CAPITOLO 6

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"Eliza, non pensi che prima dovresti discuterne con tuo figlio?"

"Perché?"

"Apprezzo molto il fatto che desideri fare una simile sorpresa a Lucas, ma anche Trent abita qui e potrebbe non essere d'accordo."

"Sì... Hai ragione. Gliene parlerò questa sera."

"Inoltre, un cucciolo potrebbe rovinare mobili e tappeti, oltre che scombussolare tutto quanto..." azzardò Gemma, tentando di farla ragionare.

"Francisco?" chiamò Elizabeth.

L'uomo arrivò di corsa e apparve sulla soglia.

"Sì, signora?"

"Francisco, saresti in grado di educare un cane a non sporcare in casa?"

"Certamente, signora."

"Allora, se regalassimo un cucciolo a Lucas per Natale, potresti aiutarci?"

"Sì, signora," rispose Francisco mostrando un entusiasmo insolito per un tipo compassato come lui. "Ho sempre avuto dei cani finché... ho cominciato a lavorare per lei e suo marito."

"Tu e Lucia avete la vostra zona appartata, Francisco. Voi due avreste potuto tenere un cane, se lo desideravate."

"No, signora. Suo marito me lo aveva proibito esplicitamente. Era arrivato a minacciare di licenziare Lucia e me e mandarci via da qui..."

"Oh, cielo... Non lo sapevo... Francisco, mi dispiace."

"Non c'è problema, signora Atherton. Ormai è passato tanto tempo."

"Siccome non è ancora una decisione definitiva," si intromise Gemma, "sarebbe meglio non accennarlo a Lucas."

"Assolutamente," concordò l'uomo.

"Bene. Adesso sono più tranquilla," dichiarò Elizabeth e, quando Francisco uscì, commentò con un sorriso, "credo che funzionerà."

Gemma avrebbe voluto metterla in guardia di non cantare vittoria troppo presto, ma non se la sentiva di deluderla. Sperava solo che Trent non pensasse che era stata un'idea sua, altrimenti l'avrebbe rispedita in Florida con il primo aereo.

*****

Trent augurò buone vacanze ai dipendenti dopo aver consegnato loro una cospicua gratifica e averli ringraziati per il lavoro svolto. Quando arrivò a casa, sua madre e Lucas stavano riposando. Francisco aveva accompagnato Gemma al North Park, il centro commerciale più vicino.

"È avanzato qualcosa dal pranzo, Lucia?" chiese lui. "In ufficio abbiamo brindato con champagne accompagnato da stuzzichini e praticamente io non ho mangiato."

"Assolutamente, sì, Trent. Ti preparo subito uno spuntino."

"Grazie mille. Vado a rinfrescarmi e arrivo subito."

Cinque minuti dopo, Lucia si presentò con un panino con l'arrosto e una birra.

"Perfetto! Mi hai salvato la vita!" aggiunse lui e poi rimase da solo a gustarsi il suo spuntino.

Il silenzio della casa gli parve assordante. Forse dipendeva dal contrasto con le chiacchiere e le risate dei suoi dipendenti in previsione delle vacanze. La sua assistente lo aveva persino invitato a ballare, ma lui aveva rifiutato. Non sapeva perché, ma se si immaginava impegnato in un romantico lento, Gemma era la sua partner.

Addentò il panino, determinato a controllare le divagazioni della mente, quando udì uno scoppio di risa provenire dal retro. Gemma... Era entrata in cucina con Francisco e stava ridendo per una qualche battuta divertente.

UN AMORE SOTTO L'ALBEROUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum