mirror mirror on the wall

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se c'era una cosa che taehyung odiava, quella era guardarsi allo specchio.

taehyung desiderava davvero con tutto il cuore di amare se stesso, avrebbe voluto amarsi come si ama la più bella cosa del mondo, come si ama una scultura minuziosamente realizzata dalle più abili mani e splendida anche nei suoi minimi dettagli, voleva amarsi dedicandosi tutto il tempo di cui necessitava, regalandosi attenzioni e piccole dimostrazioni d'affetto, curandosi, sorridendo al suo riflesso, ammirandolo piacendosi.

taehyung non era brutto, a taehyung piaceva il suo viso, i suoi occhi dal taglio felino, le ciglia lunghe, il piccolo neo che giaceva sotto la palpebra destra, o ancora quello sul naso, o quello accanto alle labbra, rosse, piene e curvate naturalmente verso il basso, come se fosse destinato a questo sentimento sconsolato. taehyung odiava solo quella sensazione di inadeguatezza e inidoneità che gli risaliva dalla bocca dello stomaco fino a portarlo a vomitare, nella speranza di rigettare tutte quelle insicurezze e imperfezioni che non lo rendevano abbastanza sé, non abbastanza taehyung.

ma al tempo stesso, un po' come eva bramava il frutto proibito, taehyung non riusciva a fare a meno di sedersi davanti alla sua specchiera e scrutare il suo gemello riflesso.

nudo, spoglio di ogni maschera e privo di ogni inganno sedeva su quello sgabello e incatenava lo sguardo con quello di se medesimo, quasi in una battaglia con l'altro se stesso, intrappolato e nascosto nei meandri delle sue carni e che gridava e scalciava pur di liberarsi.

lui lo odiava, probabilmente.
il sé riflesso, lo odiava.

lo odiava mentre la sua mano si allungava verso uno dei cassetti della specchiera per aprirlo e tirarne fuori diversi cofanetti.
gli occhi immobili, le mani che invece tremavano nel sistemare pennelli e cosmetici sul piano davanti a sé, preparandoli a svolgere il loro quotidiano compito di sanare le sue ferite, coprire le cicatrici e nascondere le imperfezioni.

il tempo sembrava fermarsi e in quel momento c'erano solo lui e l'altro sé chiuso a chiave nelle sue membra.

-specchio, servo delle mie brame...- pronunciò in un sussurro, osservando il suo viso androgino nel suo riflesso, sentendosi forse un po' più a posto in quelle condizioni.

si alzò dal piccolo sgabello, allontanandosi verso il fondo dell'ampio bagno perché potesse vedere riflesso nel suo specchio anche il resto del suo corpo.

le sue mani scivolavano lungo i suoi fianchi, sfiorando la sua pelle olivastra, facendo pressione nei punti che egli considerava imperfetti.

premeva sulla sue spalle, il suo petto, la sua vita nel mentre che le parole gli scivolavano fuori dalle labbra in un singhiozzo.
-chi è la più bella del reame?-

ogni giorno taehyung si svegliava, si guardava allo specchio e sperava.
sperava che il giorno dopo non avrebbe versato più lacrime di fronte al suo riflesso, sperava che il giorno dopo sarebbe stato diverso, che sarebbe stato un po' più taehyung.

il ragazzo con l'orecchino di perla ; kvWhere stories live. Discover now