CAPITOLO 6

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BELLATRIX E LA MALEDIZIONE CRUCIATUS

La più fedele e devota seguace dell'oscuro signore Bellatrix Lestrange aveva speso gran parte della sua vita a servire e seguire ostinatamente Lord Voldemort. Per lei era un grandissimo onore servire il più grande mago oscuro di tutti i tempi, l'erede di Salazar Serpeverde, nonché l'eroe dei purosangue.

Da quando si era unita al Signore Oscuro si era macchiata di numerosi crimini durante la prima guerra tra maghi, e con quella in arrivo non avrebbe fatto altro che sporcarsi ancor di più di sangue innocente.

Non le importava dei suoi crimini poiché era fortemente convinta che lo stesse facendo per una causa nobile. Inoltre, uno dei tanti motivi per il quale venerava Voldemort era perché le aveva dato la libertà di addentrarsi nelle arti più oscure della magia.

Tuttavia, per quanto venerasse la causa oscura, non si poteva negare che in realtà la causa dei mangiamorte non le aveva procurato altro che male. All'inizio aveva perso Regulus e gran parte della sua famiglia, successivamente fu presa dalla pazzia e spedita ad Azkaban per aver commesso i peggiori crimini del mondo magico.

Bellatrix Lestrange non rimpiangeva mai il suo passato, non c'era alcun rimpianto o rimorso. Se c'era una cosa che le interessava più di tutte, persino più dell'oscuro signore, era senza alcun ombra di dubbio il potere. Il primo motivo per il quale in giovane età scelse di divenire una fedele mangiamorte subito dopo Hogwarts fu perché credeva fermamente che Voldemort era il mago più potente del mondo e quando le insegnò alcuni incantesimi oscuri non poté tirarsi indietro.

Ma dopo ciò che vide ad Hogsmeade non fu più sicura che il suo padrone fosse il mago più forte in circolazione. L'uomo che aveva osato ostacolare gli attentati dell'oscuro signore doveva essere sicuramente molto potente, altrimenti non sarebbe mai riuscito a fermare neanche un solo attacco dei suoi compagni.

Quando vide quell'uomo in azione rimase sinceramente stupita dalla velocità con cui si muoveva e la sua incredibile capacità di usare due armi completamente differenti nello stesso momento. Non si era mai visto un mago utilizzare una spada medievale durante una lotta all'ultimo sangue. I maghi non combattevano più con le spade dal lontanissimo medioevo.

Il suo stile di combattimento era davvero un qualcosa di incredibile, qualcosa di completamente diverso dal solito. Quell'uomo compieva balzi eleganti e acrobazie che gli permettevano di difendersi e allo stesso tempo di disorientare l'avversario. Quando attaccava con la spada fra le mani si fiondava sulla preda con una velocità impareggiabile. 

Con ciò che aveva visto non poteva evitare di chiedersi se lei fosse sopravvissuta in un duello contro il misterioso giustiziere. Se quel codardo di suo cognato non si fosse dato alla fuga non era certa che sarebbe riuscita ad uccidere quell'uomo. Tale dubbio le dava un po' di irritazione e allo stesso tempo interesse.

Fino ad ora chiunque avesse incrociato la sua bacchetta in un duello era nel migliore dei casi ferito gravemente. Solamente i maghi della portata del suo padrone e Silente potevano vincere un duello contro lei, o almeno così pensava.

Il pensiero di affrontare un forte avversario le suscitava molto interesse e un po' d'ansia, un qualcosa che non provava dalla prima volta che vide il giovane Tom Marvolo Riddle.

GRIMAULD PALACE

Le azioni del misterioso giustiziere erano viste in diversi modi nell'Ordine della fenice. Secondo alcuni andava fermato come se fosse un qualunque mangiamorte, mentre secondo altri membri le sue azioni potevano risultare vantaggiose per l'ordine.

A pensarla in questo modo c'era anche l'ex auror Alastor Moody, che, al contrario di Silente, vedeva la concreta possibilità di sfruttare le gesta del misterioso mago.

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