Quattro settimane e un giorno- KookV/Taekook

10-Calma apparente

Jungkook pov

Cosa diavolo era appena successo? Tae stava per aggredirmi? E il motivo era il succhiotto sul mio collo che non avevo coperto per tempo? Tutto questo non aveva senso, o ce l'aveva? 

Ero corso nel primo bagno che avevo trovato a disposizione appena varcato l'ingresso della sede della Musks Enterprice, avevo i battiti del cuore a mille e tremavo vistosamente, dovevo assolutamente calmarmi e riprendere a respirare correttamente prima dell'inizio della riunione, prima di ritrovarmelo accanto. Dire che fossi sorpreso della sua reazione è riduttivo, certo non mi aspettavo che ci fosse proprio un aria serena tra noi quella mattina, ma mai mi sarei immaginato quella svolta negli eventi. 

Taehyung era sì un uomo dall'indole forte e dominante, ma non violento, quello lo escludevo a priori, e quindi mi fu subito chiaro che la sua reazione era dovuta a ben altro e non soltanto ai miei segni sul collo. Forse era stata colpa mia, avevo sbagliato spingendo troppo sulla questione della sua relazione con Eric, ipotizzai, ma ero ferito, molto, e per una volta avevo scelto di essere egoista e reagire a tutta quella situazione. 

Ma comunque a mio avviso rimaneva una reazione troppo esagerata, doveva esserci qualcosa che mi sfuggiva, la molla che lo aveva fatto scattare così tanto. Cercai di ripercorrere le ultime ore, rivivendo i momenti che c'erano stati tra di noi, e ognuno di essi coinvolgeva l'uomo che suo malgrado si era ritrovato tra me e Tae e che aveva dato vita al disastro in cui mi trovavo attualmente. E più ci pensavo, più giungevo ad una sola conclusione: evidentemente i sentimenti che Taehyung provava per Eric erano più forti e profondi di quanto lui stesso  immaginava; la scoperta che tra noi c'era qualcosa che andava oltre al semplice rapporto di lavoro aveva probabilmente creato degli attriti tra loro, rischiando di separarli. Solo un uomo che teme di perdere la persona a cui tiene può avere una reazione così eclatante. Tae si era di certo trovato sul punto di perdere Eric a causa mia e ciò lo aveva destabilizzato. Non vedevo altra risposta al mio dilemma e questa realizzazione mi gettò ancor più nello sconforto. Avevo vissuto per un po' un sogno ed ora era arrivato il momento di svegliarsi e guardare in faccia la realtà, mettere da parte i sentimenti e richiudere il cuore, nonostante il dolore.

Mi bagnai il viso con dell'acqua fredda e dopo aver lasciato le mani per qualche istante sotto lo stesso getto, incontrai i miei occhi nello specchio davanti a me. Erano un po' gonfi visto che ero stato sul punto di piangere per la rabbia ripensando a tutto l'accaduto, le labbra gonfie perché le avevo morse, e l'aria sconvolta nell'insieme, uno spettacolo pietoso in pratica. Desiderai per un istante di essere lontano miglia da quello stabile, ebbi la tentazione di mandare tutto in malora e andare via, scappare, lontano da lui e dalla piega terribile che aveva preso il nostro rapporto. Il solo pensiero che non più di tre giorni prima eravamo in tutt'altro scenario, felici, sereni e impazienti di trascorrere più tempo possibile insieme, mi faceva impazzire. Stava andando tutto per il verso giusto, stavamo così bene insieme ed invece ora era tutto distrutto, spezzato, cancellato, proprio come quel maledetto succhiotto sul mio collo era stato appena cancellato dal correttore.

Inspirai a fondo dicendomi che dovevo andare oltre, non potevo scappare così su due piedi, dovevo portare a termine nel miglior modo possibile le cose almeno sotto l'aspetto lavorativo. Perciò attesi ancora un attimo che il cuore riprendesse a battere più lentamente e poi mi avviai all'ascensore; mi aspettavano delle ore davvero difficili.

Taehyung pov

Calma Tae, devi mantenere la calma e la lucidità questo continuai a ripetermi tutto il giorno.

Era seduto accanto a me a pochi centimetri e nonostante avessi provato in qualche modo a fargli sollevare lo sguardo nel mio, rivolgendogli domande anche inutili,  lui non lo faceva, rispondeva con le parole minime necessarie e poi riprendeva il suo lavoro, ignorandomi.