In un'altra vita [3] (Lila&Marcello)

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Lila viene cacciata di casa dai genitori per essere rimasta incinta dopo un'aggressione da uno sconosciuto.
Diventa sola, ma quel cuore che a lei sembrava gelido in realtà si rivela essere ricoperto di calore, Marcello è l'unica persona che l'accoglie nella sua casa.
L'amore nasce, ma lo si può vivere soltanto in un'altra vita.

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«Sei il disonore di questa famiglia!»
Urlò Fernando, schiaffeggiando ancora la figlia.

«O' te lieve stu figlij oppur te ne vaje!» (1)

«Chist è figl'm!» (2)
Controbattè Lila, sopportando gli schiaffi.

La madre cercò di allentare l'ira di Fernando che voleva uccidere la figlia per essere rimasta incinta prima del matrimonio, ora nessuno l'avrebbe sposata.

Rino, prese per il collo il padre e lo fermò, mentre tutti i nervi in tensione si fecero evidenti.

«FUIETENNE! Fa ambress!» (3)
Urlò a gran voce Rino a Lila che scappò via di casa.

Sentì le urla, le botte e il rumore dei piatti rompersi, dal cortile.
Correndo verso il quartiere, verso una meta sconosciuta.

Non era stato facile nascondere la pancia, ma il terzo mese, diventò troppo evidente e neanche i vestiti più larghi potevano coprire quel piccolo bambino nato senza volontà.

Lila non aveva detto a nessuno dell'aggressione, non conosceva il suo predatore.
Si ricordava solo di un insolito segno sul braccio, un sole tatuato in malo modo.
Momenti di shock che nascose tra le sue giornate passate nel letto, con la febbre alta. La ragazza non aveva raccontato a nessuno della sua brutta esperienza, per questo motivo la sua famiglia la rifiutava, non sapevano cosa era successo relamente.

Correndo Lila sentì l'affanno salire al suo petto, l'aria fredda di dicembre le congelò gli arti, il calore misto al gelo la fece cadere in un abisso, quella situazione che l'aveva ingoiata, voleva solo una via d'uscita nient'altro.

-

L'accecante luce del sole che penetrò dalla finestra disturbò la vista di Lila che, si stava risvegliando.
Le palpebre titubanti facevano fatica ad aprirsi, ma poi si abituò e si guardò attorno cercando di capire dove fosse.
Si ritrovava in una camera dalle pareti di bianco stucco e dai decori dorati, con un gira dischi che cantava la canzone di Mina "Il cielo in una stanza".
Appoggiò i gomiti sul materasso e si alzò.
D'improvviso si ritrovò una figura di spalle davanti agli occhi che non aveva riconosciuto.

«Riposati. Sarai stanca.»
Disse girandosi leggermente lasciando solo la vista della sua schiena, mentre muoveva le mani facendo qualcosa di sconosciuto.

Lila corrugò la fronte.

«Ti piace Mina?»
Chiese continuando.

«Chi si? E pcchè sto ca? C' stran stu paravis» (4)
Borbottò la ragazza guardandosi attorno.

«Nun si cagnat e ma virg'l..» (5)
Enunciò girandosi poi verso di lei.

Era Marcello Solara, non lo vedeva da anni, qualcuno diceva che era andato a vivere a Posillipo e qualcun'altro inventava cose simili.
Si faceva vedere poco nel Rione Luzzati, solo nelle occasioni speciali, davvero poche.

L'amica Geniale »ONE SHOT«Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora