in fuga dalla luna

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Nella hall del Grand Hotel c'è un continuo via vai di turisti, l'ha scelto prevedendo che nella settimana centrale di luglio sarebbe stato affollato così da passare inosservata.
Seduta sulla poltroncina del bar dell'albergo legge il giornale e intanto si guarda intorno controllando con circospezione i movimenti dei presenti.
Dopo aver letto le notizie della prima pagina, passa alla cronaca nera soffermandosi sulla notizia in seconda pagina.
...
Nessuna novità nelle indagini per la scomparsa di Anna Verdini.
Continuano le ricerche della moglie del noto imprenditore.

Piega il giornale per leggere attentamente l'articolo, chiude e riapre gli occhi per mettere a fuoco le parole perché non si è ancora abituata alle lentine.
Mentre legge batte ritmicamente le dita sul tavolino, non riesce proprio a eliminare questa abitudine.
Bene, pensa, mentre è quasi alla fine della lettura, non dà nessuna notizia precisa.
L'articolo descrive la donna e il suo improvviso matrimonio con l'imprenditore, la misteriosa morte di lui e dopo pochi giorni dal funerale la signora è scomparsa. Nessun accenno al denaro sottratto dalla cassaforte e del conto corrente da lei prosciugato.
Stira le labbra in un sorriso soddisfatto pensando di averla fatta pagare ad un altro bastardo.
Sente i passi che si avvicinano e i suoi sensi si mettono all'erta.
Piega con molta calma il giornale e guarda il cameriere che si è fermato davanti a lei.
Le porge un foglietto bianco ben piegato e a voce bassa le dice con aria professionale:
- Il signore seduto a quel tavolo...
lei fissa per un istante il biglietto, poi l'uomo che le indica il cameriere. Lo prende e le unghie laccate di rosso contrastano con il bianco del foglietto.

Gentile signorina,
sarei felice se accettasse un mio invito per un aperitivo. L'aspetto oggi alle 18.00 nella hall.

Roberto Minieri.

Osserva Roberto Minieri che la guarda in attesa di un suo cenno. Lei riflette per un attimo e pensa: in fondo che male c'è, domani sarò lontana e avrò presto dimenticato la sua faccia. Gli rivolge un sorriso che lui ricambia, lei pensa: è anche un bell'uomo.
Guarda l'orologio ha appuntamento per il  parrucchiere alle 13.00, ha giusto il tempo di cambiarsi d'abito. Lascia la sala sotto l'occhio attento di Roberto.
Si dirige verso le scale percorrendo il lungo corridoio con passo deciso. Si sente il suono ovattato dei suoi tacchi sulla moquette, le vengono incontro una coppia di anziani. Si ferma fingendo di essere arrivata nella sua stanza e i due le passano alle spalle senza realmente averla vista.
Aspetta che i due siano entrati nell'ascensore e a passo sostenuto arriva alla 701.
La stanza è accogliente, dalle finestre entra un luce calda, si affaccia e ammira il panorama di Ventimiglia paragonandolo a quello di Firenze, pensa quanto le sia mancato il mare.
Guarda l'orologio da polso, è ora di prepararsi. Va verso l'armadio e lo specchio riflette la sua immagine.
Per un attimo rimane interdetta osservando il suo riflesso perché da un po' di tempo stenta a riconoscersi. Questa sensazione non è causata dal cambiamento del colore dei capelli e dalle lenti a contatto colorate, no! È qualcosa di più profondo. Lei sta dimenticando chi è realmente, sta perdendo la sua identità. Ha cambiato così spesso nome, si è mascherata con trucchi e abiti, ha persino imparato a modulare la voce ogni volta che parla una lingua diversa, a volte stenta a ricordare il suo nome di battesimo, il suo vero nome.
Tocca con due dita lo specchio e disegna il contorno del suo viso, poi ha quasi un mancamento perché vede un altro riflesso al suo fianco, si copre gli occhi con le mani. Non vuole guardare, il terrore si impadronisce di lei e scuote la testa, il corpo è percorso da brividi.
Ripete a se stessa che è sola nella stanza, lui non c'è più e non potrà più farle del male.
Il respiro accelerato comincia a normalizzarsi. Toglie le mani dagli occhi e lo vede ancora, ma non è più scossa dai brividi e il suo sguardo non è più di quell'ingenua ragazza, lo guarda con odio e disprezzo. Il riflesso di lui svanisce piano piano e al suo posto compare il riflesso delle donne che è stata dopo quella notte.
L'ultima, Anna Verdini di circa trent'anni dai capelli castani e gli occhi nocciola e sostituita da Claire Lambert: lunghi capelli neri e occhi azzurri, donna di venticinque anni di buona famiglia che viaggia in cerca di ispirazione per i suoi racconti.
Sorride mefistofelica pensando che gli ultimi due mariti l'hanno fatta diventare una donna ricca e per un po' può godersi la libertà di vivere da sola e godere di un po' di tranquillità. Appena la trasformazione sarà terminata partirà per Parigi.
Si toglie la parrucca e i capelli castano dorati le cadono morbidi sulle spalle, si toglie le lentine e guarda allo specchio i suoi occhi castani, sorride al suo riflesso:
- Ciao Eleonora, - mette le mani sulle guance, fa uno strano effetto dire il suo nome ad alta voce, s'inquieta con se stessa, - ricordati nessuna debolezza!
Apre l'armadio con foga e si veste velocemente, si guarda fugacemente allo specchio per darsi una veloce spazzolata e un filo di trucco. Quando ha terminato si sofferma a guardarsi e stringe gli occhi come se nello specchio vedesse una persona odiata. Mette a tacere tutti i pensieri, prende la borsa ed esce.
Ventimiglia è una città tranquilla e ha scelto il negozio di parrucchiere non lontano dall'albergo, è meglio non farsi notare troppo. Ormai vive così da troppo tempo e spesso pensa che sia ora di scomparire definitivamente. Il pensiero svanisce quando vede venirle incontro Roberto Minieri, lei non rallenta il passo, lui le passa vicino, ma non dà alcun accenno di riconoscerla.
Entra nel negozio e passa tutto il resto del pomeriggio a diventare Claire Lambert.

