CAPITOLO 15

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Kyra Pov: 

La mattina purtroppo arrivò. 

Non ero riuscita a dormire chissà quando nonostante la stanchezza e il mio aspetto lo dimostrava: ero orribile, ma in fondo chi non lo sarebbe stato?

Controvoglia quindi mi alzai, ma non appena misi piede a terra, un dolore lancinante su tutto il corpo mi colpí, facendomi sedere nuovamente sul letto

… maledetto bastardo… 

Nonostante il dolore, lentamente mi diressi in bagno, mi spogliai ed entrai nella doccia; rimasi sotto il getto dell'acqua per un tempo indefinito e in quel momento riuscii incredibilmente a non pensare a ciò che era successo quella notte. Dovetti mettere fine a quel momento di pace e benessere quando guardai l'ora, si stava facendo tardi; sospirai e uscii dalla doccia, mi legai un asciugamano sul corpo e mi misi davanti lo specchio; con mani tremanti, mi spogliai dall'asciugamano ma quando mi guardai, un forte senso di nausea mi colpí, velocemente mi inginocchiai davanti al water e vomitai, ecco quello che provavo nel vedermi.. 

...mi facevo schifo…

Dopo essermi ripresa un pò, rientrai in camera e tornai a guardarmi.  Non mi riconoscevo più, quella davanti allo specchio non ero io, quel corpo non era il mio, era pieno di lividi, morsi e succhiotti.. sul collo era ancora presente il segno delle sue dita, non se ne sarebbe andato via facilmente, e poi c'era lei, quella  fottutissima iniziale, e il mio viso era pallido, e con le occhiaie molto profonde. 

… come posso farmi vedere così da Jungkook e gli altri? Cosa penseranno di me? Mi odieranno, Kookie mi lascerà e rimarrò nuovamente da sola, ma in fondo è questo quello che mi merito… 

Quel giorno decisi di non indossare la divisa dell'Università, non volevo che gli altri mi guardassero, quindi optai per una semplice tuta, mi stava un pò grande, ma per quel giorno sarebbe stata perfetta, almeno con quella indosso, sarebbe stato impossibile vedere i lividi e per finire misi un foulard al collo. 

Finita di vestire, scesi giù e li vidi, i miei genitori: subito ripensai alle parole di mio padre e una sola domanda mi tormentava: Perché? Perché aveva permesso tutto quello? 

Scossi la testa a quei pensieri, tanto sapevo che non avrei avuto nessuna risposta, quindi presi la mia borsa, e senza salutare nessuno uscii di casa, accesi il mio telefono rimasto spento dalla sera prima, trovai diverse chiamate da parte delle ragazze, da Jungkook e due suoi messaggi:

Da mylove ❤

Amore come sta andando la cena? Tienimi aggiornato e se c'è qualche problema, chiamami, correrò subito da te, ti amo e mi manchi ❤

Consegnato alle 22:00

Da mylove ❤

Ieri sera non ti sei fatta sentire, da un lato sono felice, vuol dire che è andato tutto bene; non vedo l'ora di rivederti, mi sei mancata tanto.. Ti amo❤

Consegnato alle 7:00

Lessi quei messaggi e un senso di rabbia e dolore mi travolse, quel bastardo mi aveva tolto tutto: la felicità, la possibilità di amare ed essere finalmente amata. Nessuna lacrima uscì dai miei occhi; quella notte mi aveva cambiata, ma il problema era che lo aveva fatto in peggio. 

Salii in macchina e con le cuffie alle orecchie, poggiai la testa al finestrino e chiusi gli occhi; non ero pronta a vedere gli altri, non ero pronta a vedere Jungkook perché ero sicura che una volta davanti a lui sarei crollata come un castello di carte e non potevo permetterlo; avevo preso la mia decisione: li avrei evitati, mi sarei fatta odiare, li avrei portati ad allontanarsi da me… avrebbero sofferto? Si certo, tenevano a me e me lo dimostravano ogni giorno, ma non c'era altro modo, quello era l'unico modo per tenerli al sicuro. 

SCHOOL LOVE AFFAIRWhere stories live. Discover now