Capitolo 67

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*Sabrina*

Ancora una volta nel cuore della notte squilla quel dannato telefono. Come sempre lo ignoro,ma la suoneria e una cosa che proprio non sopporto.
"Sabri..ma chi e che ti chiama a quest'ora?" disse Maria stropicciandosi gli occhi.
"niente Mari..dormi" sapevo fin troppo bene chi fosse,ma la voglia di parlarci era pari a 0. Mi appoggiai al petto di Maria e cercai di calmarmi sentendo il suo cuore battere.
"Bri"
"mh?"
"È successo qualcosa e non me ne vuoi parlare?" mi chiese e io mi bloccai completamente,come se qualcuno mi avesse dato un qualcosa di pesante in testa.
"No..dormi che tra poco devi lavorare" deviai il discorso e tornando a dormire..o meglio dire,lei tornò a dormire io rimasi sveglia pensando a cosa dovevo dire.

"Sabriiiiii..ma dove hai messo il pettine? Madonna..ora faccio pure tardi" urlò Maria mentre io ero ancora in cucina a fare colazione.
"Mari che cazzo ne so..vedi da qualche parte" risposi continuando a mangiare il mio cornetto.

"Vabbè io vado..ci sentiamo dopo va bene?"
"Va bene" gli lasciai un bacio e la vidi prendere il cappotto e le chiavi della macchina..doveva usare per forza la mia perché era rimasta a casa mia ieri sera,dopo la cena.
"Marì.." la chiamai prima di farla uscire. Non sapevo se dirglielo o no..che faccio? Me sembro na rincoglionita..vabbè non lo dico. "Ti amo" optai per la prima cosa che mi venne in testa,giusto per non sembrare una cretina,ma vabbè ci ero già riuscita in pieno.
"Anche io" rispose e la vidi sparire dietro quella porta.

Iniziai a prepararmi anche se non ne avevo voglia,mai come ad oggi non avevo voglia di fare niente.

"Ciao" sentii dire alle mie spalle. Chiusi gli occhi e con un magone in gola mi girai. Sapevo che stavo facendo del male a Maria,non me lo perdonerò mai..avevamo detto basta con le bugie,ma se gli avrei parlato di questa cosa sicuramente si sarebbe incazzata a morte.
"Ciao" finsi un sorriso e ci sedemmo al tavolo.
"Come stai?"
"Bene grazie..tu?"
"Bene" rispose e nessuno dei due aveva la domanda pronta.
"Senti.. mettiamo le cose in chiaro. Io ho accettato di vederti perché mi hai detto che mi dovevi dire una cosa importante..quindi arriva al sodo per favore..non me di le solite stronzate Flà che me n'cazzo" dissi mettendo in chiaro le cose.
"No tranquilla..volevo darti queste" mi porse dei fogli piegati, non credo sia una lettera.
"Cos'è?" chiesi curiosa non toccandole ancora.
"Sono le carte del divorzio..mi serve la tua firma..tanto e quello che volevi no? Non stiamo più insieme,io mi sono fatta la mia vita tu la tua,stiamo bene..non credo che questa messa in scena debba ancora andare per le lunghe..ti prego di firmare così mettiamo un punto a questa storia" disse e io mi persi già alla prima frase. Devo dire che non me l'aspettavo per niente,non che non fossi contenta..anzi! Però detto così,su due piedi..beh!
"Firmo solo se mi dici a che cosa ti serve il divorzio" dissi non guardandolo negli occhi,continuando a fissare quelle carte.
"Te l'ho detto..mettiamo fine a questa storia"
"Ti devi sposare non è vero?" chiesi sapendo già la risposta ovviamente. Secondo voi perché mi chiedeva il divorzio? Pff..con quale coraggio poi..vabbè famme sta zitta.
"Si"
Senza proferire parola firmai quelle carte,mi alzai e me ne andai senza salutarlo. Ero arrabbiata,sconvolta,delusa,non lo sapevo nemmeno io. Non lo ero perché mi ha chiesto il divorzio,ma lo ero perché non me ne ha parlato..cazzo ci vedemmo già la scorsa volta..

*Maria*

"Brii..sono a casa" vidi le luci spente,il silenzio che c'era in quella casa metteva paura. "Sabri?" provai a chiamare di nuovo accendendo tutte le luci. La trovai accovacciata sul divano,che guardava un punto fisso fuori al terrazzo e piangeva. "Ehy" la chiamai mettendomi vicino a lei abbracciandola. "Che e successo Sabri?" domandai accarezzandole le braccia riscaldandola.
"Oggi..og-gi ho visto F-Flavio..era lui che mi chiamava in continuazione" disse soffocando le lacrime. "Mi ha dato le carte del divorzio..ho firmato perché si doveva sposare. Non sono arrabbiata per questo,ma cazzo..ci siamo visti più di una volta e tu non me ne hai mai parlato" disse mentre io l'ascoltavo come avevo sempre fatto. "Scusami se non te l'ho detto.." aggiunse accarezzandomi la mano.
"Non sono arrabbiata, solo..potevi parlarmene" le dissi abbassando lo sguardo.
"Oh.." mi chiamò "guardami Marì" alzai la testa e la guardai negli occhi,che di lì a poco si sarebbero chiusi. "a me non me ne frega un cazzo che si sposa a quella..a me importa di noi. Non ti ho detto nulla per non farti preoccupare capito?" disse "e poi chissà.. ci potremmo pensare anche noi al matrimonio eh" aggiunse e io mi misi a ridere pensando alla cosa che ha appena detto. "Che te ridi? Non mi vuoi sposa?" .. mi avvicinai a lei e la baciai. Rimase un po' sorpresa da questo mio gesto, ultimamente con il lavoro non avevamo molto tempo a disposizione. "Ti sposerei anche adesso" le risposi e presi possesso di nuovo le sue labbra.

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora