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29 giugno 1996

ore 10.30

La mia immagine allo specchio appare sfocata ai miei occhi..

Sento ancora le braccia di Remus trattenermi, insieme a mio fratello, dal raggiungere il nostro padrino oramai morto.

L'urlo di Harry che spezzò il silenzio opprimente.

La maledizione cruciatus che scagliai a quella bastarda di Bellatrix.

Le lacrime copiose che mi sfocavano la vista.

Voldemort e Dumbledore e il loro duello.

Mi asciugo gli occhi con la manica del pigiama e mi osservo attentamente allo specchio.

I capelli corvini come quelli di mio padre risultano sporchi, e i ricci mi fanno sembrare un cespuglio. La frangetta che copre la cicatrice a saetta che caratterizza la fronte mia e quella di Harry, è tutta disordinata. Il mio corpo è diventato formoso e si stringe in vita, con una pancia fin troppo magra..

I tagli provocati dal mio autolesionismo decorano le cosce e le braccia.

Prendo coraggio e mi sbrigo a fare una doccia calda, cercando di far scivolare tutti i miei problemi insieme allo sporco.

Mi vesto velocemente e raggiungo gli altri fuori dalle mura del castello.

<Hai preso tutto chiara?>
la voce di Harry risulta incrinata e nei suoi occhi lucidi percepisco solo il vuoto.

<sì, penso di sì>
mi affretto a dire, guardando la nostra civetta Edvige.
Ttra pochi minuti si ritorna a casa.. beh non proprio casa.

<Vi raggiungo tra due minuti, andate voi>
dico al 'Golden Trio' mentre salgono sull'Espresso.

<ei Potter>
mi giro verso il mio migliore amico che mi guarda impassibile.

I suoi capelli biondi sono perfettamente ordinati, il suo volto stanco e assonnato tradiscono la postura dritta e altezzosa.

Faccio un mezzo sorriso guardandolo.

<Scrivimi Draco>
dico solamente salendo sul treno.

Cerco un vagone vuoto e poso il baule ai piedi di un sedile.

ore 18.00

Finalmente il treno arriva alla Stazione, scendo sbadigliando e sobbalzo alla vista di Remus Lupin poggiato su un pilastro nascosto. Ma appena mi vede si fa avanti sforzandosi di fare un sorriso.

È sempre stato il mio professore preferito, la sua dolcezza e il suo carattere mi hanno subito attratta , creando con lui un' amicizia stretta.

Mi guardo intorno e sorrido vedendo avvicinarsi anche i gemelli Weasley insieme a tutta la loro famiglia.

Loro invece ci sono sempre stati per me, finivamo sempre in punizione insieme anche a Lee Jordan, per i nostri scherzi che facevamo agli altri studenti ma soprattutto a Filch.

<ah eccovi, forza veloci andiamo via da questo postaccio!>
fanno il suo ingresso zio Vernon disgustato dal posto con zia Petunia dietro di lui con le braccia incrociate e una smorfia arrabbiata sul volto.

30 giugno 1996

ore 15.30

tornare in questo parco è sempre strano per me e penso anche per Harry.

mi siedo sull'altalena e ripenso all'attacco da due dissennatori dell'anno scorso.

le facce di Dudley e dei suoi amici erano esilaranti, se non fosse stata una situazione di vita o di morte gli sarei scoppiata a ridere addosso.

prendo il libro di Difesa contro le Arti Oscure, la mia materia preferita, e inizio a fare i compiti per settembre.
quattro capitoli da imparare, la teoria non manca mai.

un brivido mi percorre la schiena al pensiero del quarto anno, dove avevamo la Umbridge come insegnante di difesa, chissà ora che fine avrà fatto.. spero sia morta.

giugno si è presentato fin troppo caldo e afoso, tutti sono rintanati in casa e al fresco.
io invece avevo bisogno di una pausa da quella famiglia.

<il nostro negozio si trova a Diagon Alley gente, veniteci a trovare! >
la pubblicità dei 'tiri vispi' dei gemelli Weasley alla radio del mondo magico mi fa subito sorridere orgogliosa.

quei due ragazzi sono fantastici e sempre allegri.
affrontano tutto insieme e col sorriso.
al quinto anno, con l'esercito di silente, noi tre ci divertivamo tantissimo a distrarre e a spaventare Filch.

ore 19.00

questo bar difronte ad una stazione è diventata una tappa abituale mia e di Harry.

<oi guarda qui, 'il famigerato' mangiamorte Lucius Malfoy è andato ad Azkaban>
dice Harry felice leggendo un articolo del giornale.

<qua parlano ancora della morte di Sirius..>
dice poi incrinando la voce

<harry stai tranquillo, ora sirius è con papà e si stanno divertendo e di sicuro non vogliono vederci tristi. non credi? >
cerco di rassicurarlo prendendogli la mano.

<Harry e Chiara Potter.. chi sono? >
mi giro e trovo una ragazza mangiare con gli occhi Harry.

lascio parlare Harry che guarda la ragazza come ipnotizzato.

<le ho chiesto di vederci dopo! >
esclama emozionato guardandomi.

gli sorrido debolmente e vengo attratta da una strana luce al di fuori del bar.

<ei Harry, c'è Dumbledore>

<come Dumbledore? ma che dic->
si blocca notando la figura potente del preside di Hogwarts.

usciamo dal bar e raggiungiamo l'uomo che guarda una pubblicità davanti a sé.

la barba lunga è incolta.

il viso è rilassato.

gli occhi sono piccoli e lucidi.

il vestito che indossa è leggermente spiegazzato facendogli perdere tutto il potere acquisito nel 1965.

<Harry, Chiara.. ciao. >
ci saluta sorridendoci.

lo salutiamo a nostra volta e ci chiede di stringere il suo braccio e immediatamente ci ritroviamo in una stradina buia.

<ci siamo appena smaterializzati, vero signore? >
chiede Harry pallido in viso.

lo guardo sorridente mentre sento solo una leggera nausea.

negli anni scorsi io, Remus e Sirius ci smaterializzevamo sempre in posti diversi alla ricerca dell'avventura, guadagnandoci solo cicatrici su tutto il corpo ma sopratutto tante risate.

<cosa ci facciamo qui signore? >
chiedo guardandomi intorno.

<ci riprendiamo un professore Potter e voi dovete farmi un favore>
dice entrando in una casa ridotta parecchio male e girandosi a guardarci sorridendo sornione.

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