Singolar tenzone.

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*⚠️WARNING⚠️*
Questo capitolo contiene scene e linguaggio esplicito, non adatto ad un pubblico di lettori più sensibile.

Nello stesso istante in cui mi giro, per scoprire chi è la persona che ha appena fatto il suo ingresso, noto con la coda dell'occhio un movimento brusco e veloce, eseguito da qualcuno a pochi passi di me. A momenti mi viene un infarto, quando mi accorgo che si tratta di Richy; ha nuovamente la pistola puntata contro di noi, con un'espressione seria stampata sul viso.

Prima che il nuovo arrivato entri nel nostro campo visivo, si rivolge a noi, in un sussurro appena percettibile. "Fingerò di essere ancora dalla loro parte, reggendogli il gioco. Distraetelo per quanto più tempo possibile e cercate di creare un diversivo." Ci indirizza uno sguardo implorante, aggiungendo: "Fidatevi di me, non gli permetterò di farvi del male, per nessuna ragione al mondo." Inizia poi a muovere qualche passo in diagonale, portandosi lontano da noi e dirigendosi verso il nemico. La sua revolver è sempre alzata in aria e i suoi occhi non ci perdono di vista nemmeno per un singolo secondo. Alza inaspettatamente la voce, quasi a gridare le sue successive parole. "Oh, finalmente sei arrivato! ce ne hai messo di tempo eh? Non riuscivo più a trattenerli..." La sua recitazione degna di un Oscar ha preso di nuovo il possesso di lui.

Muovo lo sguardo verso la figura a cui si è appena interpellato Richy. La osservo camminare in nostra direzione, lentamente, come a studiarci uno a uno. Improvvisamente, una risata che mi fa gelare il sangue nelle vene all'istante, fende l'aria, propagandosi per tutta la zona del fienile. È una risata che ho imparato a conoscere fin troppo bene, ma che non finirà mai di suscitarmi una profonda paura ogni volta che la sento. Si scopre il volto, togliendosi il cappuccio e la sciarpa che fino ad ora celavano la sua identità.

Michael è in piedi di fronte a noi, con il suo solito sorriso ripugnante impresso sulle labbra. Si ferma a poco più di tre metri di distanza, tenendo le gambe leggermente divaricate e ben puntate a terra, ma pronte a scattare in un millesimo di secondo. Inizia ad applaudire lentamente, enfatizzando ogni battito dei suoi palmi con un ampio gesto delle braccia; ogni colpo riecheggia rumoroso in tutto l'ambiente, come dei macabri rintocchi che segnano la nostra ora.

Com'è possibile che non ci siamo accorti prima dei movimenti di Hanson? Anche Dan e Poke stavano monitorando il tracking! Però aspetta... hanno parlato di un pickup rosso, o sbaglio? Quella non è la macchina che ha usato per venire all'Aurora, alla quale Jake ha applicato il rilevatore GPS!

Dannazione.

Il suo battimano va pian piano scemando ma, senza mai togliersi quel ghigno perfido dal viso, si rivolge a noi. "Siete stati bravi, devo farvi i complimenti." Ci mostra un'espressione sorpresa, come se fosse davvero impressionato dal trovarci qui, nel suo nascondiglio. "Sapevo che qualcosa bolliva in pentola, ma non mi aspettavo che sareste arrivati a questo posto così presto. Avete avuto un tempismo perfetto..." Sospira brevemente, infilandosi le mani in tasca. "Peccato per voi che sono sempre un passo avanti." Ride nuovamente, ultimando le sue parole con un: "Siete solo degli stolti, un inutile gruppo di ragazzini che gioca a fare i detective."

"Vai a farti fottere, Hanson!" Un urlo dalle retrovie del gruppo irrompe violentemente; è Thomas che, in un attimo di coraggio, fa un lungo passo in avanti, portandosi in prima fila. È rosso in viso, furente dalla rabbia, mentre continua ad inveire contro di lui.

"Ahaha ma quanta audacia, signor Miller!" Michael scoppia a ridere per qualche secondo; una risata posticcia e smodata, solo per sbeffeggiarsi di lui. Torna subito serio, estraendo in un'unica mossa la beretta dalla tasca. La punta immediatamente verso di lui, con un gesto noncurante, come per atteggiarsi da superiore. La mantiene alzata con una sola mano, gomito flesso ma fermo a pochi centimetri dal suo fianco. "Mi dispiace per voi ma stavolta ho una pistola con me, e non la mia solita ascia, non vi conviene scherzare col fuoco." Digrigna i denti, mostrandoci una smorfia. "Sapete, la posta in gioco è davvero alta questa volta, non riuscirete a farla franca. C'è troppo in ballo, non commetterò di nuovo gli stessi errori." Enfatizzando il movimento dell'indice, per renderlo a noi chiaro e visibile, disinserisce la sicura della semiautomatica. "Se volete uscire vivi da qui, dovrete passare prima sul mio cadavere."

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