Forever And More.. - epilogo -

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Taehyung pov.

"Ben arrivato signor Kim. La accompagno al suo posto, il volo è in orario quindi partiremo tra dieci minuti. Se ha bisogno di qualcosa non esiti a chiamare me o il mio collega, siamo a sua totale disposizione."

Ringraziai con un sorriso i due giovani che mi avevano accolto al mio ingresso e mi accomodai nella mia poltrona impaziente più che mai che questo aeroplano ripartisse.

Nonostante gli anni e le centinaia di viaggi in aereo, quello di ritorno a casa era sempre il mio volo preferito. Non contavano i bellissimi luoghi in cui mi recavo o le persone interessanti che andavo ad incontrare e con le quali lavoravo, ero un abitudinario rompiscatole e solo tra le mura di casa mia, nella mia città, mi sentivo a mio agio. Ero perciò molto felice di essere di ritorno da una delle tante trasferte che il mio lavoro mi obbligava ad avere almeno due volte all'anno; col tempo erano di sicuro diminuite rispetto a prima, specie da quando rivestivo il ruolo di capo di me stesso presso la Kim&Wood, lo studio di consulenza legale che avevo messo su da anni con un mio vecchio collega, Jasper, e che andava a gonfie vele.

Di solito riuscivo a tenere riunioni e meeting online così da evitare di dovermi assentare più del dovuto, ma c'erano occasioni in cui la mia presenza era d'obbligo, come questa volta in cui ero dovuto andare a Washington per concludere un grosso contratto.

Per fortuna mi aspettavano solo circa cinque ore di viaggio e poi sarei giunto finalmente a destinazione, queste due settimane lontano da casa erano sembrate lunghissime.

Atterrammo che era già notte, contrariamente a quanto preventivato, avevo preferito partire da solo, lasciando a Jasper il compito di intrattenere le solite public relation indispensabili nel nostro ambiente; lui era un asso in queste cose a differenza mia che preferivo la parte più tecnica del nostro lavoro. Era da sempre la parte della contrattazione quella in cui mi sentivo a mio agio e così, con un tacito accordo, ci eravamo divisi gli incarichi tra noi due, e anche in questa occasione ne approfittai per tornare in anticipo a casa rispetto a lui con mia somma felicità.

Diversamente dal solito mi accolse un grosso temporale, non erano frequenti in quella zona e ritrovarmi sotto la pioggia appena messo piede fuori dal jet privato che mi aveva ricondotto a casa mi fece pentire della mia scelta. Arrivai di corsa all'auto che mi attendeva in pista e, dopo aver salutato il mio autista, mi accomodai sapendo che da lì ad un ora sarei stato tra le lenzuola del mio letto.

Rientrare nel mio appartamento fu come tornare a respirare, ma il silenzio che vi trovai mi fece diventare malinconico improvvisamente. Decisi comunque di lasciare i pensieri negativi alle spalle e mi fiondai in bagno certo che una bella doccia calda e un buon sonno ristoratore avrebbero cancellato ogni traccia di malumore dalla mia testa. E ciò accadde realmente, mi addormentai appena toccato il cuscino.

Fortunatamente il risveglio fu più piacevole di quanto mi aspettassi, in città splendeva il sole quella mattina e fare colazione ammirando la splendida giornata attraverso i vetri della finestra della mia cucina fu davvero bello, era da un po' che non mi ritagliavo del tempo da trascorrere senza fare praticamente nulla, godendomi il momento, nonostante sapessi che il telefono fosse carico di messaggi e chiamate che però avevo scelto di ignorare ancora per un altro paio di ore almeno. Approfittai anche per sfogliare la catasta di riviste accumulate sul tavolino del salotto così da tenere ciò che mi interessava e liberami del superfluo, la solita massa di pubblicità, inviti ad eventi e simili che sistematicamente arrivavano al mio indirizzo. Tra le varie brochure mi capitò tra le mani anche quella che mi metteva al corrente di una serie di conferenze che si stavano tenendo proprio in quei giorni a Las Vegas, sede del più grande ed importante convegno internazionale sulle nuove tecnologie. Un paio di esse mi parvero interessanti al punto da decidere così su due piedi di fare una pazzia, avevo dei giorni liberi visto che sarei tornato a lavorare a pieno ritmo nel mio studio solo la settimana successiva, e quella mi sembrò un ottima occasione per tornare a Las Vegas, quindi perché non unire l'utile al dilettevole? Non persi altro tempo e soprattutto la possibilità di rinsavire e rinunciare a questo colpo di testa, e chiamai subito il mio assistente chiedendogli di organizzare il viaggio il prima possibile, intanto che decidevo cosa mettere in valigia.

Quattro settimane e un giorno- KookV/TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora