Buon sangue non mente / Carlos Sainz

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12 DICEMBRE 2021, Abu Dhabi

Ed eccolo là mentre saliva sul podio a festeggiare insieme a Max, che era diventato campione del mondo, e Lewis, che purtroppo aveva perso il titolo.
-hai visto? Papà è sul podio- dissi ad Alvaro indicandogli suo padre.
-siii, papà- festeggiò lui, aveva quattro anni ma era una forza della natura e pian piano seguiva le orme del padre.
Il numero 55 scese dal podio, e venne verso di noi.
-bravo- dissi baciandolo, anche se le mascherine impedivano il contatto della nostra labbra.
-no no mamma mia- venimmo interrotti da nostro figlio.
-bhe buon sangue non mente, anche io sono geloso di chi si avvicina alla mamma.- rispose lui e subito sorrisi.
-vuoi andare con nonno David?- chiesi facendo segno a mio padre di venire vicino a me.
-nonnoooo- disse felice andando tra le braccia di mio padre.
-signor Coulthard- lo salutò il mio fidanzato.
-oh ti prego Carlos, sei fidanzato con mia figlia da più di sei anni, avete un bellissimo bambino, non puoi continuare a darmi del lei- lo rimproverò.
-pequeño, io e mamma andiamo un attimo via.- disse Carlos prendendomi la mano e portandomi verso l'hospitality della Ferrari. -noi due ora, brindiamo con questa bottiglia.-
-senti Carlos, non vorrei rovinare l'atmosfera ma è meglio se andiamo a festeggiare con tutti gli altri?- chiesi cercando di convincerlo.
-no, preferisco stare una mezz'ora qui insieme a te solo noi due e nessun disturbo- disse prendendomi per i fianchi e facendomi avvicinare lui.
Si abbassò la mascherina e la stessa cosa feci io, ci baciammo.
-evviva eeeeeh- urlarono alcuni ingenieri e meccanici entrando, così fummo costretti a fermarci.
-vai a festeggiare con loro, io torno in hotel con Alvaro, ci vediamo quando torni- gli sussurrai per poi uscire.

Erano passate quattro se non cinque quando la porta della camera si aprì, facendo apparire da dietro di essa il mio fidanzato, stranamente poco brillo.
-dorme?- chiese ed io annuii.
-voleva aspettarti per la buona notte ma si è addormentato quasi subito- risposi bisbigliando.
-mettiti un vestito e vieni con me, stiamo fuori pochissimo, giusto dieci minuti e poi torniamo- disse.
-okay, ma facciamo in fretta- mi cambiai, prendemmo le chiavi della camera e uscimmo.
Ci ritrovammo di nuovo nell'hospitality della Ferrari, ma questa volta davanti a me non c'erano più due semplici bicchieri e uno spumante ma anche delle candele e un mazzo di fiori.
-allora, non so da dove iniziare, ma sappi che non sono bravo a fare discorsi, ma credo che questo tu lo sappia bene...- fece un grande respiro, si inginocchiò e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una scatolina -Samantha Coulthard, vuoi rendermi l'uomo più felice al mondo, vuoi sposarmi?- aprì la scatolina, all'interno c'era un anello, incominciai a piangere.
-si- dissi, mi infilò l'anello all'anulare, si alzò e mi baciò. -ora ti faccio diventare un uomo doppiamente felice.- sorrisi guardandolo negli occhi, mentre lui mi guardò non capendo.
-in che senso?- chiese.
-forse diventerai papà per la secondo volta- dissi e cominciò a piangere anche lui.
-davvero?- chiese incredulo.
-ho un ritardo di quasi una settimana e ho aspettato a fare il test, perchè voglio farlo con te- risposi.
-lo sai che ti amo?- chiese avvicinandosi a me.
-no, perchè mi ami?- chiesi.
-Si, ti amo più della mia stessa vita- mi baciò.
Questo era per noi dimostrarci quanto ci amavamo e non avrei cambiato niente di tutto questo.

short story piloti e calciatori (RICHIESTE APERTE)Where stories live. Discover now