Capitolo 18

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Amos

La prima meta si stava facendo sempre più vicina per il sollievo di Amos, il quale stava diventando sempre più insofferente alla presenza di Elijah, dato che, per chissà quale motivo, adesso aveva iniziato ad entrare sempre più in confidenza con la giovane.

"Ancora mi domando se lo faccia solo per infastidirmi o se davvero sia nata in lui un'improvvisa simpatia per Clara. Bah, se anche fosse, non sono certo fatti miei quello che combinano quei due, l'importante è restare concentrato sull'obiettivo." Pensò lui, sbuffando come un treno a carbone! Non era per niente convinto dei suoi pensieri, anzi era proprio verde di gelosia dell'improvviso cambio di "rotta" del drago dorato! La parte peggiore era che Clara sembrava aver captato questo suo fastidio e stava cercando di rigirare la cosa a suo favore!

«Scusate, non vorrei disturbare il bel quadretto che sembra essersi venuto a creare, ma mi è venuta in mente una cosa che qui tutti sembrano bellamente ignorare.» Disse improvvisamente lui.

«Oh, ma fortunatamente ci sei tu a riportarci alla realtà. Vi preghiamo o' grande drago, educeteci.» Rispose la giovane con un finto inchino, scatenando le risa di Elijah.

"Quanto lo preferivo quando odiava il mondo intero." Pensò con rimpianto Amos.

«Quando hai finito di ricordarmi la mia infinita saggezza, sarò ben lieto di illustrarvi il problema.» I due compari erano ormai in trepida attesa!

«Ebbene mia cara, il nostro "problema" sei proprio tu.»

«Io?!» Chiese lei, quasi certa di aver capito male!

«Esattamente.» Concluse Amos, incrociando lo sguardo con quello del drago dorato, il quale pareva anch'egli abbastanza confuso.

«E si può sapere da dove ti è venuta questa perla di saggezza? Ma, soprattutto, per quale diavolo di motivo dovrei essere un problema, visto che senza di me non riuscirai mai a recuperare gli strumenti magici e, per quanto tu possa svolazzare veloce, io posso aprire portali.» Ribatté lei, infuriata. Evidentemente, sentirsi dare addirittura del "problema" doveva essere stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso!

«Lascia che ti elenchi i motivi punto per punto, che dici?» Replicò lui, ma poco prima che iniziasse, Elijah si unì al diverbio, esordendo così: «Penso di aver già capito a cosa tu ti stia riferendo, ma per quello possiamo occuparcene noi.»

Clara era ancora più confusa, anche perché, per quanto sgradevole o antipatico, non l'aveva mai definita un problema. L'aveva davvero ferita, ma non sarebbe stata a farsi aggredire senza replicare.

«Se mi ritieni un tale peso, posso tranquillamente togliere il disturbo. Tornerò da Lillybet e cercherò da sola questi dannatissimi strumenti.» Aggiunse lei, ormai in preda alla rabbia.

«Ah sì, e come intenderesti procedere, eh? Non hai il minimo controllo neppure sui tuoi stessi poteri e invece di preoccupartene, perdi tempo a ridacchiare con tutti come niente fosse.» Spiegò lui, tutto d'un fiato.

Clara era scioccata, mentre il biondo pareva gradire molto il siparietto.

«Mi chiedevo quanto ancora avresti resistito. Devi scusarmi, non pensavo che Clara fosse di tua esclusiva proprietà.» I due interessati arrossirono, attenti a evitare lo sguardo dell'altro.

«Ma fammi il piacere, cosa vuoi che m'importi di una donna così priva di fascino. Lei è la mia assicurazione per riottenere la mia libertà e finché non l'avrò, non posso permettere che le accada qualcosa.» Svelò lui, non convincendo per niente il suo interlocutore, in compenso, però, facendo infuriare lei ancora di più!

«La prima cosa che voglio imparare a fare con questi poteri è fare draghi allo spiego!» Intervenne la ragazza.

«Ah, ah, povera ingenua, prima che tu possa anche solo sperare di sfiorarmi, ne dovrà passare di tempo, decisamente troppo per un essere umano come te.» Continuò lui, punzecchiandola.

«Credimi farò in modo di ridurre l'attesa al minimo. Elijah, vorrei che tu mi insegnassi a usare un'arma.»

Ci mancò poco che i due cadessero in terra.

«Come?» Chiesero loro all'unisono, non credendo alle proprie orecchie.

«Per quanto mi costi dare ragione a quest'essere senza cuore, sono costretta a farlo. Per il momento, il funzionamento di questi poteri mistici è ancora un mistero e non posso farci affidamento, almeno finché non riuscirò ad assumerne il pieno controllo, perciò dovrò imparare a difendermi con armi "normali".» Spiegò lei.

«Incredibile, una volta tanto scegli di usare il cervello. Comunque, grazie per "l'essere senza cuore".»

«Per la cronaca, io lo uso sempre. E dimmi come dovrei chiamare uno che dice che non vuole che mi faccia ammazzare solo perché servo ai suoi scopi?» Domandò, piazzandoglisi davanti e puntandogli un "accusatorio" dito contro! Amos sembrava intento a ribattere, ma, ancora una volta, venne preceduto dall'altro che sembrava decisamente contento di far impazzire l'oscuro.

«Come potrei mai dire no a tanta caparbietà. Va bene, troveremo l'arma giusta per te. Per il momento però, dobbiamo fornirti almeno le conoscenze basi delle tue capacità mistiche. Sai cosa siano i talismani?» Chiese il bel Elijah.

«Ovvio e so anche che si usano per sconfiggere demoni e creature malvage varie.» Affermò lei, orgogliosamente.

«Posso chiederti come sai tutte queste cose?» Domandò incuriosito Amos, avvicinandosi sempre più alla ragazza, la quale, cercava di arretrare sempre più, tentando di non dare troppo nell'occhio.

«Non meriteresti una risposta, ma dato che io, al contrario tuo, sono una persona educata, ti grazierò. Queste cose le sanno tutti, dai libri o dai film, serie tv, sì insomma, cose del genere.» Rispose lei, lasciandoli però ancora più confusi.

«Bene, ma per maggior sicurezza ti spiegherò nei dettagli. Devi sapere che i talismani funzionano più o meno a seconda del potere di chi li usa.» La giovane continuava ad ascoltare diligentemente la spiegazione, anche perché voleva dimostrare a quel ingrato che aveva strappato a un destino infame che sapeva benissimo difendersi da sola.

Mentre però i tre proseguivano il cammino, la terra tremò. Amos non attese neanche un momento, prendendo Clara in braccio e alzandosi in volo.

"Questa volta temo proprio di averti battuto sul tempo." Disse mentalmente ad Elijah, nel frattanto, alzatosi in volo anche lui, il quale pareva aver afferrato in pieno. A riportarli alla realtà, ci pensò Clara.

«Quando avete finito la gara di virilità, che dite se ci occupiamo di quello laggiù.» Suggerì lei, indicando una specie di Troll!

«Mia cara, volevi l'azione, ebbene adesso l'avrai!» Rispose lui, sorridendo beffardamente, buttandosi giù in picchiata, seguito dal drago dorato!


Prigionieri della guerraWhere stories live. Discover now