Amelia e Marco

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«Quando la luna è alta nel cielo e si riflette sul mare, si sente il pianto sommesso che si confonde con una melodia, è la dama della torre che

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«Quando la luna è alta nel cielo e si riflette sul mare, si sente il pianto sommesso che si confonde con una melodia, è la dama della torre che...»
«Non dire sciocchezze!»
Amelia interruppe Marco che alzò lo sguardo rassegnato al suo scetticismo.
«Amelia! Almeno fammi finire la storia!»
La ragazza si alzò e batté le mani sui pantaloncini per togliere la sabbia, fece qualche passo verso la riva. Le onde catturarono le caviglie che le diedero un piacevole brivido, immerse le mani e bagnò le guance rimanendo così a guardare l'orizzonte persa nei suoi pensieri.
Marco ammirò la figura sottile e i lunghi capelli ricci e neri che le cadevano morbidi sulla schiena.
Amelia si girò verso di lui, lo guardò, ma non lo vide perché era ancora assorta nei suoi ragionamenti. Poi con passo deciso tornò sulla spiaggia, fermandosi davanti al ragazzo. Il sole che tramontava alle sue spalle creò un'aura rossa che l'avvolse e sembrava volersi incendiare da un momento all'altro. Marco ne rimase affascinato, e quando lei cominciò a spogliarsi con movimenti lenti rimanendo in costume, sentì il cuore accelerare i battiti.
«Che fai? Ti sei incantato?»
Si inginocchiò sorridendo invitante.
«Non mi guardare così, sai che non rispondo di me.»
Le accarezzò il viso continuando verso il collo e si fermò sulle spalle, la fece stendere e la bloccò con il suo corpo.
Amelia gli accarezzò i capelli e lo spinse verso la sua bocca baciandolo, Marco si fece strada con le gambe fra le sue, già sentiva i brividi del piacere, ma un improvviso fruscio attrasse la sua attenzione.
«Hai sentito?», si fermò e tese l'orecchio.
Marco continuò a baciarla sul collo e con studiata lentezza, le accarezzò i fianchi scendendo lungo le cosce.
Si alzò un leggero vento che le diede un brivido, poi sentì sussurrare il suo nome.
«Marco, fermati un attimo! Non hai sentito?»
«No, Amelia,» disse tra un bacio e un altro, «siamo soli! C'è solo un po' di vento.»
«Eppure sono sicura di aver sentito sussurrare il mio nome.»
«Ma forse sarà stato un rumore provocato da un animale», guardò verso la boscaglia poco lontano dalla spiaggia.
Amelia gli mise le mani sul torace, lo spostò e si sedette. Lui rimase in ginocchio davanti a lei.
«Eppure sono sicura che ho sentito il mio nome.»
Marco rise: « forse hai sentito la voce della dama della torre!»
«Chi?»
«La dama della torre, la leggenda che tentavo di raccontare prima.»
«Cioè?»
Marco indicò la boscaglia alle sue spalle e Amelia per istinto si girò.
«È una storia che ho letto da qualche parte o mi hanno raccontato, ora non ricordo precisamente; comunque,» si sistemò in una posizione più comoda, «si narra che un ricco mercante avesse quattro figli maschi e l'ultima figlia fosse una fanciulla di rara bellezza. Il padre voleva assolutamente elevare la sua famiglia a rango nobiliare e la costrinse ad andare in sposa ad un nobile. Il marito era un uomo violento, dedito al gioco e morì in un duello e la giovane vedova tornò in seno alla famiglia.
Si racconta che facesse lunghe passeggiate su questa spiaggia e qui avesse incontrato un pescatore. Travolti dalla passione si incontravano in una torre a sud della scogliera,» indicò un punto nella boscaglia, «la torre è lì.»
Amelia guardò dove lui le indicava ed ebbe la netta sensazione di vedere la torre prigioniera dall'edera.
La voce di Marco la distrasse dall'immagine.
«Purtroppo i due amanti furono sorpresi nella torre dai fratelli. A nulla valsero le preghiere e i pianti della donna, uccisero il giovane pescatore davanti a lei, poi la rinchiusero in una stanza della torre destinata ad una morte atroce. Le sue urla di dolore si udirono per molti giorni per poi divenire un pianto sommesso. Quando scese il silenzio la disgrazia si abbatté sulla famiglia finché si estinse anche il loro nome.»
«Ma sono tutte storie!» Ribatté lei debolmente perché la voce che aveva udito ancora la sentiva nella testa.
«Non ti ho raccontato tutto.»
«Non lo voglio sapere!» Amelia gli mise due dita sulle labbra, «torniamo a casa?»
«Come vuoi, si è fatto tardi e tra poco non si vedrà più nulla.»
I due camminarono verso la strada, ma a pochi passi dalla fine della spiaggia, Amelia guardò dove erano poco prima e vide una donna dai lunghi capelli castani mossi da un leggero vento, l'abito azzurro la avvolgeva. Strinse gli occhi cercando di mettere a fuoco l'immagine che si confondeva con la luce del tramonto.
Tirò il braccio di Marco: «guarda laggiù, chi è?»
Nello stesso momento in cui lui si girò, la donna svanì.
«Non c'è nessuno, ti sarai confusa con le ombre della sera.» Rise di gusto, «non mi dire che la scettica Amelia crede alla dama della torre!»
«Non dire sciocchezze!» Rispose piccata, «quello che ama le storie di fantasmi rimane e rimarrai solo tu.»
Gli diede un bacio improvviso, Marco tentò di abbracciarla, ma lei gli sfuggì facendo qualche passo indietro e ridacchiò della sua espressione contrariata.
«Forza andiamo a casa.» Gli lanciò un bacio.
«Certo! Ho intenzione di finire ciò che avevamo iniziato sulla spiaggia.»

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