Maui

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L'aereo per le Hawaii era per le 8 del mattino.
Tutti erano contenti del mio ritorno a casa, secondo i miei amici avrei ritrovato la scintilla che un po' si era spenta.
Daniel aveva detto che avrebbe raggiunto la sua famiglia per le feste ed era andato via un giorno prima per non destare sospetti.

Arrivo in aeroporto e lui è lì che mi aspetta, lo osservo da lontano prima che potesse notare la mia presenza, è l'uomo più bello del mondo ed è lì che aspetta me.

Corro verso di lui abbracciandolo forte

«Mi sei mancato» gli sussurro

«Anche tu ragazzina» mi risponde sollevandomi da terra, mi prende per mano e ci dirigiamo verso il gate.
Camminare mano nella mano con lui, come una coppia normale, mi trasmette un senso di gioia, come se avessi trovato il tassello mancante del mio cuore.
Lui mi aveva dato la forza di reagire, spronandomi a cercare nel mio dolore la forza di lottare ed uscirne più forte.

Il viaggio con lui è sembrato meno lungo, abbiamo chiacchierato molto, non ne avevamo mai abbastanza di tempo alla Surfrider per parlare.
Mi aveva finalmente raccontato della sua famiglia, e di suo fratello Jadie morto per una leucemia fulminante.
Daniel gli aveva perfino donato il midollo osseo poiché c'era una buona percentuale di compatibilità ma purtroppo la malattia aveva divorato il fratello, morto giovane all'età di 16 anni.

«Ora sai perché ti capivo quando hai perso tuo padre»

«Mi dispiace tanto Daniel» gli avevo detto stringendolo tra le mie braccia, lui era stato il mio porto sicuro e io volevo esserlo per lui.

Arriviamo a Maui con un taxi, non avevo detto a nessuno che sarei tornata per le feste volevo dare l'effetto sorpresa soprattutto a mio fratello.
Busso alla porta di casa mia e mi aspetto che mio fratello venga ad aprirmi camminando sulle sue gambe, mi parlava dei suoi miglioramenti e io ne ero felicissima.
Mio fratello apre la porta, seduto ancora sulla sedia a rotelle.

«Amanda?!» vedo la faccia di mio fratello impallidire, più che per la sorpresa impallidiva per la bugia che mi aveva raccontato

«Perché sei ancora su questa sedia?» entriamo e io presa dal terrore, mi dimentico di annunciare Daniel

«Ma lui è Daniel Wash?» chiede mio fratello

«Sì, sono io piacere di conoscerti Kevin»

«Non cambiare discorso» interrompo

«Amanda, avrei voluto dirtelo ma non volevo darti preoccupazioni. Te ne avrei parlato»

«Cosa è successo?»

«Purtroppo a lungo andare si sono resi conto che l'intervento non ha dato i frutti sperati e quindi...» mio fratello alza le spalle rassegnato al suo destino

«Resterai sempre così?» chiedo

«Sì, Amanda. Non cammineró più. Ora per favore possiamo avvisare mamma che sei qui?»
Scappo in camera mia chiudendo la porta alle mie spalle, non ero abituata ad essere tenuta all'oscuro di certe cose e non sapevo come gestirle. Mio padre avrebbe saputo cosa fare, lui era quello forte della famiglia.

«Amanda apri la porta» Daniel bussa e prova a farsi aprire, cedo alla sua dolce voce e lo apro facendolo entrare

«Non puoi fare così» mi dice asciugandomi le lacrime

«Avrebbe dovuto dirmelo»

«Lo ha fatto per te! Scendi da lui e parlatene da adulti quali siete»
Ascolto il consiglio di Daniel e scendo per parlare con mio fratello, mi accorgo che è più forte di quanto mi aspettassi e che aveva già accettato la sua nuova condizione.

Dopo poco mia madre entra in casa abbracciandomi e dopo aver conosciuto Daniel ci mettiamo ai fornelli per preparare la cena. Ero imbarazzata, a cena saremmo stati noi quattro. Di cosa avremmo parlato?

Ci sediamo a tavola augurandoci buon appetito, lasciando vuoto il posto di mio padre che io mi fisso a guardare.

«A tavola ognuno ha il suo posta Amanda, anche se papà non c'è più non facciamo sedere mai nessuno. È suo» annuisco alle parole di mia madre, la quale nella vita mi aveva trasmesso un amore smisurato.
La cena proseguì per il verso giusto, Daniel fu molto carino con la mia famiglia e capì che mia madre amava parlare di mio padre, la ascoltó per tutta la sera.

Dopo la cena andiamo a letto, per la prima volta avrei dormito con Daniel a mente lucida. Questo mi destabilizzava leggermente.

«Se vuoi posso dormire sul divano» mi disse in tono scherzoso

«Non essere stupido, dormi qui con me»

Ci mettiamo a letto e mi accoccolo tra le sue forti braccia

«Mi piace la tua famiglia»

«Avresti adorato mio padre»

«Ne sono certo. Tua madre ha detto che gli somigli molto»

«È vero, sono la sua copia»

«Allora lo avrei adorato come adoro te» mi dice stampandomi un bacio sulla fronte.

Inizia ad abbracciarmi forte da dietro, mi giro verso di lui e scherzosamente gli bacio il volto, poi dove capita, per poi scioglierci in un lungo bacio passionale.
Sento le sue mani sul mio corpo, e sono consapevole che questa volta non voglio fermarlo. I nostri corpi aderiscono tra loro, e sento il suo calore sulla mia pelle.

«Amanda non voglio che tu faccia nulla che non desideri»

«Ti voglio Daniel, ti prego»

«Mi piace quando mi preghi»
Con un gesto scattante Daniel si porta sopra di me facendo scivolare via il mio pigiama.
Mi bacia il collo, scendendo verso il basso fino ad arrivare al mio seno, con il quale si diverte a stuzzicarlo.
Bacia ogni centimetro della mia pelle vibrante, mugolo di piacere a questa sensazione che mai avevo provato prima.
Scende verso il basso, dove sento che qualcosa si sta muovendo, sento inumidirsi la mia parte femminile e muoio dalla voglia di sentirlo dentro di me.

«Sei sicura Amanda?»

«Sono sicura»
Daniel in pochi secondi è dentro di me, facendo attenzione a non farmi male.
All'inizio avevo provato una sorta di piacevole dolore, il quale era scomparso nel giro di pochi secondi lasciando spazio ad un inenarrabile piacere corporeo accompagnato da spinte dolci e intense.

Avevo fatto sesso per la prima volta con Daniel Wash, pensavo mentre con le lenzuola provavano a coprire il mio corpo nudo.
Daniel è disteso accanto a me a fissare il soffitto

«Dì qualcosa» mi dice

«È stato bellissimo» rispondo sorridendo dall'imbarazzo

«Tu sei bellissima»

«Anche tu sei niente male sai?»

«Ah si? Beh allora ti ringrazio» mi dice iniziando a solleticare il mio corpo.

Ero in casa mia per la prima volta dopo la morte di mio padre e lui mi aveva dato la forza di non essere triste.
E se mi fossi innamorata di lui? Cosa sarebbe accaduto?
Lascio che questi pensieri facciano il loro corso sprofondando in un sonno tranquillo e protetto tra le braccia di Daniel.

Live Love SurfWhere stories live. Discover now