Recupero in calcio d'angolo.

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A stento riesco a trattenere un grido di gioia. La mia intuizione era giusta, spero solo che non sia troppo tardi.

Dalla videochiamata, dietro alle spalle di Thomas, riesco ad intravedere la casa in cui si trova Jake. Thomas è al suo esterno, a pochi passi dalla porta.
Sembra un piccolo rifugio di montagna, completamente realizzato in legno chiaro e circondato da alti faggi. È una costruzione semplice: porta in legno, piccole finestrelle a battente ed un piccolo porticato esterno.

Mi rivolgo a Thomas: "Ti prego, dimmi che siamo in tempo...".

Mi sento morire mentre lo chiedo.

Non riuscirei a sopportare una risposta negativa.

Thomas corruga la fronte e mi rivolge uno sguardo preoccupato. "Siamo in tempo, ma dobbiamo fare in fretta!!" Replica velocemente, la sua voce viene sopraffatta dall'apprensione.

Mi agito a mia volta. "Chiamo Helen, per favore mandami la posizione aggiornata...".

Stacco la chiamata di Thomas e, senza perder tempo, telefono a mia sorella. Appena risponde non le lascio neanche il tempo di parlare.

"Heleeeen, dove sei???" La incalzo subito.

"Sono appena arrivata, ho fatto i 120 km orari per correre qui! Credo di aver preso anche un Velox... comunque non vedo il tuo amico" Ribatte.

"Ti mando la posizione aggiornata, per favore raggiungilo, ti sta aspettando". Inoltro la posizione appena inviata da Thomas.

"Helen, siamo ancora in tempo, ma ha bisogno di aiuto urgente

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"Helen, siamo ancora in tempo, ma ha bisogno di aiuto urgente.."

"Sto già andando." Cerca di tranquillizzarmi, mentre la sento accendere il motore e partire. "È a cinquecento metri, farò presto..." Preme sull'acceleratore.

Mi ero dimenticata quanto mia sorella fosse pazza. Riesco ad udire perfettamente le sgommate e accelerate dell'automobile sulla stradina sterrata.

Il fatto che sia una dottoressa, che quindi salva delle vite, cozza con il suo essere un pirata della strada, penso.

Mi porto una mano alla fronte e sorrido.

È unica nel suo genere.

"Vedo il tuo amico, ha la stessa barba della foto che mi hai inviato" Ridacchia.

Inchioda e sento la voce di Thomas avvicinarsi velocemente al telefono.
Ascolto la loro conversazione, resto completamente allibita e terrorizzata.

Lo sento raccontare di come Jake sia in uno stato di semi-incoscienza, dove reagisce a malapena agli stimoli ed ha il battito molto debole.

Lo ha trovato steso a letto, bianco come un cadavere e madido di sudore, quasi privo di sensi. Per terra, di fianco al letto, c'erano dell'alcol e un coltello. Deve aver provato a rimuovere da solo il proiettile, per poi rendersi conto che avrebbe solo peggiorato la situazione.

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