Peccare d'amore

9: Attimi di meravigliosa vita

Guardare negli occhi di Louis era per Harry come esplorare le infinite possibilità che il futuro sembrava tenergli segrete.
Quello che avevano avuto era stato solo un bacio, un atto di iniziazione al mondo dell'amore, ma per il giovane Lord era stato anche uno dei primi e veri atti di amore verso se stesso.
Baciare Louis era stato tutto quello che nella vita si era negato e da cui avevano tentato di allontanarlo, un passo verso la comprensione e l'accettazione di sé.
<Dentro ognuno di noi esiste un mondo inesplorato> gli aveva detto subito dopo quel loro prezioso e delicato bacio, <e i nostri sono appena entrati in contatto>.

Harry era riuscito a vederla quella nuova realtà che si nascondeva dentro il pianista e stringendogli le braccia al collo aveva desiderato potervi accedere, perché era lì che si sarebbe finalmente sentito se stesso.

Si erano guardati a lungo quella notte ed Harry aveva appreso che in uno sguardo si potessero racchiudere mille emozioni. Nella carrozza, ormai sulla via di casa, sentì che le petto si distingueva , tra le altre mille sensazioni, la gratitudine.

Era così grato a Louis per quello che stavano avendo, per quello che gli stava donando e che gli stava permettendo di concedere a sua volta.
Harry aveva capito nella sua breve vita che nulla era scontato ed era proprio per tale filosofia che Lord Tomlinson gli pareva un miracolo.

Un miracolo in carne ed ossa seduto al suo fianco, con la mano che sfiorava la sua in un cauto gesto di affetto.

Con la stessa cautela aveva baciato la sua fronte quando la carrozza aveva fatto scendere Harry, Louis ancora su di essa lo aveva accarezzato con lo sguardo dopo essersi allontanato.
Poi non aveva potuto che varcare il cancello della sua villa, guardandosi di tanto in tanto le palle e trovandolo ancora lì, attento che varcasse il portone senza essere disturbato.

Il giovane si chiuse la porta alle spalle, sospirando attraverso un sorriso emozionato, si poggiò contro il legno e chiuse gli occhi, assaporando attraverso i ricordi le memorie di quella notte che si confondeva con un sogno.

Preso dall'euforia corse per le scale, facendo forse un po' troppo rumore, una volta in camera chiuse la porta e si fiondò sul letto. La vita, quella notte, gli sembrava meravigliosa.

———

<Figliolo, mi stai ascoltando? Harry!> strillò Anne tentando di attirare la sua attenzione.
<Scusate madre, ditemi, vi ascolto> disse, tentando di focalizzarsi sulla lady seduta davanti a lui.
<Come devo fare con questo figlio? Ha sempre la testa altrove...> borbottò scuotendo il capo, <Dicevo, tra meno di tre settimane tua sorella compierà gli anni, sarà l'ultimo compleanno prima del suo matrimonio. Dovrò organizzare qualcosa in grande... ah, quanto avrò da fare, povera me!>

<Sono sicuro che riuscirete nell'intento, come sempre> disse e Anne gonfiò il petto, orgogliosa.
<Lo so, lo so... tu vorresti invitare qualcuno in particolare? Ad esempio, Lady Gigi sarebbe sicuramente felice di essere la tua accompagnatrice>

<Penso di sì, più tardi passerò a trovarla, glielo chiederò> mugugnò prima di bere il suo tè con fare distratto, <Ecco, bravo. Visto che parliamo di proposte, mio caro, penso che la festa di tua sorella sia l'occasione perfetta per ufficializzare il tuo fidanzamento>.

Harry si bruciò la gola con tè.

<Il...> tossì <Il mio fidanzamento?!>
<Beh certo, direi che è ora> Anne morse una meringa, emettendo un verso soddisfatto.
<Ma... con chi? Io non sto corteggiando nessuno>
Era lui ad essere corteggiato, da un altro uomo per giunta; si disse mentalmente.

<Mio adorato Harry, tu dimentichi che io sono stata giovane prima di te> disse con fare furbo sua madre, sbattendo gli occhi più del dovuto.
<Pensi che io non abbia notato il tuo recente comportamento? Il digiuno, l'isolamento, la distrazione, lo sguardo sognante... tutti sintomi di un cuore innamorato> mosse la testa come a ribadire le sue parole e gesticolando con una meringa in mano; <E chi mai potrebbe essere la fortunata se non quell'angelo di Gigi?>