Gli eredi [10]

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Dopo svariati episodi di violenza subita da Stefano, Lila fa nascere l'estrema decisione di fuga a New York.
L'aiuto le sarà fornito da Michele Solara, che per salvarla la manderà da una cugina residente nella metropoli, Emiliana.
Intanto, Lila vive indisturbata.. ma ben presto la mafia la introdurrà in giri loschi.

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"Se sbagli nella vita, sei fregato. Se non hai niente non puoi permetterti di sbagliare.
Perché si sa, colui che ha il denaro è colui che detiene potere.
Scappare a New York è stata una delle decisioni che mi ha salvato la vita, sennò sarei morta. Sono rimasta incinta di Nino, mi hanno fatto del male tutti nel Rione.
I miei genitori mi hanno ripudiata, mio marito mi ha quasi uccisa,  facendo morire il bambino che portavo dentro di me.
Mi era rimasto il piccolo Rino, ma non ho potuto portarlo con me per l'infanzia dei Carracci.
Mi hanno pestata a sangue a Luzzati, eppure l'unico che non mi ha mai odiata è stato Michele. Che mi ha presa in braccio e si è preso cura di me con Lenù che da Pisa, scese a Napoli.
Un biglietto di sola andata per New York.
Signora Carracci, non lo ero più.
Signora Cerullo, neanche perché la mia famiglia mi aveva ripudiata.
Signora Solara, non lo sarei mai diventata.
Allora, ho deciso solo di chiamarmi: Signora Greco, volevo portare il cognome della mia migliore amica, almeno lei, dopo tutto quello che avevo combinato mi è sempre stata vicina.
Raffaella Greco.
Così mi chiamavo da quando andai a New York.
Non avevo amici, stavo a casa mia, in quel bilocale a Little Italy, ogni tanto veniva la cugina di Michele, che abitava dall'altra parte della città, per vedere come stavo.
Un lavoro non lo avevo ancora, campavo con i soldi che avevo preso dal conto di Stefano e dei soldi che Michele mi mandava ogni due mesi."

«Lila, apri sono Emiliana.»

«Arrivo.»

Aprii la porta ed Emiliana entrò, posò sulla tavola dell'ingresso la borsa e si accomodò sul divano.

«Te ne devi andare da questa casa, vieni a vivere da me»

Io perplessa le chiesi il perché.

«Amm fatt Nu favor a Michel, mo e ricambià.»
(Abbiamo fatto un favore a Michele e adesso ricambialo)

«Si nun m spieg pecche, nun veng a nisciuna part'»
(Se non mi spieghi perché, non vengo da nessuna parte)

«Po to spieg con calm.. Te dong' diec minut pe te fa a valigia»
(Poi te lo spiego con calma.. ti dò dieci minuti di tempo per preparare la valigia»

Andai in camera e presi la mia valigia, ci misi dentro tutti i miei vestiti e i miei effetti, la mia mente fabbricava solo domande, se fossi stata la Lila di tempo fa, non sarei andata da nessuna parte. Non mi fidavo neanche un briciolo di Emiliana, ma Michele mi aveva rassicurata dicendomi che sarebbe andato tutto bene, perché la sua protezione mi sarebbe stata fornita in ugual modo, anche in lontananza.

Salutai la casetta che avevo abitato per due mesi e me salii in macchina con Emiliana, che veniva scortata dall'autista.

«Vuless almen sapè quant tiemp aggia sta a casa toja..»
(Vorrei sapere quanto tempo devi rimanere a casa tua)

«Il necessario.»

Mi voltai verso il finestrino e quando arrivammo davanti a me vi era un'imponente grattacielo, proprio nel centro di New York.

L'amica Geniale »ONE SHOT«Where stories live. Discover now