Sono quasi le 18:00 e ha quasi terminato di preparare le valigie. Dopo l'aperitivo partirà per Parigi per cominciare una nuova vita.
Prende la borsa e sistema i capelli neri, controlla le lentine azzurre e si liscia le pieghe del vestito.
Nella hall l'attende Roberto che le va incontro quando la vede. Le porge la mano e con la voce leggermente imbarazzata:
- non è mia abitudine invitare donne sconosciute, ma lei mi ha colpito è non ho voluto perdere quella che potrebbe essere una bella occasione.
Lei gli sorride e ricambia la sua stretta sicura e calda che le copre tutta la mano. Pensa che non si è sbagliata, è un bell'uomo; il viso ha tratti regolari e gli occhi verdi le danno una piacevole sensazione.
Molto più alto di lei, ha un fisico robusto, ma atletico.
- Neanche io sono abituata ad accettare inviti dagli sconosciuti, che strano! Ho avuto la sua stessa sensazione.
- Mi presento: Roberto Minieri.
- Claire Lambert.
- Ha un delizioso accento francese, ma parla perfettamente italiano.
- Mio padre era francese e mia madre italiana.
Roberto la guarda e la trova adorabile, di solito gli piace corteggiare le donne, ma sin dal primo momento è rimasto colpito da lei.
- Vogliamo andare? Ho prenotato un tavolo al Carpe Diem. Spero che non le dispiaccia che dopo l'aperitivo si continui con una cena.
- Non penso che possa a questo punto declinare l'invito, - arriccia le labbra fra il sorriso e una risatina compiaciuta, - va bene, accetto anche l'invito per la cena.
Il Carpe Diem è un bel localino stile anni '40 e la luce soffusa dalle lampade creano un' atmosfera molto intima. In un lato della sala c'è una piccola orchestrina.
- Spero che le piaccia il jazz, - le dice Roberto, - spostando la sedia per farla accomodare.
- Sì, - risponde lei e si guarda intorno, - penso che a questo punto possiamo darci anche del tu.
L'orchestrina comincia a suonare e lei riconosce " Haeven " e comincia a battere ritmicamente le dita sul tavolino.
Distrattamente guarda il tavolo vicino a lei e non crede ai suoi occhi e pensa come abbia potuto arrivare fino a lì. Deve tornare al Grand Hotel e partire immediatamente.
Roberto le sta parlando, ma lei ascolta solo in parte e risponde automaticamente.
Finalmente la serata è finita e Roberto la riporta in albergo.
- Spero che ci rivedremo presto,
- lo spero anch'io,
- Domani a pranzo? In mattinata ho una riunione di lavoro. Ci vediamo qui alle 13:00?
- Va bene,
Roberto si abbassa e le dà un bacio sulla guancia.
- A domani, buonanotte, - Si alza sulle punte e ricambia il bacio.
Si allontana con calma e quando arriva nel corridoio comincia a correre. Apre la porta e come una furia si cambia e chiude le valigie, chiama un taxi. Dopo mezz'ora è pronta per partire.
Nel taxi guarda un ultima volta il Grand Hotel e poggia la mano sulla guancia dove Roberto l'ha baciata. Alza la testa e guarda la luna pensando: sono in fuga dal mio destino, sono in fuga dalla luna.
- Alla stazione, prego.
Il taxi parte e Claire Lambert comincia una nuova vita.

La mattina dopo l'uomo che Claire ha visto al Carpe Diem si presenta alla reception del Grand Hotel.
- Buongiorno, sono l'ispettore Paolo Corsi. Commissariato di Firenze.
- Buongiorno, in cosa possiamo aiutarla?
Gli mostra una foto.
- Conosce questa donna? Ha alloggiato in questo albergo negli ultimi sei mesi?
- Come si chiama la signora?
- Anna Verdini...

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