La Stella di Natale

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dedicato a SaraAutor

Il freddo siderale abbracciava il bosco Maleventum.
Ailed guardava affascinata la galaverna sui rami, li sfiorava delicatamente pensando che l'inverno non era così brutto se era capace di creare questa magia.
«Siamo vicini» disse Andrea che teneva appoggiato saldamente sulla spalla un pino.
«Perché lo stai trascinando per tutta la foresta?»
«Alla taverna vedrai.»
Nella Taverna dell'Eciii vi era un piacevole tepore e profumi di cose buone, ai tavoli gli avventori si intrattenevano allegramente. 
Andrea sistemò l'albero al centro della sala. 
«Grazie,» disse la locandiera, poi ad Ailed «buonasera. Io sono Sally.»
«Buonasera.»
«Sally, ti presento Ailed,» disse Andrea, «ti ho parlato di lei.»
«Ah! Sì, la strega terr...»
«Sally, per favore,» si precipitò ad interrompere la frase «adorna l'albero.»
Ailed rivolse un sorrisino ironico all'amico.
«Suppongo che tu le abbia parlato di me.»
«Suppongo che tu voglia sapere, finalmente, perché ho trascinato quest'albero fino a qui.»
Ailed aprì e richiuse la bocca volendo rispondere a tono, ma l'aria di festa che si respirava l'aveva messa di buon umore togliendole il gusto di fare qualche dispettosa stregoneria su Andrea.
«Allora? Su, Parla!» lo esortò, poi prese una pallina argentata e la porse a Sally che la dispose sul pino insieme ad alcune rosse e altre dorate. 
«Mai sentito parlare del Natale, voi streghe?»
«Certo che sì.»
«Quest'anno abbiamo deciso che festeggeremo questo periodo di festa addobbando la taverna e, chi ne avrà voglia, potrà raccontare una storia di Natale.»
«Mi piace come idea.»
Poi la sua attenzione fu distolta dagli applausi che provenivano dall'altra parte della sala. Vicino al grande camino che crepitava allegramente, vide una ragazza molto carina che ringraziava per l'approvazione degli avventori. 
«Lei è Sara, molti la conoscono con il nome "LaScrittriceDiNotte" e ha raccontato la sua storia per Le cronache di Natale.»
La strega, per qualche minuto, rimase assorta nei suoi pensieri. 
«Mi piacerebbe raccontare una storia. Vieni.»
Si diresse lentamente verso il camino e Andrea la seguì incuriosito. 
Ailed fece qualche colpetto di tosse per attirare l'attenzione, dopodiché cominciò il suo racconto.

In un tempo lontano c'era un villaggio molto distante dalla strada maestra. L'inverno era sempre molto lungo e freddo, ma quell'anno fu particolarmente rigido e la neve cadde copiosa. 
In una graziosa casetta viveva una vecchietta, era vedova e i figli vivevano lontano; dunque non aveva nipotini da coccolare. 
Le sue giornate passavano lente, ma era sempre indaffarata: c'era l'orto da coltivare, le galline da governare e persino una mucca e un maiale. Spesso i bambini del villaggio andavano a farle visita perché raccontava loro delle storie e gli offriva dei dolcetti squisiti. 
Epifania, quello era il nome della vecchietta, custodiva un segreto: da giovane era stata una strega e anche molto potente, ma da quando le persone avevano smesso di credere nella magia anche lei non aveva più usato i suoi poteri. Però aveva mantenuto la tradizione di preparare un banchetto per festeggiare il solstizio d'inverno, ma quell'anno a causa dell'età e del freddo aveva deciso di rinunciare. Avrebbe passato la notte di festa davanti al camino che emanava profumi di quercia e pigne, seduta sulla comoda poltrona avvolta dalla sua coperta a quadrettoni azzurri e neri, mangiando una torta di noci e cioccolata, bevendo un infuso di arancia e miele, ricordando i bei tempi e leggendo un libro. 
Però c'era un evento che le dava pensiero: da giorni la neve non cadeva più e nel cielo c'era una stella luminosa più delle altre e aveva la coda! Aveva consultato i suoi antichi libri scoprendo che c'era una profezia o forse era una leggenda, non era chiaro, poiché era una storia tramandata dalla notte dei tempi; insomma la comparsa della cometa indicava che ci sarebbe stato un avvenimento straordinario che avrebbe cambiato il mondo.
Epifania aveva visto tanti eventi che erano stati straordinari e altri che si annunciavano come tali, ma che non si erano ancora avverati e dubitava fortemente che sarebbero accaduti. Eppure ogni tanto ci ripensava e scuoteva la testa rimproverando se stessa che alla sua età credeva a quelle che potevano essere solo  favole; anzi l'indomani l'avrebbe raccontata ai bimbi che venivano a farle visita. 
Nel giorno del solstizio, quando tutto era pronto per il suo riposo, bussarono alla porta. 
Erano tre uomini e a giudicare da come erano vestiti e dai loro modi venivano da molto lontano. Si presentarono con il nome di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, erano dei re ed erano in viaggio da molti giorni. Raccontarono ad Epifania che erano in cerca di un bambino appena nato che avrebbe portato la pace nel mondo. La stella cometa si era fermata sulla sua casa, dunque pensavano che lei gli potesse dare delle indicazioni sulla strada da seguire; sorpresa, rispose che non li poteva aiutare, ma per quella notte potevano rimanere suoi ospiti. Così la vecchietta dopo tanto tempo poté festeggiare il solstizio in compagnia. La mattina dopo, i Magi dovevano riprendere la strada e invitarono Epifania a unirsi a loro, ma nonostante le loro insistenze ella si rifiutò; un po' aveva paura di lasciare la sua casa e un po' era scettica. Così i tre re ripartirono e lei rimase sola con i suoi dubbi, e per tutta la giornata continuò a pensare alle parole del libro, alla cometa e ai Magi. 
A sera inoltrata si sedette sulla poltrona, ma non riusciva a stare tranquilla; allora decisa andò in cucina e dentro un vecchio sacco mise tutti i dolci, le caramelle e la cioccolata. Poi andò in soffitta e spolverò la sua scopa, mise il cappello a punta delle streghe e il mantello per proteggersi dal freddo. La finestra si spalancò e, finalmente, Epifania volò in cerca dei Magi per accompagnarli e offrire i suoi doni. Purtroppo non li trovò e allora decise di dare i suoi dolciumi a tutti i bimbi, sperando che fra loro vi fosse il Bambinello dei Magi. 
«Dunque se vedete una vecchietta con la scopa e il cappello a punta, offritele ospitalità così che possa riposare un pochino fino alla prossima casa, al prossimo bambino.»
Ailed puntò il dito verso la cima del pino e dalla deflagrazione comparve una stella. 
La stella che guida tutti noi che siamo viandanti nell'universo.

 La stella che guida tutti noi che siamo viandanti nell'universo

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Nel bosco Maleventum abita la strega Ailed con AndreaBaffo. Chi è Andrea? Prima di tutto è un amico per una strega un po' sbadata e sognatrice, hanno in comune la passione per la scrittura e la poesia.
La Taverna dell'Ecciii di SallySpritz si trova ai confini del bosco e Andrea conosce Sally, la locandiera, che ospita scrittori e poeti. L'anno scorso scrissi per le "Cronache di Natale" questa One Shot e "La magia del Natale"; ve le ripropongo in questa mia raccolta.

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