capitolo /13/

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Oggi ger mi accompagnò a scuola, mi ero svegliato tardi e stavolta aveva deciso di aiutarmi e trasportarmi verso scuoka. Visto che la mia moto era in officina e col cazzo che andavo sul bus in mezzo ai plebei.
Germania: dai forza, muovi il culo e andiamo
Italia: eccomi eccomi
Arriviamo puntuali come un orologio svizzero, o tedesco. La puntualità di Germania come ogni volta non mi stupiva. Odiava essere in ritardo, l'esatto opposto di me.
Le lezioni furono normali e lente come sempre e durante ognuna di esse ebbi una leggera ansia che mi accompagnò per tutto il tempo. Sai, un quel genere di ansia che ti dice che sta per succedere qualcosa ma tu non sai bene cosa? Ma fu divertente vedere la faccia che fece ONU quando alla domanda: " chi fu l'inventore della lamoadina" io risposi: "eh? " senza neanche degnarlo di uno sguardo. Cazzo, ammirato la pazienza di quel uomo. Ogni volta mi salvava il culo.
Questa mattina avevo avuto scienze motorie,educazione civica, letteratura francese e lingua straniera araba.
Parlando ancora di me, devo dire che sono molto bravo in francese forse questo era da parte merito di Francia, io e lui eravamo stati amici molto intimi.
E sò che forse ve lo ricordate dall'ultima volta in cui mi stava picchiando a sangue e blah blah.. Insomma sapete come è andata a finire, però posso assicurarvi che aveva i suoi luridi motivi il bastardo e che come al solito mi ero comportato da stronzo e lui si era offeso a morte. Visto che sinceramente era una tra le persone più permalose che conoscevo.
Però io e lui eravamo amici d'infanzia e ci volevamo molto bene, infatti dopo la scenata ci eravamo chiariti e scusati in chat. Era il mio ex dopotutto. Lo conoscevo molto bene e purtroppo ci eravamo lasciati dopo un litigio rimanendo però amici.
Forse l'unico motivo per il quale ho un discreto francese. Visto che quando eravamo una coppia non amava parlare in inglese ed era troppo altezzoso e magnifico per parlare in Italiano.
La campanella suonò per l'ora di pranzo. Mi alzai prendendo la mia roba e uscendo poi dalla classe. Per pranzo di solito prendevo qualcosa dalla mensa,per poi come ogni volta finire a lamentarmi del cibo che avrei potuto fare meglio solo se avessi avuto voglia.
Presi un panino e una sprite.
Mi sedetti a un tavolo e subito sentii una voce amichevole attaccarmi da dietro
Giappone: ehy ita, da quanto tempo eh?
Italia: giappo sarà un mese o due e poi ci sentiamo per chat, quindi non lo definirei "tanto tempo'
Giappone: lo so lo so ma mi sei mancato lo stesso
Disse stringendomi in uno scherzoso abbraccio, poi buttò la sua roba accanto alla mia e si sedette di fronte a me
Giappone: mi ricordo dell'altra volta, sai, l'ultima in cui ci siamo visti..ti sei comportato da stramboide
Parlava mentre mangiava e parlava tutt'altro di cazzate e cose porno che avrebbero stizzito Germania alla prima parola. Io lo ascoltavo e avvolte gli rispondevo con qualche si o ovvio o un veramente?? Per far sembrare che mi stesse veramente interessando. Nel mentre guardavo intorno nella mensa, tanto per criticare ogni singola persona presente per sentirmi meglio con me stesso.
Italia: "giappo, ti posso fare una domanda?"
Giappone: "tecnicamente me la stai già facendo una, ma certo"
Mi sorrise, oltre a essere una persona amichevole Giappone era anche molto bravo, si impegnava sempre in tutto e otteneva sempre il massimo dei risultati. Ma proprio per la sua simpatia, era difficile odiarlo o invidiarlo. Personalmente per lui provavo molto rispetto, oltre a essere uno tra i miei più cari amici.
Italia: "bene".
Sorrisi anch'io contagiato dall'allegria generale.
Italia:"tu, sei molto bravo parlando dell'amore e cazzate così".
Si fece tutto orecchi, amava i dramma tra coppia o le storie di innamorati strazianti. Mi aveva persino obbligato a guardare insieme a lui " a silent voice" o cazzate così.
Film strappalacrime con storie commuoventi e trame a dir poco originali, Era un esperto in questo genere. Non aveva mai parlato con un'altra donna in vita sua e era da due anni che aveva sempre la stessa cotta ma oltre la timidezza iniziale se la cavava bene in queste situazioni romantiche.
Italia: "ecco, avrei bisogno di un consiglio per un mio amico".
Non avevo parlato a Usa di nulla e giuro che dopo glielo avrei immediatamente detto. Solo ovviamente se Giappone mi avesse dato dei buoni consigli. Non ho cattive intenzioni nei suoi confronti , voglio solo aiutarlo come farebbe un buon amico.
Giappone: per chi??
Italia: "beh ecco, "lui", preferisce rimanere anonimo".
Giappone: ohh, un timidone?
Italia: si, diciamo di si
Usa non avrebbe adorato il modo in cui l'ha apostrofato e mi sarei già immaginato lui rispondergli:" parla il maniaco che si fa i seghini mentali su una che non se lo fila".
Italia: ecco lui dice di avere una cotta ma non sa per chi
C'è un momento di relativo silenzio, mi guardò confuso credendo forse che fossi un demente o che avessi sbattuto il capo.
Italia: dice di sentirsi innamorato ma non sa per chi
Giappo rimane in silenzio per la seconda volta quasi quasi comincio a preoccuparmi
Giappone: forse ho capito.. STA SOLO CERCANDO DI REPRIMERE LE SUE EMOZIONI PERCHÉ IN REALTÀ È UN'ANIMA SOFFERENTE E HA PAURA CHE IL SUO AMORE NON VENGA MAI RIPAGATO!!
Dice con un tono misto alla disperazione e all'ispirazione per una nuova storia, prende un taccuino.
Italia: "FANCULO ZITTO! non è un affare di stato e poi non sarebbe per nulla contento di fa sapere i cazzi sua ad altra gente. Pensandoci, non mi sembra il tipo."
Nel senso è un tipo che potrebbe soffrire di qualche dipendenza da fumo e alcool? Certo, potrebbe avere qualche problema mentale di cui non mi ha parlato? Ovvio ma non credo che soffrirebbe per non essere riuscito a trovare la sua anima gemella da sbaciucchiare. Anzi per lui probabilmente è un'enorme cazzata. Insomma come dargli torto.
Si ricompose dopo la scenata che aveva fatto e dopo aver attirato gli sguardi di tutti verso il nostro tavolo. Personalmente ora mi sentivo osservato dal tavolo dietro di me.
Giappone: beh se non mi dici chi è non so cosa dirti
Controbatto
Italia: "tu vuoi sapere il suo nome così cominci a scrivere una fanfiction su di lui o una roba del genere".
Giappone: beh lo stanno già facendo, quello non serve. Ascoltami, se non vuoi dirmi chi è, almeno descrivimelo
Accettai la sua richiesta non avendo altra scelta che non implicasse rivelargli la sua identità. A pensarci bene mi sembrava quasi di star giocando a indovina chi.
Italia:diciamo che è una persona diffidente a primo impatto, quasi sospettosa, si comporta non secondo un principio ma per come li gira. È svogliato, lunatico, permaloso, testardo-
Giappone: sti cazzi, spero non siano gli aspetti positivi
Dice scherzando mentre prende appunti.
Italia: ma dopotutto è una persone brava, che si impegna e che è sempre pronto per combinare qualche cazzata e divertirsi. Forse è solo questo il motivo per il quale alle persone piace. È spontaneo e diretto in quel che dice.
Mi appoggio col braccio sul tavolo sospirando e dicendo tutto senza accorgemi di essere arrossito
Giappone: vedo che anche a te piace quindi non dev'essere male. È muscoloso? Atletico?!
Italia: "cosa?? No no, giappo, ci conosciamo solo da due mesi e no, è un tipo normale sul metro e ottanta, con spalle larghe, braccia muscolose e... Forse solo un pò di pettorali e della pancetta. Non so, non l'ho mai visto senza maglietta."
Giappone:" dicono tutti così, poi c'è qualche risvolto secondario e puta caso i due che non si cacavano di striscio magicamente si mettono insieme. Comunque non male, fa palestra? ".
Italia: "si, mi ha accennato qualcosa ma dovevo essere troppo ubriaco per capirlo ".
Giappone: e dopo che è successo??~
Italia: siamo tornati a casa
Giappone: insieme??
Rise scherzando, sorrisi imbarazzato e arrossendo sempre di più. Pensare a Usa mi faceva sentire sempre più strano, grazie anche al contributo di Giappone. Girai il capo e guardai dietro di lui, vidi il preso in causa, assieme a Perù, Brasile, e Bolivia mentre parlavano e ordinavano il pranzo.
Rimasi impalato a fissarli finché lo vidi guardarmi a sua volta. Alzò la mano per salutarmi e io feci lo stesso, accennandoli anche un lieve sorriso un pò forzato da qualche parte di me che mi obbligava a sorridergli come un ebete.
Giappone: ehy ehy chi saluti-?
Abbassai in fretta il braccio
Italia: nessuno di importante, solo un amico
Prima che Giappone potesse farmi altre domande scomode. Una voce ci attirò. Argentina aveva appoggiato la sua roba sul nostro tavolo.
Argentina: ehy~ posso unirmi?
Non l'avevo neanche vista arrivare, si sedette stranamente molto vicina a me.
Argentina: scusate se disturbo, ma ho origliato un pò della vostra conversazione... O forse tutta, colpa mia. Come sta uno dei miei migliori giornalisti?
Giappone sorrise spontaneamente ignorando il complimento.
Giappone:" bene bene e lei? ".
Argentina: "non male, me la passo bene. Però diciamo che ho sentito un pò di pettegolezzi interessanti qua attorno. "
Dice avvicinandosi a Giappone, appoggiò la testa sul braccio e poi si girò verso di me .
Argentina: e invece te? Come stai campione?
Arrossii, conoscevo Argentina da molto tempo. E ogni fottuta volta che mi chiamava in quel modo arrossivo
Italia: come mai sei venuta?
Annusò e disse
Argentina: sento odore di gossip nell'aria, di che parlavate?
Stavo per risponderle ma Giappone mi interruppe.
Giappone: "non credo che bisogna dirtelo visto che hai detto tu stessa che ci stavi ascoltando".
Vidi il viso di argentina mostrare un ghigno compiaciuto dall'osservazione di Giappone.
Argentina: bene, allora non vi dispiacerà se contino ad ascoltare. A proposito avrei qualche domanda da farti italia~
Italia: mi dica
Sapevo che sarebbe stato qualcosa di imbarazzante, insomma il suo giornalino del cazzo campava di questo.
Argentina: quante relazioni hai avuto? Quante serie? Quante scopate? Sei fidanzato? Hai qualche cotta? Ti piacerebbe avere figli? Top o bottom? Hai mai fatto un Pompino o te l'hanno fatto? Davanti o dietro? Mancino o destrorso??
Fu tutto così veloce che quasi  soffocai con il cibo.
Italia: Argentina te l'ho già detto, non mi piace che tutti sappiano dei cazzacci miei, preferisco tenere la mia vita privata finché posso.
Sbottò scocciata.
Argentina: sei un fottuta nazione!! La tua vita non è privata!! È un opinione pubblica e politica e del giornalino della scuola
Sospirai svogliato
Italia: se sei venuta per questo puoi anche andare a cercare pane altrove
Finì di mangiare e se ne andò salutandoci
non perdendo tempo a implorarmi o cose così. Tanto se avesse voluto sapere qualcosa, aveva i suoi metodi per scoprirla. Anche se sapevo che aveva ragione la mia era una vita destinata al pubblico. Sinceramente mentii, non me ne freagava molto parlare di quante volte avessi fatto pompini o robe così, l'unico problema era L'imbarazzo che si andava a creare quando lo facevi praticamente di fronte a tutta la scuola.
Le volevo bene ma quando si comportava così non riuscivo a sopportarla. Tanto avrebbe ottenuto ciò che voleva quando mi avrebbe riscritto più tardi su whatsapp.
Si alzò anche Giappone.
Giappone: comunque dagli tempo, credo che il tuo amico sia solo confuso, e tanto. Forse bisogna solo dargli tempo affinché possa comprendere i suoi sentimenti. Io e te ci vediamo in giro, ok?
Mi diede una pacca e io lo salutai. Poco dopo finiii anch'io, mentre uscivo Usa mi raggiunse
Usa: ehy campione
Sorpreso mi bloccati nel sentire la parola venir pronunciata dalla sua bocca, la sensazione che provavo era del tutto differente a quella con Argentina.
Lo guardai, sembrava affaticaticato, si era messo una felpa marrone e bianca un pò da Quoterback di qualche film spudoratamente hollywoodiano e indossava dei pantaloni scuri un pò attilati, su una spalla teneva lo zaino e con l'altra mano mi salutava.
Italia; è da un pò che non ci si vede
Usa: volevi dire da ieri
Risi
Italia: Esatto da ieri, allora si va insieme?
Usa: mi spiace, probabilmente ti raggiungerò più tardi
Italia:ah non fa nulla
Usa: finisco gli allenamenti e sono subito da te, palestra e cazzate così. Sai come funziona. Ancora mi insulto per essermi iscritto.
Rise con una risata  che non capivo se fosse agitata per l'imbarazzo o agitata per la paura di fare tardi.
Mi tirò un pugnetto e mi dedicò uno dei suoi stupidi, smaglianti e rari sorrisi che per pochi Instanti mi vampavano di un piacevole calore misto all'adrenalina.
Presi il necessario e andai in biblioteca, mi sedetti e aspettai un pò esausto dalla lunga giornata.
Passarono i minuti e alla fine mi misi a messaggiare al telefono, finché qualcuno mi chiamò.
Eccolo che arrivava trionfante e probabilmente non ricordandosi di essere in una biblioteca. Si sedette accanto a me
Italia: zitto non puoi urlare qui
Usa: non credo che a qualcuno gliene possa fregare un cazzo se faccio rumore, insomma ho guardato un pò in giro e non ho visto ne bibliotecarie ne addetti. Forse la scuola non ha i soldi per pagare qualcuno che stia dietro a una polverosa biblioteca.
Si accese una sigaretta, sospirai già pentendomi di tutto questo
Italia: direi di cominciare prima che faccia buio
Dissi ironico, lui tirò fuori il libro e il materiale. Cominciammo a fare i compiti l'uno accanto all'altro. Era difficile spiegargli, letteralmente.
Perdeva l'attenzione per qualsiasi piccola cosa e ogni volta dovevo richiamarlo.
Italia: ame ame guardami, chissene della zanzara, presta gli occhi su di me cazzo
Usa: ma mi da noia
Italia:CAZZO MENE
Usa: aspe, silenzio l'ho quasi presa
Sembrava quasi quando cercavi di far fare i compiti al bambino di sette anni al quale facevi da babysitter e che non voleva fare i compiti perché non l'aveva mai fatto in vita sua. L'unica differenza è che non venivi pagato. E che probabilmente un bambino di sette anni potevi compatirlo, mentre un bambinone di 21 no.
Italia: ame ame ascoltami
Usa: ti sto ascoltando
Italia: non è vero, hai preso un pennarello e ti sei messo a giocare a tris con te stesso
Usa: eddai stavo vincendo
Italia: sai cosa, fanculo non mi hanno pagato per fare l'insegnante di sostegno al bambino speciale
Prese il foglietto con il quale stava giocando a tris e me lo porse con un sorriso malizioso e divertito.
Dopo poco mi lasciai convincere e cominciammo a giocare insieme.
Usa: sai ita, prestavo poca attenzione perché in realtà avevo già studiato, non avevo capito soltanto questo
Dice indicandomi la parte sull'erogazione dell'eneegia.
Usa: ma ora credo di averla capita
Vedo un leggero sorriso sul suo volto, arrossisce e arrossisco anch'io ma a differenza sua io mi copro
Usa: ti va di starmi ad ascoltare mentre la ripeto o rompo il cazzo?
Rimasi immobile, mi accorsi che mi piaceva il modo in cui mi parlava
Italia: sono tutto orecchie ciccio
Mi ripeté per filo e per segno tutto ciò che aveva capito. Io tenevo il libro in mano e ad ogni minimo sbaglio non esitavo a correggerlo.
Italia: comunque perché cazzo me l'hai detto alla fine?? Sono stato una fottuta ora a blaterare per niente?
Usa: probabilmente si
Disse mentre la sua bocca cominciava a produrre una grassa risata
Cominciai a colpirlo mentre lui rideva a crepapelle. Alla fine lo studente che si occupava della Biblioteca, Siria, un tipo un pò pragmatico e intrigante, arrivò facendoci una ramanzina.
Mi scusai, America non disse niente.
Siria accolse le mie scuse e se ne andò minacciandoci di sbatterci fuori a calci in culo a ogni strano rumore che avrebbe sentito.
Rimasti di nuovo soli, mi girai verso di lui
Italia: ascoltami ti devo dire una cosa-
Ma un gruppetto di ragazze appena entrato nella biblioteca sopraggiunse al nostro tavolo. Sorpreso mi guardai intorno goffamente anche se non erano qui per me.
Argentina: ehy ame, abbiamo pensato di venire a fare un saluto
Perù: esatto, volevamo ricordarti di raggiungerci più tardi
Usa: grazie ragazze
Lo vidi arrossire forse imbarazzato per la situazione. Inconsciamente arrossii anch'io quando vidi avvicinarsi Lettonia, una bella ragazza, alta, molto più di Usa, dagli occhi grigi e dal comportamento svogliato ma affascinante. Sentii come all'improvviso una vampata di calore attraversarmi e cercai di non guardarla negli occhi, anche se era molto facile non farlo visto la sua altezza.
Poi c'erano Argentina, Perù, Brasile, finlandia, Norvegia, Lettonia,Lituania e estonia. E noi, eravamo al centro delle loro attenzioni. Una situazione che probabilmente per ogni ragazzo era un sogno ma che per me era alquanto soffocante.
Perù: oddio Italia!!!che ne pensi di unirti a noi??
Avevo staccato il cervello ormai intriso nei miei pensieri, non risposi immediatamente
Brasile: sii, ti divertiresti
Anche Brasile era molto bella, era più alta di me, aveva la carnagione scura e i capelli
riccioluti che le pendevano su una spalla. Ma una cosa in particolare mi affascinava di più, era il suo corpo, era una ragazza un pò grossa ma dalle curve e dalle forme molto belle e appaganti per gli occhi. Sapevo che giocava a pallavolo, non molto altro, ed era facile scommettere che fosse un'ottima giocatrice.
Italua: dove?
Brasile: Usa non te l'ha detto? Prendiamo un gelato
Parlava con una voce allegra e molto ammaliante da quella donna adulta che era. Il suo sguardo che passava da me a usa era fiducioso e trasmetteva simpatia.
Italia: credo vada bene, non ho niente da fare e qui credo che abbiamo finito
Dissi voltandomi mentre mi aspettavo una risposta dal preso in causa.
Usa mi guardò non contento quanto le ragazze ma anuii.
Mi alzaii seguendo le ragazze e lui. La capa, come la chiavano tutti in maniera scherzosa era Finlandia, con la sua forte e un pò spaventosa figura data forse dai tatuaggi o dagli innumerevoli piercing.
La quale rimaneva in silenzio a scrutare i volti delle persone che ci passavano accanto.
Io rimanevo un pò più indietro, in disparte, a parlare del meno e a non curarmi di dove fossimo diretti.
Italia: quindi c'è li hai degli amici
Usa: si, ma diciamo che non è molto sempre semplice avere delle amiche e che preferisco stare per conto mio
Lo guardai con compassione, potevo capire o immaginare.
Le persone erano sempre pronte col dito per giudicare soprattutto quando eri l'unico maschio in un gruppo di femmine. Le opzioni si riducevano a un'orgia o a qualche frocio nel gruppo.
Cosa molto probabile vedendo le persone che partecipavano.
Rimasi in silenzio.i pettegolezzi delle ragazze bastavano per riempire l'atmosfera circostante.

-Motherfuckers Having Fun-Onde histórias criam vida. Descubra agora