Fine

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La vittoria mi aveva portata sul tetto del mondo, il mio nome era stato pronunciato accanto al titolo di campionessa del mondo.
Io Amanda Khloe, ero la più forte surfista, mio padre da qualche parte saltellava dalla gioia ed io ne ero certa, riuscivo perfino a sentire la sua risata gioiosa.
Finalmente avevo realizzato il mio sogno, corro verso mio fratello il quale piange dalla gioia per il mio successo insieme a mia madre.

È in assoluto il giorno più bello della mia vita.

Mi viene consegnata una coppa con una medaglia, alcuni giornalisti mi riprendono e mi intervistano, io continuo a girarmi intorno alla ricerca di Daniel. Speravo che da un momento all'altro sbucasse fuori e mi stringesse forte.
Dovevo decidere ora, il surf o lui.
Avrei potuto continuare a surfare con lui in ogni angolo del mondo ma mi sarei giocata per sempre la possibilità di surfare da professionista.

"Amanda è dopo la vittoria che inizia la carriera" mi ripeteva sempre mio padre, non me la sentivo di mandare all'aria tutti i miei sforzi.

«Amanda, complimenti per la tua vittoria» mi dice Sophie sorridendomi

«Complimenti a te, ora hai quello che volevi»

«Anche tu ora hai ciò che volevi, sei libera».

Già, finalmente ero stata liberata da questa gabbia che mi era stata costruita intorno, che Daniel mi aveva costruito intorno.

Mi ricompongo per la conferenza stampa che si sarebbe tenuta da lì a poco, mi siedo sistemando i capelli per quanto potevo.
Racconto a tutti la mia vita:
La piccola Amanda che non vuole surfare ma che poi scopre di quanto sia simile al volare il surf e non smette più di farlo.
Racconto di Amanda che sta in acqua a tutte le ore del giorno e della notte, dando alla sua vita un unico obiettivo.
Il surf diventa la sua più grande storia d'amore, lo preferisce anche ai ragazzi, alla scuola, alle uscite con gli amici.
Racconto di Amanda che grazie al suo papà e a suo fratello impara a stare sulla tavola in modo impeccabile e che impara dei take off da paura.
Amanda che va alla Surfrider grazie al sacrificio del fratello, Amanda che perde il papà, il fratello che perde l'uso delle gambe, proseguo il racconto fino ad oggi.

«Amanda c'è qualcuno che ti è stato sempre accanto, dandoti forza in ogni istante del tuo
Percorso alla Surfrider?» mi chiede un giornalista

«Daniel Wash» rispondo senza neanche pensarci, senza rendermi conto che questa risposta avrebbe potuto mettere nei guai me e lui. Vedo il volto di Sophie divampare dalla rabbia, e mi rendo conto in quel momento di non aver più paura di lei

«Daniel Wash è il miglior allenatore di surf di tutti i tempi, dopo mio padre si intende» sorrido a questa mia battuta e anche i giornalisti sorridono inteneriti

«Ma Daniel ha qualcosa in più: ha grinta, passione e una smisurata energia che propaga nelle onde. Non ho mai conosciuto nessuno come lui e spero di poterlo incontrare presto per poterlo ringraziare. Se sono qui è anche grazie a lui».

La conferenza di interrompe dopo varie foto e dopo la presentazione del nuovo sponsor che avrei avuto.
Sarei dovuta partire con loro il giorno successivo, avremmo girato il mondo visitando scuole di surf e spiagge da paura. Sarei diventata famosa in tutto il mondo e con i soldi che mi avrebbero dato avrei potuto aiutare la mia famiglia e magari, cercare qualcuno che potesse aiutare mio fratello.

Ero combattuta, mi ritrovavo di fronte alla più difficile scelta della mia vita.
Daniel mi aspettava tra sole tre ore in aeroporto, quindi il tempo stringeva e non c'è modo di fermarlo.

Saluto la mia famiglia che sarebbero ripartiti praticamente subito, e torno in albergo per racimolare le poche cose che mi ero portata.
Dopo la doccia mi stendo sul letto, sperando di cadere in un sonno profondo, forse a mente lucida avrei ragionato meglio.
Non appena chiudo gli occhi squilla il mio cellulare: è Liam.

Live Love SurfWhere stories live. Discover now