eight

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                          CI TROVIAMO TUTTI SUL VAN di John B e nessuno di noi è intenzionato a prendere parola

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                          CI TROVIAMO TUTTI SUL VAN di John B e nessuno di noi è intenzionato a prendere parola. Siamo ancora tesi come delle corde di violino, e qualsiasi parola potrebbe risultare fuori luogo. La paura di essere scoperti e uccisi da quei due uomini è ancora presente in ognuno di noi nonostante sia passata circa mezz'ora. Ci siamo spaventati davvero tutti, ed io non posso fare altro che chiedermi perché diavolo questa bussola sia così importante tanto da spingere due uomini a spararci con un fucile, ad urlare contro Miss Lana e ad entrare nello Chateau.

«È ovvio, no? — improvvisamente John B prende parola e tutti noi lo guardiamo — Un cimelio di famiglia. Non c'è posto migliore per nascondere un messaggio. E sapeva che sarebbe tornato a me» dice ancora mentre noi quattro ci guardiamo.

«Sì, è possibile...» diciamo io e Kie, che non vogliamo buttare giù il nostro amico.

«È possibile anche che tu stia inventando strane teorie per aiutarti a superare la tristezza» prende parola Pope, rigirandosi la bussola fra le mani.

«Andiamo, sapete come affronto la tristezza. Mi faccio una canna. È così che faccio io» interviene JJ con tono ovvio.

«Una canna ci vorrebbe proprio in effetti. Dopo?» mormoro al suo orecchio e lui annuisce, guardandomi con un sorriso sghembo - che poi, birre e canne sono le cose principali che io e JJ dividiamo.

«Non me lo sto inventando, okay? Mio padre sta cercando di mandarmi un messaggio!» ribatte John B, guardandoci tutti prima di tornare a prestare attenzione alla strada.

«Se ti aiuta crederlo, John B» mormora Kie.

«A me non serve una seduta di psicoterapia! Non sto impazzendo!» mette le cose in chiaro.

«Non ci sarebbe niente di male, ma-»

«Mio padre è scomparso, okay? Scomparso! — John B ferma le parole di JJ — Non potete capire cosa si prova quando una persona cara è sparita e non sai cos'è successo. Ti svegli ogni mattina chiedendoti dov'è» continua, facendoci sospirare tristemente.

«Ormai è quasi un anno...» sussurra Kie.

«Io ho conosciuto tuo padre... stava andando alla ricerca di qualcosa, no? Magari l'hanno rapito, non so... Ma lo troveremo, e lo troveremo vivo» intervengo, poggiando la mano sulla spalla del moro, che, confortato dalle mie parole, mi regala un lieve sorriso. Speranza, John B. Speranza.

«Sì, forse è stato rapito. È una delle possibilità» JJ mi dà man forte, lanciandomi un'occhiata.

«Sì, forse è da qualche parte in un sottomarino russo interrogato dal KGB» dice Pope.

«Assolutamente sì. Oppure è ad Atlantide» continua il biondo.

«Cosa pensi significhi il messaggio?» domanda dopo un po' Kie, guardando il moro.

𝐔𝐍𝐄𝐗𝐏𝐄𝐂𝐓𝐄𝐃, jj maybank Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora