ma soprattutto sono felice di aver reso tutti loro, nessuno escluso, fieri e orgogliosi di me. Se ho preso il diploma non l'ho fatto per me, ma per tutti loro, perché volevo appunto che fossero fieri di me, e poi l'ho fatto anche per mamma, perché non mi importa se era una festaiola e le importava soltanto di sé stessa... è la mia mamma, la amerò sempre nonostante tutto, e spero che anche lei sia fiera e orgogliosa non soltanto di me, ma anche di tutti loro, perché se non fosse stato per ogni singola persona che oggi è qui, probabilmente non ce l'avrei mai fatta. Per quanto avrei voluto che anche i miei nonni fossero qui, dopo che mi hanno sparato di me non hanno più voluto saperne, assurdo... anche se non se lo sono meritati io comunque ho provato a contattarli, ma loro non hanno mai risposto... né alle chiamate, né ai messaggi, né alle lettere, quindi ho deciso di lasciare stare... anche se ci sono rimasta molto male.

«Bravissima amore mio, sono fiero di te.» mi dice Jesús, al quale sorrido, per poi abbracciarlo.

Quando mi ha chiesto di sposarlo ero la ragazza più felice del mondo, poi le cose hanno iniziato a cambiare perché era troppo geloso di Cesar e vedevo in lui una persona che prima non conoscevo... ma per fortuna ha capito i suoi errori e ha cercato di migliorare, riuscendoci alla grande. L'altro giorno mio zio e mio padre mi hanno detto che non vedrebbero nessuno migliore di Jesús al mio fianco. Non so che cosa ha in serbo il futuro per noi, ma ogni cosa la supereremo insieme.

«Foto!» esclama Carmen.

«Mettetevi tutti vicini, ve la scatto io.» dice Melanie a tutti, e anche se siamo in tanti ci stringiamo e ci scatta una foto di gruppo: esattamente come ho sempre sognato.

Il ragazzo che mi ha sparato... anche lui si sarebbe dovuto diplomare quest'anno... mi chiama spesso, i ragazzi non sono d'accordo che io lo senta, ma la scelta è mia, e anche se alla fine ho detto loro che cosa è successo davvero, non si fidano comunque di lui. Per fortuna, per proteggermi, non hanno cercato né lui, né gli altri ragazzi che lo hanno convinto a sparare quella sera, che sono stati arrestati il giorno dopo rispetto a lui, ma non li conosco, non li voglio conoscere.

«Ei roccia! Ce l'abbiamo fatta, hai visto?» un mio compagno di scuola viene verso di me sorridente e mi abbraccia lasciandomi di stucco, Melanie resta più sorpresa di me, ma quando si allontana gli sorrido: «Una foto con la sopravvissuta me la devi.»

«Sei un deficiente.» gli dice Melanie.

«Non sto parlando con te. Possiamo farci una foto?» mi chiede gentilmente, guardo i ragazzi che non lo stanno guardando molto bene, ma annuisco e quindi lui tira fuori il telefono passandolo a Melanie, che ce la scatta contro voglia, poi si avvicina a me e mi stampa un bacio sulla guancia: «Vedi di non morire, ciao!»

«E... questa è stata la tua ultima conversazione con un bianco, andiamo a casa.» dice Miguel facendomi ridere.

Mi sono diplomata, adesso non so che cosa accadrà, ma di una cosa sono certa: i ragazzi non cambieranno mai, e, forse, è meglio così.

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