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Y/n pov's:
La prima volta che l'ho visto avevo sedici anni.
Io, una ragazzina senza nulla di speciale, completamente nell'ordinario che si innamora perdutamente di un gangster, un poco di buono ... tutti sapevano come sarebbe andata a finire.
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Mia nonna me lo ripeteva sempre:
-"Y/n,Y/n, cosa devi fare con lui? Non vedi che non ha né arte e né parte?"-
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Vivo a casa dei miei nonni da quando sono nata: Mio padre non mi ha mai voluta, e mia madre non si sa che fine abbia fatto.
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-"Y/n lo so che te lo avevo promesso, ma cerca di capire! È molto importante, se non vado finirà male. Ci vedremo un'altra volta"- Mi disse il ragazzo dalle treccine bicolore al telefono
-"Ran, però questa volta per davvero ... voglio vederti"-
-"Certo piccola mia, ora fammi andare"-
-"Fai del tuo meglio ..."-
-"Come sempre"- ridacchiò lui -"Ci sentiamo appena possibile"- e staccò la chiamata
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Sarà la millesima volta che posticipa il nostro appuntamento, a questo punto credo proprio non siano "questioni della gang"
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È passata una settimana, e non è cambiato nulla.
Gli ho scritto una marea di messaggi dove gli chiedevo di uscire, ma lui ha sempre rifiutato dicendo di avere cose abbastanza importanti da fare.
