Capitolo 22

689 29 4
                                    

*Maria*

Mi girai di lato è vidi Sabrina dormire ancora.. Era così bella! In questi giorni era molto fragile, appena la toccavi subito si sgretolava in mille pezzi. Le accarezzai il viso, per poi tirare indietro una ciocca di capelli che copriva metà del suo viso dolce.
"Bri.. Bri svegliati dai!!" iniziai a chiamarla.
"5 minuti" disse ancora con gli occhi chiusi mentre mi cercava nel letto con la sua mano. La presi è l'avvicinai al mio viso.
"Sono qui"
"Vieni qua Mari" mi fece segno di raggiungerla vicino a lei è non me lo feci ripetere due volte. Mi strinse forte a sé per non farmi andare via. Sembrava stronza ma era la donna più dolce al mondo, anche se a volte tendeva ad essere un po' troppo scontrosa con gli altri. Lentamente aprii gli occhi..
"Buongiorno dormigliona" le dissi accarezzandole la schiena.
"Che ore sono?"
"Le 09:30" dissi guardando l'orario sul mio piccolo orologio da polso.
"Ma che stai a di Mari? Sei seria?" saltò giù dal letto in meno di due secondi, prese i suoi vestiti è si avviò verso il bagno.
"Ma perché che devi fare?" urlai per farmi sentire.
"Ma te sei dimenticata? Dobbiamo tornare a Roma Mari.. Te ricordi della cena?"
"Ma tranquilla.. Partiamo più tardi!" la raggiunsi in bagno è la presi dai fianchi. "Rilassati.. Abbiamo ancora tanto tempo!" le lasciai un dolce bacio che lei subito ricambió.
"Dai vieni.. Andiamo a fare colazione" mi prese per il braccio è scendemmo giù al bar sotto casa.

*Sabrina*

Lasciai un ultimo sguardo a quella casa, accarezzando una piccola cornice che si trovava su un tavolino all'ingresso.
"Questa foto me la scattarono quand'ero piccola.. Mi ricordo che me la portai come ricordo, non sapevo se sarei ritornata a Fiano,diciamo che era una specie di ricordo" accarezzai quella foto è sorrisi.
"Eri bellissima anche da piccola"
Sorrisi è l'abbracciai.
"Dai andiamo" posai la cornice è ci avviammo verso il bar. Ovviamente io cappuccino con un cornetto, Maria il solito caffèlatte.
"Ma te campi d'aria? Non mangi mai niente" le dissi mentre bevevo un sorso del mio cappuccino.
"Semplicemente mangio sano.. Raramente mangio al bar o in qualche ristorante"

Lasciai perdere è chiesi il conto. Cercai di prendere la mano di Maria, ma lei la scansó più di una volta.
"Non qui.. Sai che potrebbero vederci!"
"Ma chi ci deve vede Mari.. Qua non ce conosce nessuno!" risposi mentre da lontano osservai un ragazzo, più o meno sulla ventina, osservarci da più di mezz'ora. Non ci feci caso è tirai per il braccio Maria, facendola quasi cadere. Nel frattempo mettemmo le valigie in macchina è ci avviammo verso Roma!

Pensai è ripensai a quel ragazzo, anche se un unico pensiero andava sempre là:"Forse ci aveva fatto delle foto" mi dissi tra me e me. Non ci voglio nemmeno pensare.. pensa che scandalo che si creerebbe, anche se i nostri mariti ne erano a conoscenza di questa relazione, ma le persone no.. È si sa, le persone fanno schifo, subito li a puntarti il dito contro, subito li a dire chi devi o chi non devi frequentare, chi devi amare... perché ad oggi l'omosessualità viene considerata un reato, un disprezzo, quando poi è solo una forma di amore come tutte le altre.

Fortunatamente arrivammo a Roma prima del previsto, il traffico era diminuito è io ero distrutta.
"Mari me vado a fa na doccia" le dissi mentre mi prendevo tutto l'occorrente, anche se metà delle cose si trovavano lì.
"Va bene"

Entrai nella doccia è feci scivolare tutta la tensione, tutto lo stress di dosso. Ultimamente ero molto giù di morale, se non fosse per Maria avrei già fatto qualche sciocchezza. Mi sentii prendere dai fianchi è quasi non caddi per l'urlo che diedi.
"Ma te sei ammattita?" dissi mentre portavo una mano sul cuore, cercando di fermare i battiti.
"Ma chi vuoi che ci sia?"
"Eh Mari non se sa mai" mi girai di nuovo è iniziai a cospargere il bagnoschiuma su tutto il corpo.
"Lascia faccio io.."
Mi prese dalle mani la spugnetta è iniziò a strofinare lentamente. Di tanto in tanto sentivo le sue labbra poggiarsi sul mio collo, sulla mia spalla.. Diciamo su tutto il corpo va!
"Mari..sono distrutta" dissi allontanandola.
"Tranquilla.. Ti aspetto in stanza!"
Mi ritrovavo di nuovo da sola in quella doccia, che per me era troppo grande. Mi asciugai è raggiunsi Maria al letto, dove era intenta a leggere il suo nuovo libro.
"Vieni qua" mi disse mentre mi faceva spazio tra le lenzuola. "Girati"..
"Ma che vuoi fa? Non me va de fa niente Mari, davvero!" aggiunsi lamentandomi.
"Dai girati.. Non ti faccio niente"

Sbuffai è mi girai a pancia in giù. Sentii un qualcosa di freddo poggiarsi sulla mia schiena, quasi come un qualcosa di liquido.
"Che stai a fa Mari?" chiesi curiosa, cercando di girarmi per vedere,anche se lei continuava a ripetermi di stare tranquilla e di non muovermi. Iniziò a massaggiarmi tutta la schiena, per poi arrivare alle spalle.
"Mio dio.. Ne avevo bisogno" dissi chiudendo gli occhi è beandomi di quel contatto.

Passò più di mezz'ora, ormai il dolore alla schiena era passato, fortunatamente. Mentre cercavo di addormentarmi si illuminò il telefono di Maria.
"Ma chi è a quest'ora?" chiesi cercando di sbirciare per vedere cosa dicesse quel messaggio.
"È Maurizio"
Vidi Maria pallida in viso, quasi non riusciva più a respirare.
"Oh" la chiamai, senza ricevere una risposta.
"Mari.." la chiamai ancora una volta.. Presi il suo telefono dalle mani mentre lei aveva ancora lo sguardo fisso a quel muro difronte a lei. Presi gli occhiali dal comodino è guardai quel messaggio.
"Porca miseria" fu l'unica cosa che dissi prima di lanciare il telefono da qualche parte della stanza.
"È ora che facciamo?" mi chiese Maria, piangendo. Eravamo finite su una rivista, mentre ci baciavamo, per di più in prima pagina.
"Mari.. " le dissi cercando il suo sguardo che era ancora perso. "Domani mattina dobbiamo dire tutto di noi" dissi quelle ultime parole abbassando la testa.
"Ma sei pazza Sabrina? Rovineremo la nostra reputazione.. Ma che cazzo ti sei bevuta?"
"Senti.. Non so se hai un altra alternativa.. Illuminami!" dissi sbattendo gli occhiali su quel comodino.
"Calmati!"
"No Mari non me calmo cazzo,siamo nella merda... Ormai lo sanno tutti, o meglio dire.. Domani lo sapranno tutti, tanto vale che lo diciamo. Postiamo na foto su internet è basta" presi il mio cellulare è iniziai a cercare una nostra foto.
"Stai ferma.. Che cazzo!" mi rispose, mentre mi tolse il telefono dalle mani. "Dormi.. Ci pensiamo domani mattina!"

Lasciai cadere lì la conversazione è mi girai su di un lato cercando di dormire... Seh vabbè!!

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora