Capitolo 33

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<<Andrew!>> senza pensarci due volte gli salto addosso. Ma tutto ciò è impossibile, mi aveva detto di essere nel suo hotel a Shanghai poche ore fa, mi ha mentito spudoratamente! Sono troppo felice di averlo qua. Posa le sue mani intorno alla mia vita e mi sento subito confortata dal suo calore.

<<Non vedevo l'ora di stringerti di nuovo>> non sai la voglia che avevo io... Appena mi stacco rimango a guardarlo, sorridendo innamorata persa, con le braccia intorno al suo collo.

<<Mi sei mancato>> e finalmente lo bacio facendo scivolare le mie mani sulle sue guance. Accarezzo le sue guance ricoperte da un sottile strato di barba. Lo rendono estremamente sexy. Mi stacco poco dopo con troppe domande nella mente <<ma che cosa ci fai qui?>> domando entusiasta.

<<Per prima cosa, mi mancavate; inoltre ero curioso di vedere la famiglia della mia fidanzata. In qualità di capo, chiaramente>> si è ricordato le mie parole. Per ora, davanti agli altri, nient'altro che boss e tata.

<<Sono felice tu sia venuto>> lo abbraccio un'ultima volta ottenendo un suo bacio sulla fronte.

<<Sei splendida, come sempre>> mi accarezza i capelli portandomi una ciocca dietro l'orecchio. Io lo ammiro continuando ad accarezzargli la guancia.

<<Victoria, ma che cosa stai facendo?>> mio padre. Ma come ho fatto ad essere così distratta dal dimenticarmi che sono a casa dei miei genitori?! Questo è l'effetto che Andrew ha su di me. Mi annebbia del tutto la mente.

<<Papi>> mi stacco immediatamente dal mio ragazzo.

<<Chi è quest'uomo?>> sguardo intimidatorio. Quello da padre geloso, avete presente? Il mio ragazzo non perde tempo e gli porge la mano.

<<Andrew Foster, è un piacere fare la sua conoscenza signore>> posa nel suo solito sorriso posato e cordiale, sincero nelle mosse che attua. Mio padre gli stringe la mano guardandolo dalla testa ai piedi.

<<Il piacere è mio Foster. Lei è il padre della piccola Emma, giusto?>> continua il discorso serio e lanciandomi qualche occhiata di sfuggita.

<<In persona. Spero di non averle recato disturbo col mio arrivo inaspettato>> bisogna ammettere che ci sa fare con le parole.

<<Affatto. Eravamo tutti molto curiosi di conoscere il famoso capo della nostra bambina. Faremo aggiungere un posto a tavola. Si accomodi>> e gli fa cenno di entrare. Andrew si allontana un momento per andare a prendere una cosa in macchina e così mio padre ha il tempo di farmi il terzo grado.

<<Perché abbracciavi il tuo "capo">> fa il segno con le virgolette <<in quel modo?>>
e ora come mi giustifico?

<<Un abbraccio da amici, abbiamo un bel rapporto... di amicizia. Sai...>> gesticolo con le mani <<capo-dipendente che vanno d'accordo>> lui continua a fissarmi con le mani appoggiate alla vita.

<<Victoria>> adesso mi farà dire sicuramente la verità. Con mio padre non riesco a mentire, a differenza che con gli altri <<Non usare questi giochetti con me. Un capo non accarezza e bacia la fronte della sue dipendente, e la dipendente non gli sfiora la guancia>> in effetti potevo dire che mi faceva male la testa, oppure che mi era entrato qualcosa nell'occhio, aveva effettivamente... non senso comunque.

<<Papà io...>> a questo punto...

<<Dimmi che non ti stai facendo prendere in giro, che non ti tratta con il rispetto che meriti o che->> il mio papà che si preoccupa come sempre per me. Il mio protettore da quando ho ricordo. Gli prendo le mani e non perdo tempo a interromperlo e rassicurarlo.

Mr Boss and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora