capitolo /15/

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Anche se il mio telefono squillava, nessuno rispondeva alla mia chiamata.
E lentamente dentro di me cominciavo a perdere la speranza.
Italia: "cazzo, tutto questo e non risponde. Sono qui da ore per vedere ste stelle e adesso mi ignora??"
Poco prima ero riuscito a vedere una stella cadente, avevo espresso un desiderio come mi era stato detto e adesso continuava a non rispondere alle mie chiamate.
Infondo me l'aveva detto e già lo sapevo, non avevo niente di cui lamentarmi.
Rinunciai a chiamarlo e mi limitai a lasciargli un messaggio in segreteria, sperando che prima o poi lo vedesse o lo ascoltasse.
Di solito non era da lui andare a letto presto, forse aveva già rotto la sua promessa di castità? Risi sottovoce, sperando almeno che si stesse scopando un bel toyboy o cose così.
Smisi immediatamente di ridere, dopo che mi accorsi di essere solo come un cane e che stavo praticamente ridendo da solo come uno psicopatico.
Da fuori arrivava un freddo promiscuo per linizio dell'inverno, ma il cielo era stupendo per non rimanere li a guardarlo, rividi un'altra stella e espressi un altro desiderio.
Poi chiusi le finestre, gelavo, così mi coprii con una vestaglia di pelliccia nera (finta) che avevo comprato al mercatino ieri l'altro con slovenia e che sinceramente adoravo.
Starnutii e sentii da lontano la voce di germoney rimproverarmi.
Germania:" te l'avevo detto.
Dai entra coglione, se no alla fine ti ammali così"
Italia:"Eddai gerry, è stato un caso. Volevo solo godermi questo splendido cielo"
Germania:" risparmiami le scuse.
Il caso non esiste, è solo una semplice spiegazione che gli umani si sono dati per spiegare ciò che accadeva attorno ma che loro non riuscivono a capire, c'è sempre una ragione dietro tutto ciò che accade. Alcuni pensano al destino, io penso solo che è tutto una conseguenza delle nostre azioni, capisci?"
Risi nuovamente e mi sedetti ai piedi del letto con il telefono in mano.
Vidi Germania affacciarsi nuovamente da dietro la porta della mia camera mentre osservava quello che facevo.
Germania:" ti ho fatto del tè"
Disse entrando cautamente con il vassoio del tè in mano.
Italia: "deteinato? "
Annuì.
Italia: "con due cucchiai di zucchero? "
Germania: "si"
Italia:" allo zenzero?"
Germania: "hai rotto il cazzo, prendi e bevi"
Si sedette di fianco, appoggiò il vassoio sul letto e mi passò la tazza col tè.
Rimasi con la tazza in mano a rimuginare un pò mentre facevo muovere ripetutamente il tè nella tazza da una parte all'altra, con leggeri movimenti
Germania: "pensieroso? "
Disse dopo avermi osservato atteggiarmi in un modo quasi bambinesco.
Italia: "abbastanza. Sai, ultimamente ho dei dubbi su quello che sto facendo ma onestamente non so come comportarmi."
Germania: "Ita, avvolte capita di avere dei momenti difficili, ed è una merda. Succede a tutti e ti capisco. Se ne vuoi parlare, sono qui."
Italia: "Cioè, non intendo parlarne, vorrei soltanto sapere cosa sia giusto fare."
Germania:" non ho la palla di cristallo ma stai sicuro che qualsiasi cosa farai non sarà mai quella più giusta. Ci sarà sempre qualcosa che andrà storto. Fai solo ciò che credi sia meglio e spera di non mandare niente a puttane."
Italia: "waoh e questo dovrebbe risollevarmi il morale?"
Lo guardai ironicamente.
Germania : "ah, comunque domani Russia viene a casa per delle prove, quindi se vuoi studiare, puoi andare da qualche altra parte."
Italia: "ugh spero non facciate nient'altro, l'altra volta con Svezia ho sentito tutto."
Germania: "smettila, è colpa tua se non stiamo più insieme."
Italia: "solo perché volevo sapere se stesse sotto o sopra non capisco ancora perché si sia arrabbiato così tanto."
Germania:" ok, buonanotte Bruder."
Si alzò e tornò in camera sua lasciandomi nuovamente solo.
Levai il telefono, strisciai verso il cuscino e spensi le luci della lampada, mi strinsi al cuscino e mi addormentai
Il giorno dopo quando andai a scuola non vidi Usa in giro.
Lo aspettavo di fronte al suo armadietto e con lo sguardo lo cercavo tra la folla di studenti.
Forse stava male pensai tra me e me.
Ripresi il telefono e vidi che non aveva neanche visualizzato i miei messaggi.
Lo chiamai nuovamente, speranzoso in una risposta. Non so anche un semplice messaggio con scritto" tutto ok" mi avrebbe fatto sentire meglio.
Ma venni colto all'improvviso da Lettonia, che arrivò e si appoggiò agli armadietti.
Chiusi la chiamata e imbarazzato la salutai.
Lei rise:" come va? Mi sembri abbastanza ansioso per stasera" .
Annuii,in quel instante suonò la campanella.
Italia:" diciamo che uscire con una persona che conosci a malapena non è il massimo."
Lettonia: prendilo un pò come un'appuntamento al buio"
Mentre camminavamo la osservai attentamente, aveva un passo calmo e un pò scoordinato, teneva le mani nelle tasche dei pantaloni e camminava in maniera un pò tosta, con una spalla teneva lo zaino mentre tra i denti teneva una sigaretta un pò usata.
I capelli rosso ramato erano sempre sciolti e le coprivano leggermente il viso donandole un'aria quasi misteriosa.
Italia:"Ehy sai perché non bisognerebbe offendere del buon sushi?"
dissi per rompere il ghiaccio.
Lettonia:" perché è buono?"
La guardai, molto convinto di me stesso.
Italia:" no, ma il cuoco che l'ha cucinata potrebbe essere sushiettibile alle critiche "
dissi con una faccia così seria da rendere quasi migliore la battuta.
Mi guardò con gli occhi quasi spalancati, rimanendo in silenzio, poi mi prese per una spalla e mentre lasciava scappare un risata mi disse:" bro, sei pessimo" arrossii più del dovuto e risi anch'io, lasciandomi trasportare dal momento.
A pensarci, la battuta non era neanche mia ma era frutto di quel genio incompreso di usa.
Quando me l'aveva detto avevo fatto la stessa espressione perplessa di Lettonia e lui vedendomi si era scompisciato dalle risate.
Passai le seguenti lezioni a scarabocchiare sul taccuino e a fare disegnini e cose così mentre ovviamente prendevo appunti.
Appena finito l'anno e tutto, il mio sogno era quello di tornare in Italia e intraprendere il percorso di stilista o artista in genere.
Per questo, avvolte mi mettevo a fare schizzi di persone o paesaggi, soprattutto perché era un perfetto svago nei momenti di noia.
Sentii qualcosa colpirmi la nuca, mi girai, erano tutti con gli occhi sui libri, vidi la pallina che mi aveva colpito a terra, mi rigirai e senza farmi notare la raccolsi e l'appoggiai sul tavolo.
Lo aprii e vidi il mittente:" ehy, che ne dici di parlare un pò?? Mi sto annoiando :(" girai il capo verso Giappone notando con gioia che mi ignorava, presi la carta e la ributtai a terra verso la sua direzione.
A fine corso venni riscontrato proprio da Giappone che sorridente mi prese per una spalla:" oggi torniamo a casa insieme" disse amorevolmente, io sorrisi e gli risposi con un semplice "ok" .
Giappone:" così almeno puoi dirmi tutto invece di continuare a mandarmi stupidi video di gattini."
Italia:" va bene, basta che ti calmi, visto che per ora le cose tra me e Lettonia vanno a rilento"
Fece un faccia seria.
Giappone: "ti prego non dirmi che gli hai mandato un video di gattini. "
Scossi la testa, mentendo.
Giappone:" amico, fidati non è il modo di rimorchiare."
Italia: "e tu che ne sai?"
Mi prese in disparte
Giappone:" se vuoi fare colpo su una donna devi imparare a conoscerla. Devi essere galante, ben disposto e pronto a difenderla da tutti."
In una rappresentazione allegorica di me e Lettonia in pericolo probabilmente sarebbe stata lei quella a salvarmi.
Italia: "no queste sono stronzate anche un pò misogine."
Giappone: "shhhh, ascoltami
Disse tappandomi la bocca in maniera drammatica. "
Italia:" preferirei non doverlo fare."
Giappone:" ascolta, io so tutto di Olanda"
Italia:" si ma lei non sa nulla di te. È questo il punto"
Giappone:"ascolta,io la seguo su instagram, pinterest, tik tok, Facebook e tumblr ad ogni post li metto like e li lascio un commento positivo"
Italia: "buon per te ma non è una cosa un pò da stalker?"
Giappone:"no no, io non la spio, li do solo il mio più sincero supporto."
Allora, immaginatevi Olanda come una di quelle super biondone nordiche, altissime e toniche.
Insomma Giappone appena l'aveva vista aveva avuto un colpo di fulmine e ora è da qualche anno che ne è ossessionato a livello quasi maniacale.
Personalmente non ho mai incoraggiato la sua ossessione visto che la trovo al quanto ridicola e inquietante. Ma vederlo così speranzoso e pronto a tutto mi metteva una certa malinconia.
Dopotutto l'unica cosa che lo bloccava era la sua timidezza nel parlargli ed ero sicuro che poi le cose sarebbero andate a meraviglia se si fosse dichiarato.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur si vederla felice e questo per me era la cosa più importante fra tutte.
Quella che da una parte ti faceva chiudere un occhio sui suoi comportamenti insoliti.
Sorrisi e continuai ad ascoltarlo in silenzio mentre mi parlava della sua vita e dei suoi problemi.
Usciti da scuola e ormai verso casa sua, camminavamo a braccetto.
Giappone: "ehy ti va di entrare e prendere un tè?"
Stavo per rifiutare ma poi mi ricordai di Germania e ciò che mi aveva detto ieri
Italia: "perché no, basta che ci metti lo zucchero. Quel tuo tè matcha è sempre amaro da far schifo"
Giappone: ""non vado contro alla tradizione per un tuo capriccio".
Italia:"kiko e akiro sono a casa?"
Giappone: "si dovrebbero essere già arrivati. Ma tanto resteranno nelle loro camere fino a cena. Sai come sono gli adolescenti."
Italia: "si, poi se da come mi dici vanno così bene a scuola. Allora dovranno studiare tanto no?"
Intanto mette le chiavi e entra.
Giappone:" diciamo di no, sono abbastanza bravi ma non perché studiano. Sono quel tipo di persone che gli basta stare attenti alle lezioni e poi sanno ripetere tutto."
Incredibile, se avessi avuto io la possibilità probabilmente a quest'ora avrei già preso tre lauree.
Italia: "tipo dei ragazzi plus dotati?"
Mi fa entrare e chiude la porta a chiave.
Giappone: "si. A differenza loro io ho sempre faticato molto per studiare e per capire le cose ma sono contento che per loro sia così semplice.
Vieni , ti faccio del tè così possiamo chiacchierare e rilassarci."
Sorrisi sedendomi su una sedia accanto al tavolo in cucina, così anche da poter osservare meglio Giappone mentre cucinava.
Italia: "certo. E sei vuoi dopo puoi mostrarmi uno dei tuoi fumetti."
Giappone:" davvero? Sarei appagato nel ricevere un parere da uno dei più grandi artisti che conosco."
Arrossii e risi imbarazzato, non mi ritenevo uno dei migliori ma apprezzavo sempre i commenti lusinghieri di Giappone.
Italia: "si, potrei darti qualche dritta."
Poco dopo si sedette accanto a me e mi passò una scatolina di dolcetti.
Giappone:" parlando di cose più importanti."
Incominciai a ingozzarmi di dolcetti, adoravo i dolci fatti in casa. Giappone:" volevo darti la grande notizia, domani andrò alla festa con Olanda."
Disse quasi come una di quelle ragazzine emozionate di vedere il proprio idolo per la prima volta. Io quasi soffocai.
Italia:" l'hai ricattata?"
Giappone:"no no, è come avevi detto te. Bastava parlargli e chiederglielo."
Mi
Italia: "che ti avevo detto, eri troppo ansioso."
Giappone era solito farsi troppi problemi, e alla fine finiva per non prendere decisioni e rimandarle a una prossima volta in cui avrebbe fatto la stessa e identica cosa.
Passammo delle ore tranquille insieme quando ad un certo punto mente stavamo guardando la TV mi arrivò un messaggio:" fatto" da Germania.
Mi alzai e gli dissi che dovevo tornare a casa.
Giappone: "proprio ora?? Credevo che alla fine saresti rimasto a cena."
Forse non avrei dovuto alimentare le sue false speranze.
Italia:: "no, se non torno a casa, chi è quello che preparerà la cena a Germania?"
Dico sarcastico, ma consapevole delle scarse doti culinarie di Germania.
Giappone": per me potreste venire entrambi da noi."
Scossi la testa mentre prendevo la mia roba.
Italia:"non voglio approfittare della tua gentilezza, ti prometto che un giorno faremo una cena tutti insieme, ok?"
Annuì e mi lasciò andare solo dopo essersi assicurato che avessi preso tutto. Per ultima cosa mi abbracciò e in quel momento mi sentii così di merda che in due secondi ero già sulla strada verso casa.
Arrivai e trovai Germania estremamente turbato e stremato sul divano.
Sapevo riconoscere quando c'era qualcosa che non andava, visto che puntualmente cominciava a lamentarsi o a borbottare frasi incomprensibili a bassa voce.
Italia: "spara."
Dissi mentre riscaldavo della pizza avanzata per cena.
Germania": è stata un perdita di tempo, voleva che li insegnassi a suonare la chitarra ma non c'era verso di fargliela entrare nella zucca. Meno male che non c'eri, se no avresti sentito per tutto il tempo note stonate. Avresti dato di matto."
Italia:"che coglioni, ma tipo lui non te l'aveva detto?""
Germania: "si ma non credevo che fosse un caso perso! Supponevo che le basi le conoscesse."
Disse mentre prendeva un pezzo di pizza dal mio piatto.
Germania:" sai cosa? Lascia stare, più ne parlo e più mi irrito. Dimmi cosa hai fatto te così non devo pensarci."
Italia: "niente di che, sono stato a casa di Giappo, ci siamo divertiti.
E a quanto pare esce con Olanda per il ballo."
Germania: "lo sapevo, me l'aveva detto che voleva chiederglielo. Insomma dubitavo che ci riuscisse ma complimenti. "
Italia:" già, appena me l'ha detto ho strabuzzato gli occhi."
Feci una lieve risata rimanendo in piedi a mangiare.
Germania: "dimmi di te invece, hai sue notizie?"
Scossi il capo.
Italia:" niente di niente, è come se fosse scomparso."
Germania:" e a scuola?"
Italia: "niente, ho passato la maggior parte del tempo con Lettonia e Estonia. Siamo stati bene e abbiamo cominciato a conoscerci meglio."
Germania:" interessante, dubitavo che funzionasse. Insomma chiederle di uscire è stato un pò avventato non trovi? Non è stata la prima persona che mi sarei aspettato che ti accompagnasse alla festa o ti chiedesse di uscire. "
Non capivo quello che intendesse, insomma era palese che avessi una cotta per Lettonia.
Germania: "ceh, dopotutto non sapete niente l'uno dell'altro.
Non mi sorprenderei se non funzionasse."
Ci avevo pensato molto a quella opzione ma non volevo farmene un cruccio, e mi ero ripromesso che anche se le cose fossero andate male non avrei dovuto sorprendermi o lamentarmi o rimanerci male.
Le avrei solo accettate come era giusto fare.
Germania: "capisco, va beh, ti saluto.
Prese un pacchetto di patatine e se ne andò in camera."
Presi il telefono e mi misi a guardare le notifiche recenti.
Vidi qualche nuovo post su instagram di gente che seguivo e vidi una foto di Perù con difronte usa che cercava in ogni modo di evitare di essere ripreso.
Si trovavano allo starbucks in centro città, quello che ha una pasticceria che io adoro.
Li mandai un messaggio su insta rispondendo alla storia:" bello, spero che il caffè fosse buono 🤩" dissi, anche se da una parte avevo paura che potesse risultare ambiguo visto che la storia era di questa mattina.
Mi lasciò un cuoricino al messaggio e mi rispose:" si, molto buono 😁😆".
Non so perché ma quel messaggio mi fece sentire meglio.
Sorrisi e continuammo a scriverci.
" il tempo era bello?" Li chiesi.
"Decente, cmq ame ti saluta"
Mi bloccai, non sapevo il perché ma era un'informazione che in quel momento avrei preferito non sapere.
Si poteva ben notare che stavo tergiversando. Forse per il fatto che non volessi parlare direttamente di lui o passare per quello che si preoccupava troppo.
"Lui come stà?"
"Bene, oserei dire"
" bene? Non risponde ai miei messaggi 🙁"
" probabilmente non ha guardato il cellulare, sai com'è"
" che ti ha detto di nuovo"
" credo nulla di cui posso parlarti 😕 sorry"
Continuiamo a parlare di altro finché alla fine spensi il telefono, laciandolo via.
Mi strusciai la faccia con le mani esasperatamente, sentivo i problemi venirmi in contro e menarmi senza lasciarmi neanche un momento per riprendere il fiato o per contrattaccare.
Avrei preferito ignorare la situazione e inghiottire il rospo ma come sempre non riuscivo a farmi i miei problemi, certo forse era questo il motivo per il quale mi ero cosi tanto interessato a lui all'inizio e poi affezionato in seguito.
Ma la situazione stava degenerando e sinceramente non capivo di che cazzo stesse parlando Perù. Fino all'altro ieri mi sembrava che stesse alla grande.
L'avevo accompagnato agli allenamenti di palestra pochi giorni fa, l'avevo aiutato a chiedere il numero a una mentre eravamo a prenderci un bubble tea (anche se è stato piuttosto fallimentare) ed infine l'ultima volta in cui ci siamo visti è stata ieri al parco, quando lui con gli occhi luccicanti e la faccia da fallito attore di Hollywood mi aveva detto della notte e delle stronzate sulle stelle cadenti.
E ora faceva l'altezzoso e ignorava il mondo, pretendendo di essere marylin moroe o qualche super star che ti ignora per la sua immensa fama e che si aspetta che sia tu quello a cercarlo.
E se poi mi preoccupavo, dovevo farmi i cazzi miei.
Sbottai irritato, lo odiavo quando si comportava così, era solo un egocentrico del cazzo, tutto qui.
Ed ormai ero stra convinto che quasi lo facesse apposta.
Forse tralasciando tutto, era meglio ignorarlo e aspettare che si rifacesse vivo, come sempre.
Mentre borbottavo arrabbiato, cominciai pian piano a sbadigliare fino ad addormentarmi sul divano, comprendomi solamente con una scrausa coperta che era lì accanto.
Avevo preso la mia decisione.

Finito.
Si sono ancora vivo e sto scrivendo ancora 🫠
Le faccine dovrebbero rendere più credibili i dialoghi in qualche modo, non so, mi sembravano una buona idea all'inizio.
E non so perché, ma appena ho finito questo capitolo mi è venuto un calo di autostima assurdo e l'ho ricontrollato minimo venti volte.
Va beh.

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⏰ Última atualização: Jul 04, 2023 ⏰

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-Motherfuckers Having Fun-Onde histórias criam vida. Descubra agora