PARTE 9

391 28 0
                                    

Julie e Mobius arrivarono nel luogo in cui sarebbero dovuti esserci le due varianti.
La mora si ritrovò in una realtà che non vedeva da tanto tanto tempo: la sua casa. L'interno del suo appartamento era tutto nella posizione in cui era stato lasciato. Tutto. Ogni singolo particolare.
Rimase immobile riguardando tutto ciò che riguardava il suo passato.
In quel luogo aveva sofferto così tanto ma era pur sempre stata la sua umile casa.
-io e le altre due guardie controlliamo nel resto dell'appartamento- disse Mobius risvegliando la ragazza dai suoi lunghi pensieri.
-B-15 resterà con te- aggiunse poi uscendo dalla stanza insieme alle altre due guardie.
B-15.
Donna di media statura, capelli e occhi scuri, pelle scura e sguardo poco rassicurante; metteva timore a Julie e questo la donna lo sapeva bene. Soprattutto perché era stata proprio lei a portare via la mora dalla sua casa.
-vuoi continuare a fissare il vuoto o ci diamo una mossa?- domandò bruscamente la soldatessa.
-si mi scusi- abbozzò Julie iniziando ad avanzare verso la sua cameretta seguita da B-15.
Una cameretta piccola e modesta, la più piccola delle stanze però.
Un letto, una scrivania e un armadio, tutte vicine l'una con l'altra.
Il letto ancora con le coperte azzurrine posto alla destra, la scrivania grigia sotto la piccola finestra e a destra l'armadio blu.
Tutto come se lo ricordava.
-non sembra la camera di una bambina- sussultò la donna prendendo in mano un trenino completamente blu e osservandolo.
Julie si paralizzò a quelle parole.
Era una donna con una mentalità aperta a tutto e identificare il blu come il colore dei maschietti oppure le bamboline solo per le femminucce era per lei ridicolo.
Anche se, c'era qualcosa di più sotto, qualcosa che non aveva mai detto a nessuno...
-i colori o i giochi sono per entrambi i sessi B-15- disse la mora girandosi verso la donna che intanto la scrutava per bene.
Gli occhi di Julie abbassati che cercavano di deviare lo sguardo di lei e i pugni serrati le fecero capire molto più di ciò che voleva trasmettere.
-tuo padre voleva un maschio, non è così?- domandò la donna facendo un passo in avanti verso la figura della fanciulla.
Appena sentite quelle parole alla mora le si gelò il sangue, di nuovo.
-cosa te lo fa capire?- chiese con un tono sottile
-nel '1900 avevano una mentalità molto più chiusa- rispose semplicemente la donna.
-non fa nulla. Io e mio padre abbiamo chiarito-
-cosa che in realtà non doveva succedere...- sussurrò B-15 prima di uscire dalla stanza, lasciando la mora sola, per lasciarle un po' di spazio.
Il suo mondo doveva finire lì. Suo padre avrebbe dovuto vivere per tutta la vita con il rimorso di non aver aiutato sua figlia e lei di non aver avuto una figura paterna.
Quando era piccolina aveva un pessimo rapporto con suo padre: Lui le insegnava l'obbedienza e lei disobbediva molto spesso.
Voleva uscire con i suoi amici e Johann la chiudeva in camera.
Solo al college poi, era riuscita ad avere i primi amici.
All'età di 10 anni decise di non chiamare più Johann "papà" ma patrigno, inventandosi una storia per il quale suo padre era morto e sua madre, qualche anno prima di morire, aveva sposato Johann.
La faccenda invece era andata completamente in modo diverso.
Sua madre abbandonò lei e suo padre appena Julie era nata, lasciando i due soli, senza lavoro, soldi o cibo.
La madre di Julie era una donna ricca a differenza di suo padre.
Dopo la prima guerra mondiale infatti il signor Schmidt non era riuscito a trovare lavoro. Con l'arrivo della figlia poi, le bocche erano due da sfamare e non più una.
Alla fine se l'era cavata ma la sua mentalità era cambiata. Voleva un soldato pieno di principi ma aveva avuto l'esatto contrario. Una donna sensibile e fragile. Piccola e minuta.
Poi aveva conosciuto l'Hydra e la sua collera era aumentata.
L'idea di non aver avuto un figlio maschio o una femmina fatta come voleva lui lo faceva impazzire. Poi erano iniziati i castighi e Julie aveva iniziato ad obbedire iniziando nel 1938 la terapia per avere i poteri della Gemma del potere.
Ora che finalmente poteva dare a suo figlio ciò che non aveva avuto, c'erano altri problemi in agguato pronti ad accusarla ed a non farle avere la vita che aveva sempre desiderato.

A un passo dalla felicità 2/ Bucky BarnesWhere stories live. Discover now