capitolo /3/

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Chiamai mio fratello Canada nel mentre venivo trascinato da quel mastino infernale
Usa: Canada-
Canada:America? Perché mi hai chiamato..? È successo qualcosa...?
Usa: no no volevo solo dirti che stasera non torno a casa
Canada: ah, come mai? Hai qualche appuntamento?
Usa:no no, sto andando a casa di un amico e passeremo la notte insieme
Canada: "ok, divertitevi"
Lo salutai con un lieve sorriso in viso.
Levai il telefono e vidi Italia che mi guardava sorridendo
Usa: cosa-
Italia: allora siamo amici ehhh?
Usa: aspe-NON INTENDEVO QUESTO-
Italia: e allora che cosa intendevi?
Li lasciai il braccio e mi rigirai male
Usa:" io- lascia stare"
Italia: va bene, comunque muoviamoci che Germania ci sta aspettando.
Lo raggiunsi
Usa: Germania..?
Annui
Italia: "si, noi due siamo coinquilini.  Sai, dopo l'incidente abbiamo deciso di convivere così Germania non avrebbe dovuto affrontare da solo la situazione e tutto il resto"
Sorpreso pensai a quale tipo di incidente stesse parlando.
Ma poi lasciai semplicemente stare, non volevo ficcanasare nei problemi personali degli altri.

Chiamai Ger per cambiare argomento.
Germania: pronto?
Usa: quindi tu e germania-
Con la mano li detti una piccola spinta, facendolo allontanare.
Germania: chi era?
Italia: America, oggi vieni a casa nostra
Germania: "ah."
Per un istante sudai freddo.
Italia: insomma l'ho invitato e-
Germania:"ITA CAZZO NON HO ANCORA PREPARATO LA CENA!! Potevi dirmelo prima?? e poi qui è tutto un disordine!"
Sospirai.
Italia: quindi ti va bene se resta?
Germania: certo, i tuoi amici sono anche miei amici no? e poi se ti fidi così tanto di quel tipo, sono sicuro che sia una brava persona.
Sorrisi tra me e me. Avevo sbagliato a preoccuparmi di Germania.  Dopotutto era sempre stato molto inclusivo, avvolte  anche più di me.
Ad esempio non li piaceva giudicare le persone dalle parole altrui, ma preferiva ogni volta verificare la verità di quelle voci.
Italia: va beh, ciao germoney
Germania: ja ja, ciao
Riattaccai,come sempre le parole di ger mi avevano calmato.
USA: quindi tu e germania?
Lo guardai
Italia: io e lui?
Rimase in silenzio per poi cominciare a muovere le mani e a fare strani gesti di difficile comprensione
Italia: eh?
Sentii il viso arrossirmi e capii
Italia:" cosa?? No no no no. No. Siamo fratelli, che ti passa in mente??
Dico stizzito
Usa: "Non  so, scusa, era per sapere"
Questa cosa mi fece entrare in uno stallo di imbarazzo. Come aveva potuto pensare che io e ger stessimo insieme?? Insomma non glielo avevo detto ma non mi sembrava di dare quel presentimento.
Mentre camminavamo ad un tratto
sentimmo poco più lontano da noi una risata, vidi Russia e alcuni paesi slavi, sembrava che stessero ridendo di noi, li guardai male ma America mi disse di ignorarli e di aumentare il passo, non mi piaceva rimanere indifferente a questo tipo di provocazione ma non volevo che tutto questo potesse sfociare in una lite o in uno scontro, anche se non capivo perché america non avesse detto nulla, di solito era molto più impulsivo ma lasciai perdere perché forse era meglio così.

Il cielo cominciò ad imbrunirsi e finalmente arrivammo a casa, bussai alla porta e un famelico tedesco ci aprì, accogliendoci amorevolmente come solo lui sapeva fare.
Aveva l'aspetto un pò trasandato, indossava come sempre una lunga maglietta nera e dei pantaloni larghi. Ma differentemente dal solito aveva un grembiule bianco con la scritta:" il miglior chef al mondo".
Che era per l'esattezza il mio grembiule che mi era stato spedito per natale da mia zia.
Germania: ben arrivati,vi stavo giusto aspettando, pulitevi le suole delle scarpe allo zerbino ed entrate pure.
Facemmo quello che ci disse ed entrammo all'interno dell'abitazione.

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Volevo aggiornarla prima... Ma in questi giorni ho avuto molti problemi e non mi sentivo in vena di scrivere.
Ero triste e di sicuro anche se mi fossi sforzato a scrivere qualcosa non ce l'avrei fatta.

-Motherfuckers Having Fun-Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang