CAPITOLO 8

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"È inutile che insisti, non sto bene, i miei occhi li hai visti? Ma bisogna esser realistici. La vita è una merda, io scrivo canzoni tristi."
-Gemitaiz "Canzoni Tristi."

Oggi, giorno come tanti, mi sveglio con il piede sbagliato. Sono in ritardo, devo correre.
Mio padre mi accompagna a scuola con la moto, ma durante il tragitto mia madre mi chiama. Rispondo, le dico che non appena scendo la chiamerò. Arrivo davanti scuola e la richiamo. Mi avverte che è vicino scuola e vuole salutarmi, la intravedo da lontano e mi avvicino. Ci salutiamo e andiamo a prendere un caffè assieme. Non ho mai parlato a nessuno di mia madre, non trovo che neppure questo sia il momento giusto, ma ci riuscirò. Dopo il caffè andiamo al solito posto dove solitamente mi riunisco con le mie amiche prima di entrare a scuola, ma purtroppo è tardi e dobbiamo entrare a scuola. Ci salutiamo, lo vedo come un addio. Perché non saprò quando la rivedrò e se la rivedrò.
Potrei benissimo dire che oggi è il giorno che precede il mio compleanno e lei, come da tre anni a questa parte, non lo ricorda se non per Facebook o perché lo ha scritto nel calendario. La cosa mi rattrista un po'.
Essendo mia madre dovrebbe ricordarselo, ma ormai ne faccio l'abitudine come d'altronde faccio sempre. Non mi sorprende il fatto che anche quest'anno non se lo ricordi.
Tutto quello che ho, tutto quello che succederà tra un ora, tutto quello che ho nella mi vita, tutto quello che sono ora. Lo devo a mio padre. A mio padre devo la vita.
Sarò anche fredda e acida con lui. Ma non dimenticherò mai niente di quello che ha fatto per me e che sacrifici continua a fare.
Chiusi gli occhi, erano le 00:30. Andai a dormire, ma come per magia tutto quello che feci quest'anno mi passò davanti agli occhi in un solo colpo. I momenti con A.I., i momenti con il mio ex, tutto. Come a significare che tutto era passato ed è solo un ricordo lontano che non si può cancellare. Sono consapevole degli errori che ho fatto e non me ne pento.
Ma quest'anno cambierà qualcosa, ne sono certa.
Questo compleanno è organizzato nella stessa maniera di quello precedente, ma non so perché sapere che tra una sola ora potrà cambiare qualcosa mi mette in ansia, mi innervosisce, mi emoziona, mi fa agitare.
Spero che sia un giorno diverso dagli altri.
Mi svegliai con il sorriso sulle labbra, diversamente dagli altri giorni.
Mio padre mi accompagnò a scuola, anche questa mattina con la moto.
Mi diressi al solito posto, aspettando che arrivassero le mie amiche. Non arrivò nessuno, pur essendo sola non riuscivo ad essere triste.
È una sensazione bellissima, e spero di riviverla ancora milioni di volte.
Mi arrivarono moltissimi auguri da persone che non conosco, ma ho capito che le amicizie si contano sulla punta delle dita.
Arrivato l'orario per entrare a scuola passai dal bar per comprare i dolci, contemporaneamente mi chiamò la mia amica dicendomi che aveva una sorpresa per me. Mi diressi verso di lei con i dolci e vidi che uscì dallo zaino una cornice con tre delle nostre foto più belle e una dove c'era disegnato l'alieno che c'è sul nostro banco.
Abbiamo sempre detto che io e lei siamo due aliene che solo assieme possono completarsi.
Io ero abbastanza commossa e l'abbracciai, non sapevo che altro dire, perché gli abbracci valgono più di mille parole.
Sono grata a lei per essere stata così sincera e fiduciosa nei miei riguardi, mi ha accettata subito nella sua vita. Dopo averla ringraziata presi i dolci e iniziammo a correre verso il cancello della scuola. Non so per quale fortuna non caddi.
Arrivammo in classe, un sacco di voci iniziarono a gridarmi auguri tra baci e abbracci. Sono abbastanza felice di tutto ciò.
Le quattro ore scolastiche volarono velocemente.
Tornai a casa felicissima, ho sempre voluto un bene dell'anima alle mie compagne anche se spesso litighiamo.
Feci vedere la cornice a mia sorella, era troppo bella perché restasse un segreto.
Tutto stava andando nel migliore dei modi.

Un Casino Senza FineWhere stories live. Discover now