Capitolo 88- Imperfezione

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Quella prima sera di vacanza era passata in fretta, tra la risata di Hoseok, le urla di gioia di Seokjin, le occhiatacce e i commenti scherzosi che si alternavano Daho e Taehyung, il povero Namjoon che cercava di tenerli calmi, il sorriso dolce di Jimin e l'ottima carne cucinata da Yoongi.

Era stata così bella come cena. Erano andati a letto molto tardi, sia perché avevano mangiato ad un orario decisamente non consono per l'ora di cena, il barbecue ci mise del tempo per accendersi perfettamente, sia perché non avevano davvero sonno. Così avevano finito per passare la serata in compagnia nel bellissimo salotto di quella casa. Jungkook rigorosamente posizionato davanti al camino. 

Si era rilassato, tutto lo stress che aveva accumulato in quei giorni era scivolato via con rapidità. Non c'era da ragionare molto a cosa quell'ansia era dovuta. In primis per il compleanno del marito, il credere di non aver organizzato perfettamente la festa, la credenza che il regalo potesse non piacergli, la festa di natale trascorsa nell'insicurezza di non avere più la possibilità di studiare e infine il mancato "tradimento" di Taehyung. Ma quello stress era dovuto principalmente al compleanno del marito.

Non era giusto di fatto chiamare tradimento quello che era successo a natale. Il blu non lo aveva tradito, era stato suo padre che come sempre gli aveva messo davanti quella possibilità, una possibilità che lo avrebbe spinto nel baratro. Alla fine Taehyung si era fatto valere.

A Jungkook non sembrava giusto utilizzare neanche quell'ultima frase. Non perché non vedesse il valore e l'importanza di quella scelta, ma perché non trovava giusto che l'altro dovesse fare una scelta simile. Jungkook non si capacitava del motivo che potesse spingere il Signor Kim a fare una cosa del genere. Sì era chiaro che quell'uomo volesse creare la sua perfetta copia, ma insomma bastava già lui perché intestardirsi su Taehyung?

Seokjin una volta gli aveva riferito ciò che Namjoon gli aveva detto, ovvero che il Signor Kim era geloso delle capacità nel campo della moda del figlio. Eppure, per Jungkook, neanche quello gli sembrava un motivo valido per fare tutto quello

Non ci ragionò però più di tanto. Anche suo padre non aveva mai avuto un valido motivo per colpirlo con quella rossa cintura. 

Jungkook si alzò dal letto stando attendo a non svegliare il marito. Yeontan posizionato nella sua cuccia alzò solo la testa per scoprire quale dei suoi padroni aveva deciso di abbandonare il letto. Quando si accorse che era il minore si riposizionò comodamente per continuare a dormire, non perché non tenesse a lui, ma la serata era stata lunga anche per quel cagnolino che l'aveva passata a giocherellare con i ragazzi. 

Dato che non avevano un bagno nella stanza Jungkook si trovò sonnolento a percorrere il corridoio. Dalla calma che trasmetteva quel luogo poté capire che nessuno si era ancora svegliato. Aprì la porta del bagno, per fortuna che era molto vicino alla loro stanza, ma comunque gli toccava condividerlo con gli altri ragazzi. 

Si sciacquò fin da subito la faccia volendo togliere quella sonnolenza e quella stanchezza. Certo che avevano fatto proprio tardi, aveva il bisogno di una dosa extra di caffè e magari mangiare anche quel dolce che Seokjin aveva portato appositamente per la colazione. Non sapeva che ore effettivamente fossero, poteva essere persino l'ora di pranzo, ma nessuno gli avrebbe impedito di mangiare quel dolce al cioccolato.

Si asciugò l'acqua dal viso con l'asciugamano. Panico! Jungkook sgranò gli occhi così tanto fino a deformare il suo volto in una chiara espressione di panico.

No! Questa non ci voleva!

Jungkook lasciò andare fin da subito l'asciugamano fregandosene che fosse caduto per terra e si appiccicò letteralmente allo specchio.

Ananke: The DestinyWhere stories live. Discover now