Natale

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«Questo regalo è per te» disse mio padre scartai il mio regalo con l'emozione più grande del mondo, facendo attenzione a non strappare troppo la carta, non volevo che si rovinasse.
«Una tavola da surf»esclamai senza troppo entusiasmo

«Tesoro questa non è solo una tavola da surf, se saprai come usarla diventerà l'arma che ti permetterà di volare» poggiai la tavola da surf a terra, avevo solo 4 anni e l'idea di entrare in acqua su di una tavola non mi entusiasmava per niente. Non avrei mai pensato che di lì a poco quella tavola sarebbe diventata tutta la mia vita.

Quello è uno dei Natali che, oggi con l'assenza perenne di mio padre, ricordo con maggiore nostalgia. Ricordo bene che quell'anno non volevo una tavola da surf ma una bambola, che mio padre dovette lo stesso comprarmi per placare i miei capricci.

Questo Natale è diverso, mio padre non c'è più e Daniel è qui con me, tutto questo non lo avrei mai e poi mai immaginato eppure era accaduto, come la morte di mio padre.

«Buongiorno» Daniel mi sveglia stampandomi un bacio sulle labbra

«Lasciami dormire» dico con un filo di voce

«No tesoro, tua madre sta preparando i pancake e io ho una fame da lupi»

«Non vedo dove sia il problema, scendi a fare colazione» dico girandomi dall'altro lato abbracciando il cuscino di Daniel e annusando il suo odore

«Su Amanda, è Natale!»

«Giá, il primo Natale senza di lui» mi siedo al centro del letto incrociando le gambe

«Vero, ma è anche il primo Natale con me, non possiamo guardarla in questo modo?» mi chiede poggiando delicatamente le sue labbra sulla mi fronte

«Hai ragione, sono pronta per i pancake» scatto come una molla dal letto tirando Daniel via con me.

Il Natale a casa mia è sempre stato un momento di grande festa, e la mattina di Natale odorava di pan di zenzero e amore ma questa mattina tutto era diverso.

«Buongiorno, dormito bene?» chiede mia madre

«Sì, grazie signora Khloe»

«Suvvia Daniel puoi chiamarmi Anna»
Mia madre aveva concesso a Daniel di chiamarla per nome e la cosa lo faceva sorridere, io ero intenta a preparare il caffè quando il mio telefono squilla, guardo il display e sobbalzo: Liam!
Perché Liam mi chiama?
Fingo indifferenza e scappo fuori

«Pronto»

«Ciao Amanda»

«Ciao Liam come stai?» chiedo dando un'occhiata dentro per paura che Daniel potesse sentire

«Sto bene, tu piuttosto come stai?»

«Si, sto bene» rispondo guardando Daniel da lontano, ed era vero, dopo tanto tempo mi sentivo veramente bene.

«Volevo augurarti buon Natale e dirti che.. beh si ecco.. mi manchi Amanda» queste parole mi bloccano per un attimo il cuore

«Anche tu mi manchi» rispondo di getto senza pensare e senza rendermi conto che Daniel era alle mie spalle

«Ti manca?» mi chiede

«Stavi origliando?»

«No, ero venuto a dirti che la colazione è pronta ma forse se fossi rimasto dentro sarebbe stato meglio»

«Non essere stupido»

«Sono sincero. Ti manca Liam?»

«Si ma in qualità di amico, non pensare ad altro» Daniel mi lascia sola e torna in casa con la faccia di chi ha appena avuto una grossa bastonata.

Rientro in casa, poggio il cellulare sul tavolo in cucina e mi rifugio nel capanno di mio padre, quello in cui non avevo più rimesso piede dalla sua scomparsa.
È tutto come lo avevo lasciato l'ultima volta, le tavole, la cera termica, asciugamani, le tute da surf nulla è stato mosso.
Passo le dita sulla tavola da surf di mio padre, ripensando a tutti i nostri momenti legati al surf.
Devo tutto a lui, tutto ciò che sono oggi e ciò che so proviene tutto dai suoi insegnamenti, è così difficile vivere con la sua assenza.
Il ricordo di mio padre mi fa scendere lacrime amare quando Daniel mi stringe da dietro.

«Hai mai surfato il giorno di Natale?» mi chiede asciugandomi le lacrime

«In verità no» rispondo

«Ti va di farlo?»

«Assolutamente sì»

«Ok allora dovrai prestarmi una tavola da surf» mi dice sorridendo

«Puoi prendere la mia!» tuona mio fratello improvvisamente.

Per un attimo avevo dimenticato che mio fratello non fosse più capace di surfare, o peggio di camminare, lui non avrebbe mai concesso a nessuno di usare la sua tavola ma lo aveva concesso a Daniel.

«No tranquillo, sono sicuro che Amanda riuscirà a trovare un'altra tavola»

«Guarda che per me non ci sono probemi, puoi prenderla, davvero» dice guardandomi con tenerezza, aveva già capito in cuor suo che non mi andava di surfare davanti a lui

«Tranquilla Amanda, ho già superato questa fase. Andate e divertitevi»

«Ti va di venire?» chiede Daniel

«Ti ringrazio ma non sono ancora pronto a tornare in spiaggia» uno scambio di sguardi avviene tra Daniel e mio fratello come se si capissero guardandosi solamente

«Sai che ti dico? Vengo volentieri» mio fratello sorride e lì capisco che lo fa solo per vedermi in acqua.

Spingo mio fratello fino alla spiaggia mentre Daniel porta le due tavole da surf, mentre camminiamo mio fratello poggia la sua mano sulla mia

«Sono felice per te e Daniel, si vede che ci tiene a te»

«Giá...» ne ero pienamente consapevole anche io.

Io e Daniel entriamo in acqua sulle nostre tavole, fuori dall'acqua eravamo affiatati e complici ma in acqua eravamo veri e propri rivali e la cosa mi divertiva perché mi spingeva a dare sempre il 100% per superare le mie e le sue aspettative.
Ne approfitto per provare una serie di manovre che alla Surfrider stavamo perfezionando.
Mio fratello da fuori mi guarda con gli occhi lucidi di chi, stando fermo, vorrebbe solo volare.
Decidiamo di portarlo in acqua con noi, contro la sua volontà, lo convinciamo ad affidarsi a noi.
Lo poggiamo delicatamente sulla tavola e lo trasportiamo in acqua, sorride tra le lacrime come un bambino la mattina di Natale e questo mi riempie il cuore di gioia.

«Grazie ragazzi, non avrei mai pensato di ritornare in acqua»

Dopo un po' rientriamo a casa, allegri per la mattinata trascorsa appena apro la porta mi accorgo che mia madre aveva già apparecchiato per il pranzo di Natale

«Amanda vieni, c'è un tuo amico!» sbianco all'idea, di chi amico sta parlando?

Guardo in salone e trovo Liam seduto sul divano di casa mia, mi segue Daniel che spinge mio fratello.
Restiamo immobili a fissarlo mentre lui si alza di scatto e guardandoci capisce tutto.

Siamo fregati!



CIAOOOO A TUTTI!
Ho tanto ancora da scrivere, appena riesco pubblico ancora, sono in vacanza e qui la linea non c'è mai 😭😭😭😭

Vi abbraccio ❤️

Live Love SurfDonde viven las historias. Descúbrelo ahora