CAPITOLO 12 - PER FAVORE, NON ANDARE.

494 32 1
                                    

CAPITOLO 12 – PER FAVORE, NON ANDARE.

I Can't Fight The Way I Feel
Surrendering, Let Fate Take The Wheel
Can't You See I'm Not Afraid?
Cause I Know What It Costs To Have Already Lost You

It's More Than Love To Me
A Wave Upon The Sea
Oh, This Is Gravity

Please Don't Go
Cause You And I Were Meant To Be
Please Don't Go
Cause You And I Were Meant to Be
It's More Than Love To Me
Oh, This Is Gravity.

HARRY POV

"Harry..?"

Una voce lontana mi sta chiamando, ma sono ancora troppo immerso nel mondo dei sogni, per accettare di ascoltarla.

Sento dei rumori strani intorno a me, mentre un nuovo tepore sembra avermi appena circondato le spalle.
Non vorrei davvero aprire gli occhi, ma poi, in un attimo, mi torna in mente tutto ciò che è successo questa notte ed il sonno passa all'improvviso.

Muovo il viso verso destra e verso sinistra, prima di stiracchiarmi ed aprire finalmente gli occhi.
Speriamo che Louis non se ne sia già andato.
Devo assolutamente raccontargli ogni cosa, o adesso o mai più. Dovrà credermi, per forza.

Louis non è più accoccolato sul divano, mentre la coperta che avevo utilizzato per fermare i suoi brividi adesso è comodamente appoggiata sul mio corpo, facendomi scudo dal freddo mattutino.
LUI..mi ha..coperto?

Sento finalmente dei rumori provenire dall'altra stanza, e con un respiro di sollievo capisco che non se n'è ancora andato; ho ancora tempo.

"Boo?" Lo chiamo, prima di rendermi conto di aver utilizzato il suo nomignolo.
Oddio, speriamo che non mi abbia sentito, o potrebbe iniziare a fare domande prima del previsto.

Dato che non arriva nessuna risposta dal corridoio, decido di alzarmi e, dopo aver ripiegato la coperta, mi dirigo verso la fonte dei fruscii.

"Cazzo. Perché sono così stretti? 'Fanculo" lo sento bubbolare dal bagno; non posso fare a meno che ridacchiare alla sua solita incazzatura mattutina, mentre sono ormai molto vicino al bagno.
L'unica luce accesa è quella, sarà sicuramente lì.

Proprio mentre sto per bussare, la porta si apre di scatto ed un Louis ancora mezzo addormentato mi finisce addosso, spingendomi indietro di qualche passo.

"Oops!" Si affretta a dire, ritirandosi imbarazzato, mentre i capelli sono ancora tutti incasinati per la dormita sul divano.
"Ciao" gli rispondo, sorridendo di nascosto, mentre continua ad osservarsi i piedi imbarazzato.

Alza lo sguardo su di me, improvvisamente consapevole di ciò che è appena successo.
Non che non me lo aspettassi; la sua memoria non poteva essere così tanto danneggiata.

"Harry, questo è il dialogo del nostro primo incontro, vero?" Mi chiede, con un sorrisetto furbo.
In fondo, è sempre lo stesso.
"Già. Come dimenticarlo?" ribatto, prima di vederlo scoppiare in una fragorosa risata.

E cosa posso fare a questo punto?
Mi metto a ridere anche io, come uno scemo, mentre lo osservo dirigersi verso il salotto, ancora in preda ad una risata quasi isterica.

Mi avvio ad aprire le persiane, per lasciare che il sole faccia finalmente il suo ingresso nella stanza; in fondo la mattina sembra essere iniziata nel modo giusto ed un po' di luce non può che migliorare ulteriormente il nostro umore.
Sì, forse oggi sarà davvero una bella giornata.

"Harreh..ho lasciato i pantaloni e la maglia in bagno; i miei vestiti adesso sono asciutti, come vedi. Anche se questi jeans sono così stretti che ci ho messo dieci minuti buoni ad infilarli!" Mi informa lui, continuando a sorridere e guardarmi.

We'll survive this. (We always survive)Where stories live. Discover now