6-Una squadra vincente

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Jungkook pov.

"Oltre noi due alla riunione di oggi ci saranno altri tre uomini della nostra agenzia e tutti gli avvocati e i rappresentanti della controparte, saremo ospitati nella sala riunioni della società del signor Muskh, nel suo grattacielo. Non so quanto durerà il tutto, dipenderà se la nostra offerta già dalla prima stesura venga ritenuta accettabile o meno. In caso contrario saremo costretti a correre ai ripari e riformulare i punti in cui ci troveremo in disaccordo. Quindi potremmo essere fuori da quell'ufficio nel primo pomeriggio o in piena notte."

Tae mi parlava con calma dandomi tutto il tempo di assimilare le ultime informazioni di cui mi stava mettendo al corrente, già durante la colazione avevamo passato un'ora a controllare che tutti i file fossero leggibili e poi ci eravamo preparati per il gran giorno.

"Tu ti dovrai assicurare che ogni parola scritta venga riferita anche a voce, se dovessi notare qualche imprecisione o incongruenza in ciascuna delle esposizioni, fammi un cenno ed io chiederò una pausa, sarà utile per tutti riprendere fiato e correggere ciò che non va. Per qualsiasi cosa interpella me, sono il supervisore e responsabile di tutta l'operazione e voglio essere sempre aggiornato, così da avere un quadro chiaro della situazione."

"Okay, perfetto.." 

Ero così teso che per tutto il tempo mi ero stritolato le dita per l'ansia, non ero neanche riuscito a guardarlo, spaventato dal fatto che potesse riconoscere le mie insicurezze ben visibili nei miei occhi.

"Guk, cos'hai? Non rispondi mai a monosillabi."

Espirai e mi costrinsi a voltarmi per guardarlo, finalmente. Era più bello del solito, se mai fosse possibile, indossava un gessato grigio ed una camicia bianca e aveva sistemato i suoi capelli in modo da avere nel complesso un aria molto formale, professionale, che lo faceva sembrare uno di quei grandi ed irraggiungibili uomini che tengono il destino del mondo stretto tra le dita delle loro mani, io invece mi sentivo una nullità accanto a lui.

"Ti basta sapere che sto morendo dall'ansia? E se dovessi fare qualche errore? Se le cose non andassero bene a causa della mia inadeguatezza? Non mi perdonerei mai di aver creato dei disagi a te e al tuo team, ci tengo davvero che tu porti a casa questo accordo."

"E questo è quello che conta di più per me, che tu tenga all'incarico che ti ho assegnato, mi fido di te e se anche ci sarà qualche piccolo imprevisto, abbiamo tutto il tempo per sistemarlo, oggi è solo la prima di numerose volte in cui ci ritroveremo a discutere di questo accordo, quindi è ancora tutto concesso. Cerca di stare tranquillo e goditi tutta questa esperienza, vedrai, ti lascerà un bel ricordo oltre che un bel bagaglio di esperienza." 

Intanto che parlava aveva allungato la sua mano lungo il sedile e aveva afferrato la mia, anche se eravamo ancora in auto, era più consono per noi mantenere un basso profilo e limitare i contatti.

"Signori siamo arrivati." 

Steven fermò l'auto e in quel momento il mio cuore fece un balzo nel mio petto, strinsi istintivamente la sua mano e lo guardai con occhi sgranati.

"Arriviamo subito Steven."

Tae chiuse il vetro oscurato che ci separava dall'autista ed attese che questi scendesse dall'auto poi si avvicinò a me lasciando solo un misero centimetro come distanza.

"Dal momento in cui metteremo piede fuori da questa auto saremo l'avvocato Kim Taehyung e il suo assistente Jeon Jungkook, ma fino ad allora siamo ancora Tae e Guk, quindi.."

Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e il suo respiro caldo si infranse sulle mie labbra facendo alzare alle stelle la mia pressione sanguigna già provata.

Quattro settimane e un giorno- KookV/TaekookTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon