Il vero io

27 5 4
                                    

Io, essere indesiderato
Di cui anche il mio nome è disprezzato.
Un essere ripugnante ad occhi altrui,
E con il veder ciò, come vetro a terra fui.

Col mio frantumo la gente alla larga tenetti
E inerme a terra, com'il mio umore, mi stetti.
Solo, afflitto e abbandonato;
Or dimmi lettor se ti sia mai capitato.

Oltretutto continuai la mia vita,
Raccogliendo tutti i miei cocci con fatica.
Ebbi il disio della compagnia,
Convinto portasse all'allegria.

Quel che successe non fu come pensai,
Discordie e rancori mi avvolsero come non mai.
Notai ciò che provenne dalle mie azioni
E decisi di rimediare senza indecisioni.

I drammi aumentarono
E coloro a me vicini si disperarono.
Neppur cambiando davo gradimento,
Sempre feccia ero per loro dal primo momento.

Da questo istante, di cadere mi rifiuto
E non importa se non sono piaciuto.
Io son me stesso, ciò mi basta

E la mia anima non vendo all'asta.
Rimango con la mia solitudine attorno
E la consapevolezza del mio essere ogni giorno.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
STORIA
Questa è una poesia imperfetta.
A dirla tutta, ero riluttante nell' inserirla in questa raccolta, ma mi sono reso conto di quanto in essa si possano scovare le caratteristiche che compongono le poesie che ho scritto successivamente.

Quando la scrissi, mi trovavo in un momento di difficoltà: era un periodo della mia vita dove non riuscivo ad integrarmi in classe, stavo perdendo i miei amici, ed in una relazione sentimentalmente nociva, provavo sempre più astio per me stesso.
Porre su carta la frustrazione di quel periodo ha addolcito, anche se per poco, le mie tribolazioni; mi sono posto davanti ad uno "specchio" ed ho accettato più facilmente, sia la mia condizione, che me stesso.

Allora capii che produrre versi, per me era liberatorio, antalgico e costruttivo nel vero senso della parola.
Si, costruttivo, perché quel giorno, il vetro che fui cadde a terra, frammentandosi in innumerevoli pezzi, ma compresi come la poesia mi desse ausilio nel ricomporli.
Così ogni volta che scovavo un altro frammento -un'altra fragilità- scrivevo di essa, e mentre scrivevo, ricomponevo me stesso in un mosaico più resistente di prima.

Questa raccolta è, oltre ad un bisogno di espressione, anche un processo di "restaurazione" e miglioramento, poiché in essa vi troverai non solo sentimenti, desideri e rime, bensì anche un grande lavoro introspettivo.
Spero che possa essere per te, lettore: fonte di ispirazione, una compagnia emotiva che ti possa far sentire meno solo, facendoti empatizzare con i miei scritti, o anche semplicemente una gradevole lettura per scacciare la noia.

Qualunque sia la motivazione che ti spinge a leggere, non posso far altro che augurarti, per l'appunto, una buona lettura.

Frammenti di vetroWhere stories live. Discover now