Portafortuna; Lila&Enzo[11]

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Durante una notte d'estate, Enzo, apprendista pescatore, vede in lontananza la sua Lila dopo una discussione avuta qualche tempo prima.
Ma Lila è il suo portafortuna

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"..Dicitencell a sta cumpagna vostra, cagg perdut o' suonn e a fantasia..
Ca a vogl bene, ca è tutta a vita mia.."

Cantava il pescatore, mentre gettava in mare le reti pesanti, in cerca di pesci che potessero soddisfare la pancia dei grandi.

La luna osservava il suo riflesso attraverso il mare calmo, in lontananza fluttuava qualche gabbiano in cerca di riposo e altre dieci barche a largo navigavano.

Enzo, aveva sempre sonno e per non dormire cantava.. almeno così non avrebbe perso vita, tempo e denaro.

Chi dorme non piglia pesci.

Vero. Verissimo, Enzo non faceva altro che tenere gli occhi spalancati, mentre: l'acqua lo cullava, gli sussurrava all'orecchio e la luna gli faceva da lampada.
Ma mentre lui stava per addormentarsi tra le sue piccole canzoni, gli occhi offuscati videro una sagoma ballare alla battigia.

A quel punto Enzo si accorse di una cosa.. era una donna conosciuta, forse Lila.

Lei danzava con le mani in alto, roteando i polsi e le dita nell'aria, come una danzatrice di arabi costumi.

«Lila!» Urlò squarciando la tranquillità della notte, Enzo.

Lei si accorse della sua presenza e a quel punto restò inerme per alcuni secondi.

«Lila! Sono io, Enzo»

Allora lei lo riconobbe e lo salutò.

«Enzo! Vieni qua..»

«Non posso»

Lei non perse tempo, si gettò tra le acque nuotando verso di lui, senza paura.

«Ma c fai? Lila statt ferm.» enunciò lui senza saper cosa fare.

Lila arrancò come una sirena ai lati della barca di Enzo, il suo respiro affannato non fece perdere tempo a lui, il quale
la aiutò a salire.

«Sei pazza, Pazza!»

Lui si tolse la camicia e con questa asciugò Lila che era fradicia.
Si inginocchiò verso di lei e la guardò, mentre la luna scorgeva il loro viso.

«E' da stamattina che ho una melodia nella testa e dato che mi trovavo qua vicino, volevo avere il mare come mio
unico pubblico, però ci stavi pure tu»
lei sorrise e gli tocco la guancia

«Lila.»
«Sei sempre tu la mia lila..»
Mentre disse ciò, la canna da pesca guizzò, Enzo subito prese tra le mani la canna, tirava su il pesce molto pesante con la manopola girandola.... era così difficile acchiappare quel pesce, poichè tirava la lenza in modo molto ossessivo.

Il cuore di Enzò si riempi di adrenalina e coraggio, sembrava un pesce molto grande, il ciò gli avrebbe assicurato
qualche soldo in più.

Improvvismante, egli riusci a prendere l'enorme orata., e Enzò gridò euforicamente agitando la sua preda tra le mani:
«Il mio portafortuna si tu Lila!»
«A CHE SERVONO CURNICIELLI E FIERRO SI TENG A TE!»

Lei rise «Enzo ma che dic» entusiasta per il lavoro svolto da lui.
Mentre il pesce si contorceva sul fondo della barca, Enzo si avvicinò a Lila, la guardò negli occhi.
«Lila, com facesse senz e te?»
«Anzi voglio sapere come ho fatto fino adesso a stare litigato con te?»

«lo non ti ho mai odiato Enzo, mai lo farò, vieni qua, io e te dobbiamo stare insieme»
I loro volti si avvicinarono e si incontrarono le loro labbra, facendo svanire la loro discussione in un
Bacio senza fine, al chiaro di luna, senza indugio.
Troppo amore c'era tra quei due folli.
Un pescatore e il suo portafortuna..
Lila Cerullo in Scanno.

L'amica Geniale »ONE SHOT«Where stories live. Discover now