Capitolo 5

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Durante il tuo ritorno alla tua stanza, i pensieri sul fatto di quanto il comandante potesse sentirsi solo, il tempo volava, e ti ritrovi davanti alla stanza.


Levi ti guarda con la testa un po' storta, abbastanza incuriosito dal tuo essere silenziosa e stare ferma.

Non appena ti risvegli dal tuo stato di trans, è come se avessi sussultato, e ti guardi intorno.

Ti accorgi in che situazione sei, e guardi confusa il capitano e la porta numerose volte.

Y/N: < A-Ah! Mi scusi, stavo...>

L: < Non importa, vai nella tua stanza. >

Il suo tono secco ti fece sospirare, e ti avvicini alla porta, per aprirla.

Con lo sguardo basso, e un rumore legnoso, apri la porta.

E poi te la chiudi alle spalle, avendo sentito i passi di Levi che si allontanava.

Ancora in uniforme, ti siedi sul letto, con ancora quei pensieri in mente.

Si sentiva solo, molto probabilmente.

Il solo pensarci ti faceva male, in un certo senso.

Ti dispiaceva il fatto che sarebbe morto da solo, senza nessuno al suo fianco.

Morire da soli è per te la morte peggiore che possa esserci in vita.

Immagina non avere nessuno a cui voler bene, nessuno da amare.

E al momento della tua morte, ci ripensi sopra.

Pensi che se Erwin fosse morto, senza aver potuto amare, senza aver potuto voler bene, senza aver potuto piangere i caduti, sarebbe stata una morte indegna.

Però sarebbe stata senza dubbio la morte di un comandante, di qualcuno da cui non ci si può aspettare altro che quello.

Levi gli stivali, con un movimento lento delle gambe e delle mani.

Socchiudi gli occhi nel mentre, e ti sdrai sul letto, rimanendo a piedi scalzi ma con ancora tutta la parte della divisa, dai pantaloni in su, addosso.

E prendendoti una stanza a parte, ti togli anche quella, rimanendo nel tuo pigiama, una semplice maglia molto larga, che ti aveva regalato tuo padre anni prima, e che nonostante ciò ancora ti andava larga.

Ti metti sul letto, e cominci a coprirti con le coperte.

Sospiri lentamente, e appoggi la testa sul cuscino.

Non era per niente comodo, ma non potevi farci nulla.

Chiudi gli occhi, e ti addormenti, senza sognare, come facevi sempre tu.

La mattina

Ti svegli, fortunatamente.

Cercavi di capire che ore erano, era ancora buio però.

Non ci badi, e pensi che a breve sarebbe stata mattina.

Cominci a vestirti, metti l'uniforme, e tutto.

Prendi anche il mantello, e te lo allacci, sospirando, preparandoti ad uscire dalla porta.

Come poggi la mano per aprire, essa si apre da sola.

Il domani della libertà ~ Erwin Smith x Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora