Capitolo 70

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*Maria*

Ed anche questa giornata era finita. In qualche modo mi sentivo triste,anche se cercavo di nasconderlo. Vi starete chiedendo perché! Beh triste perché non potrò entrare negli studi in questi giorni,non potrò parlare con i ragazzi in casetta,non potrò parlare con i giudici,tutto questo perché c'erano le vacanze natalizie..almeno l'unica cosa positiva era Sabrina.

"Sabrii sono a casa" urlai per farmi sentire, sicuramente starà nella quinta stanza. "Sabri?" continuai a chiamarla appoggiando le chiavi sul piccolo piattino che avevo all'entrata. Vidi un biglietto attaccato al frigo:"scusami..non ce la faccio" ..ma non ce la faceva a fare cosa?  Decisi di chiamarla,ma il telefono suonava a vuoto. E mo?

*Sabrina*

Il telefono continuava a squillare e io continuavo ad ignorare la sua chiamata.
"Sai che non puoi evitarla per sempre vero?" mi disse mentre cominciava ad apparecchiare.
"Beh che glie devo di? Secondo te sarà tutto rose e fiori? Dai Mà..te prego,non te ce mettere pure te" dissi continuando a girare il sugo.

Iniziai ad apparecchiare,aspettammo mio padre per mangiare,era sempre l'ultimo a tornare a casa.
"Ciao Sabri" mi salutò..ormai si sprecava solo a quello.
"Ciao" lo salutai in modo freddo,non ho mai avuto un bel rapporto con lui.
"Come mai qua? Litigato con Flavio?" si..lui non sapeva niente di tutto ciò.
"A proposito..te devo dì na cosa" dissi diventando seria,anche se io per la maggior parte delle situazioni lo sono.
"Sei incinta?" mi chiese preoccupato.
"Cos-? No! Ma che te dice la testa" aggiunsi cercando di non ridere. "Ti ricordi di Maria?" continuai sapendo già come andava a finire.
"Certo che mi ricordo di lei" beh! Già un passo avanti dai,di solito non si ricorda manco di sua figlia.
"Abbiamo una relazione" sputai tutto ad un tratto e giuro che non ho mai visto mio padre così. Lo guardai aspettando una risposta,una risposta che non arrivò. "Beh dimme qualcosa" dissi impaziente.
"Ascolta.. ormai sei una donna,hai 57 anni non sei più una bambina. Tu lo sai come la penso ma non per questo ti voglio meno bene,anche se non lo dimostro. Te sei felice? Bene,lo sono anche io,ma sai come la penso" mi disse non guardandomi nemmeno in faccia.
"Non me guardi manco in faccia e me parli di bene? Ma almeno sai che cosa significa voler bene ad una persona.. non te sei mai preoccupato de me,perché eri troppo impegnato con il tuo stupido lavoro...ma va bene,continua così,solo..non venire da me quando ti lasceranno" presi le mie cose,usci di casa e mi diressi a casa mia..no non intendo Maria,intendo casa mia.

Sentire di nuovo quel profumo mi faceva venire la nausea,vedere le stesse pareti,lo stesso tavolo,lo stesso letto. Sentii ancora una volta il telefono vibrare e ancora una volta lo ignorai completamente.

*Maria*

"Ciao Maria..come stai?" mi chiese l'unica donna che può dirmi dove si trova Sabrina.
"Salve Ida,tutto bene a lei?" dissi cercando di rimanere calma..magari lei non sapeva niente.
"Beh dai abbastanza" mi rispose e io non sapevo cosa dirle. Rimasi in silenzio per qualche minuto,fu lei ad aprire bocca. "So che cerchi Sabrina..e stata qui ma poi ha avuto una discussione con il padre e se n'è andata.. non so dove sia ma credo a casa sua" aggiunse.
"Le ha detto qualcosa? Non ho fatto niente lo giuro" dissi sentendo le prime lacrime scendere lungo il viso.
"Sarà lei a parlartene..ciao Maria" non feci nemmeno in tempo a salutarla che mi chiuse il telefono in faccia.

Ormai era sera,Roma iniziava a farsi sempre più scura e le persone iniziavano a diminuire per le strade. Arrivai sotto casa sua con il cuore a mille,le gambe mi tremavano,le mani sudavano... bussai è aspettai che aprisse.

Salii le scale, probabilmente non sapeva nemmeno che ero io.
"Ciao" arrivai davanti alla sua porta con il fiatone..ne sarà valsa la pena?
"Che ci fai qua?" mi disse guardando in basso.
"Ti prego..spiegami. Spiegami se ho fatto qualcosa,se ti ho detto qualcosa che ti ha ferito.." entrai in casa non aspettando nemmeno il suo permesso. "Sabri.." mi avvicinai a lei ma quando si allontanò il mio cuore si spezzò completamente.
"I-io non..non posso" disse ma io continuavo a non capire.
"Non puoi cosa? Non sto capendo" aggiunsi ancora più confusa di prima.
"Maria ti ho tradito" ecco...e lì il mio cuore sembrava essere sparito.
"Cosa?"
"Mi dispiace..io-io non volevo,ero ubriaca e non sapevo chi stessi baciando..una cosa tira l'altra ed è successo..ti prego Marì lo sai che ti amo" disse cercando di avvicinarsi ma a me faceva solo schifo in quel momento.
"Mi fai schifo.."

Penso di non aver mai guidato così veloce in vita mia..desideravo solo che una macchina arrivasse dal senso opposto e mi investisse. Arrivai a casa, salì in fretta le scale e mi buttai subito sul letto. Le sue parole continuavano a vagare nella mia testa e io che cercavo di mandarle via.

"Ti ho tradito"
"Ti ho tradito"
"Ti ho tradito"

"Ti amo lo sai"
"Ti amo"
"Ti amo"

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora