PARTE 5

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Così, Mobius e Julie si diressero verso una stanza a parte, per parlare da soli.
La mora aveva così tante domande e Mobius doveva risponderle a tutti i costi.
All'interno della stanza c'era solo un grande schermo nero e due sedie attorno ad un tavolino, una di fronte all'altra.
Julie, spazientita da quella faccenda, si sedette bruscamente su quella sedia, incrociando poi le braccia.
-sai, ho trovato affascinante ogni secondo della vostra tenera vita. Quella tua e di Barnes intendo- disse Mobius sedendosi anche lui sull'altra sedia.
Julie lo guardava con uno sguardo irritato e spietato, cercando di mantenere la calma in tutta quella situazione.
Se non avesse avuto quel collare avrebbe fatto saltare in aria tutto quel posto misterioso.
-tu ci hai spiati?- domandò lei.
-non vi ho spiati, semplicemente la vostra vita è già segnata- la corresse lui alzando le mani al cielo per poi riporle sopra il tavolino.
-se non mi avessi messo questo collare odioso ti avrei già fatto saltare in aria insieme a tutto questo posto- affermó lei onestamente, tenendo lo sguardo puntato contro l'uomo mentre fece una piccola risatina.
-la tua Gemma non ha nessun potere qui- rispose lui facendo sì che una faccia sconvolta si formasse sul volto della giovane.
-piuttosto, parliamo d'altro. Io ho bisogno di sapere se posso fidarmi di te.-
-e io come faccio a fidarmi di te?-
-sai Julie. Ti ho studiata per molto tempo e devo ammettere che ero un po' critico sulla parte "testarda e diffidente" ma ora...non pensavo che lo fossi così tanto-
-ho le mie ragione Mobius-
-perfetto. Un'ottimo duo, sai già il mio nome- disse lui tenendo un sorriso sul volto cercando di influenzare quello di Julie in qualche modo.
-dimmi cosa diavolo ci faccio qui- lo minacciò lei.
-ehi, tu non mi minacci. Chiedi. O se no puoi andare a farti eliminare e ricordati che con te verrà eliminato anche Michael-
-è così che giochi eh?-
-so che faresti di tutto per salvare quel piccolo batuffolo non ancora nato- ammise lui. Non aveva mai avuto un figlio ma sapeva infondo alla sua anima che quella donna avrebbe fatto di tutto per il suo. Lo sapeva e ci sperava, se no il suo piano sarebbe andato completamente a rotoli.
-va bene. Mobius. Posso sapere perché mi trovo qui?...per favore?- domandò lei in modo arrogante.
-semplice. Tu dovresti essere morta.- rispose lui cercando di non tenere in conto il fatto che gli avesse parlato ancora non educatamente.
-in che senso scusa?-
-tuo padre ti ha dato un'altra possibilità giusto? Beh non era previsto. Tu quel giorno in cui hai schioccato le dita, saresti dovuta morire per sempre.- ammise lui tutto d'un fiato.
-e perché non mi avete fermata subito? Insomma...sono quattro anni ormai...- cercò di formulare lei prima che l'uomo la fermasse.
-che tu ci creda o no, il luogo in cui te e Barnes vi siete infiltrati non esiste su alcuna mappa al mondo e poi...la sacra linea temporale ha avuto pochissima variazione fino ad oggi...-ammise nuovamente lui. Se voleva farsela amica avrebbe dovuto dire tutta e tutta la verità.
Da quando James aveva parlato con Tony la sacra linea temporale era cambiata drasticamente. Non si sapeva il motivo ma per tutti quegli anni la loro presenza non aveva avuto grande rilevanza.
-il luogo lo abbiamo scelto apposta, per entrambi i nostri errori nel passato-

-quindi mi avete fatta sperare di avere finalmente una vita normale per poi prendermi e distruggere tutti i miei sogni?- domandò poi lei.
-detto nella tua maniera...è proprio successo questo-
-vuoi vedere il filmato?- chiese poi. Lei non rispose ma annuì semplicemente.
C'era una specie di radiolina antica sul tavolino. Mobius schiacciò un tasto e, sullo schermo iniziò ad apparire un trailer della sua vita. I suoi amici del college, lei e Bucky, la loro rottura, ogni singola cosa importante della sua vita era racchiusa in quel filmato fino alla fine, quando si vide in terza persona schioccare le dita. Non provava nessuna emozione, solo un vuoto dato solo da una singola domanda che le tormentava la mente da quando aveva capito tutta quella questione.
-cosa è successo a James dopo?-
Mobius prese un bel respiro, sapeva che ciò che stava per dire avrebbe ferito nel profondo la variante davanti a lui. Lo sapeva e basta. Lo sapeva perché lei e Bucky erano l'esatta coppia che si preoccupava gli uni per l'altro, erano la coppia perfetta. Una su miliarde. Il loro amore era infinito ma era costretto a distruggersi. Non per colpa loro. Per colpa di ciò che la TVA aveva programmato per loro.
-lui è stato con Leah alla fine. Si sono lasciati subito dopo ma poi era successo un casino tremendo- rispose quello vagando e gesticolando in aria, cercando di trovare delle parole per decifrare nel modo più carino possibile ciò che era successo conseguentemente alla sua morte.
-non fermarti- lo minacciò lei.
-lui è ritornato ad essere un uomo triste e depresso insieme al suo alcool e ai suoi antidepressivi-
-dopo di che ha provato a contattarti secondo quel metodo di avvicinarsi alla morte no, lo conosci giusto? Lo sentivi quando ti cercava?- chiese lui assicurandosi di ciò che aveva studiato su quella donna.
-certo- rispose lei. Gli occhi le si stavano facendo lucidi. James le aveva raccontato di quel periodo. In quegli anni si erano raccontati e svelati tutto quello che si erano tenuti nascosti. Si erano capiti a vicenda, si erano trovati nella situazione di dire ogni cosa senza temere. Non temevano più nulla perché sapevano che la persona davanti a loro era quella giusta.
Una lacrima veloce le rigò il volto. Al solo pensiero che lui sarebbe stato male, le si riempiva il cuore di angoscia.
-ecco. Ha continuato così per cinque anni se non sbaglio finché il siero lo ha abbandonato lasciandolo nelle braccia della morte- disse lui cercando sempre di sdrammatizzare quella situazione ormai degenerata.
-quindi era questo il nostro destino? Non stare mai insieme?- rispose lei con le poche forze che aveva. Conoscere il proprio destino aveva fatto tanto male.
-voi siete quella tipica coppia dei film americani ma senza un lieto fine quindi si. Michael è un errore e voi due non vi siete mai ritrovati o almeno, non nella vita-
Un errore...
Così aveva appena chiamato ciò che l'amore tra lei e James aveva tirato fuori. Un errore...
Era forse un errore tutto il loro amore?
-questo è terribile...- sussurrò lei.
-lo so, una storia strappalacrime di cui tutti hanno parlato per mesi e anni. Siete finiti sul museo lo sai no? Intendo. Non solo in quello di Brooklyn- disse lui togliendo il video dallo schermo, schiacciando un tasto sulla radiolina.
-cosa devo fare?- domandò lei. Era determinata. Doveva andare infondo a tutta quella storia e soprattutto, doveva tornare indietro, sulla Terra, da James. Non sapeva neanche che ore fossero ma sperava con tutto il suo cuore che Bucky non la stesse chiamando.
-due varianti, o almeno, una sola attualmente visto che l'altra è sparita dalle nostre attrezzature, sta minacciando la sacra linea temporale- disse lui alzandosi in piedi e tenendo uno sguardo fisso sulla ragazza.
-okay e chi sarebbe questa variante?- domandò lei cercando di analizzare bene il quadro della situazione.
-il soldato d'inverno-

A un passo dalla felicità 2/ Bucky BarnesWhere stories live. Discover now