CAPITOLO 13

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"Significa che hai intenzione di rimanere, Gemma?" chiese Lucas, gli occhi spalancati per la gioia.

Lei scosse la testa. Ma prima che potesse rispondere, Trent prese la parola.

"Ti spiegherò tutto più tardi, campione."

Gemma avrebbe voluto ascoltare la spiegazione e capire perché Trent l'aveva baciata sotto il vischio. Era solo per onorare una tradizione... o provava veramente qualcosa per lei?

Dopo cena, Trent attirò Lucas in disparte per una conversazione da uomo a uomo, a cui nessuno poté assistere, con grande dispiacere di Gemma. Comunque, doveva essersi spiegato bene perché per il resto della serata Lucas non fece altre domande.

E neppure Elizabeth, che era stranamente silenziosa. Anche il giorno dopo, domenica, la vigilia di Natale, Elizabeth non tentò di metterli vicini nel banco a messa e dopo la funzione religiosa, quando si recarono al ristorante, li fece sedere separati.

"Adoro i canti natalizi," dichiarò Gemma. "La vostra chiesa ha un coro eccezionale."

"Sì," confermò Elizabeth.

"Io, invece, ho notato che tutti gli uomini che avevamo intorno non facevano che guardare Gemma," osservò Trent, che appariva piuttosto seccato.

Per fortuna, in quel momento comparve il cameriere e tutti si concentrarono sui piatti che avevano davanti. Solo Gemma arrossì, intimidita da quel commento, anche se le faceva piacere che Trent mostrasse un simile interesse nei suoi confronti.

Passarono il pomeriggio a guardarsi dei film natalizi e poi, dopo cena, si riunirono tutti in veranda e Trent accese le luci dell'albero. Di colpo nella stanza si diffuse un chiarore magico e l'atmosfera divenne incantata. Lucas sospirò.

"Non è meraviglioso?"

"Sì, lo spettacolo più bello che abbia mai visto," convenne Gemma.

Trent ed Elizabeth si dichiararono d'accordo e puntualizzarono che era tutto merito di Lucas che aveva scelto gli addobbi. Ad un certo punto, Gemma lo esortò ad andare a letto se voleva che arrivasse Babbo Natale con le sue renne. Lui accettò subito e augurò la buonanotte allo zio e alla nonna con i soliti abbracci.

Di sopra si infilò il pigiama di flanella e si inginocchiò davanti al letto per dire le preghiere come ogni sera. Ma quella volta rimase in silenzio. Gemma lo guardò perplessa.

"Qualcosa non va, cucciolo?"

Lucas abbassò la testa.

"Credi che mamma e papà siano contenti se sono felice?"

Gemma sentì un nodo in gola e lottò contro le lacrime. Poi attirò il bambino in grembo.

"Sì, piccolo mio, è quello che desiderano di più al mondo. È quello che ogni genitore desidera per il proprio figlio."

"Ero preoccupato, sai? Mi piace vivere qui, ma vorrei tanto che ci fossero anche mamma e papà."

"Stai tranquillo, Lucas. Loro sanno che non li hai dimenticati e che li porterai sempre nel tuo cuore. Quindi, goditi il Natale, tesoro mio. È il modo migliore per renderli felici."

Lui la strinse forte.

"Grazie. Volevo essere sicuro..."

La baciò sulla guancia, poi si arrampicò sul letto.

"Ti voglio bene, Gemma."

"Anch'io, piccolino."

Gli rimboccò le coperte e uscì in punta di piedi. Mentre si avviava verso le scale per controllare se il campo era libero per portare giù i regali, si imbatté in Elizabeth che stava salendo.

UN AMORE SOTTO L'ALBERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora