7-Scintille

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Taehyung pov.

Se dovessi trovare una parola che rappresentasse e riassumesse la connessione che avvertivo esserci con Jungkook era di certo scintille. Già, quelle piccole pagliuzze multicolori, impalpabili e sfuggenti che si librano nell'aria intorno alla legna che brucia.

Ci guardavamo senza parlare solo per alcuni secondi e vedevo le scintille brillare nei suoi occhi, ci sfioravamo le dita in modo più o meno casuale e sentivo le scintille accendersi nel mio petto, ci baciavamo e le scintille arrivavano, facevamo l'amore e c'erano solo scintille tutt'intorno a noi ad avvolgerci.

Le stesse che in quel momento, mentre ero nudo e a cavalcioni seduto su di lui e lui in me, e i nostri petti aderivano e tra le nostre labbra c'era sempre troppa distanza e bisognava azzerarla continuamente, cercavo di ignorare. 

Avevamo avuto l'assurda idea di trascorrere la notte a Venice; dopo la cena e la passeggiata in spiaggia avevamo passato un paio di ore al luna park, come due adolescenti eravamo saliti su quasi tutte le attrazioni presenti nel parco divertimenti a ridosso del porto di Santa Monica, montagne russe e ruota panoramica comprese. 

E che scintille che c'erano state lì. 

Eravamo così intenti a baciarci come due fidanzatini che non ci eravamo accorti che il nostro giro sulla ruota era terminato e l'addetto era dovuto intervenire per ricordarcelo, ma noi gli avevamo pagato un altro biglietto ed avevamo ripreso da dove eravamo stati interrotti. 

Che scemi, due adulti che giocavano a fare i ragazzini, ma in quel momento tutte quelle scintille in cui fluttuavamo ci stavano dando alla testa e ci annebbiavano la ragione rendendo tutto più leggero, meno complicato, più limpido. 

Si era intanto fatto tardi e così avevamo optato per trovare una stanza dove dormire quella notte e ripartire di prima mattina, in fondo la riunione era fissata per le sedici del giorno dopo e quindi avevamo tutto il tempo di rientrare a casa, cambiarci ed arrivare puntuali all'appuntamento. 

La passione ci aveva subito travolti appena chiusa la porta alle nostre spalle, così anche quella stanza si era riempita all'inverosimile di scintille mentre facevamo l'amore e ci scambiavamo tenerezze e attenzioni, mentre gemevamo il nome dell'altro, mentre ci baciavamo al limite delle forze prima di cadere addormentati stretti stretti. Con l'arrivo del mattino e della luce quelle benedette scintille non erano mica andate via, no, aleggiavano sul letto dove ci trovavamo e quando i nostri corpi si unirono per l'ennesima volta, per una sveltina propiziatoria prima del rientro, eccole che loro ci avevano avvolti nuovamente nel loro brilluccichio.


"Ti ricordi il punto succes..si..voo?" 

Guk cercava di muoversi lento per prolungare al massimo il piacere di entrambi mentre io lo interrogavo, tra un ansimo e l'altro, sui punti all'ordine del giorno della riunione.

"Sì, sì.. mi ricordo, è la parte che abbiamo.. abbiamo ritoccato.. Dio Tae, ci so-no quaasii.."

"Anche io.. " 

Scintille, scintille, scintille dappertutto, anche mentre raggiungevamo l'apice entrambi.


Come avevamo pianificato eravamo arrivati in perfetto orario al grattacielo di Muskh, il solito minuto di privacy per scambiarci l'ultimo bacio in auto prima di vestire gli abiti professionali ed entrammo, dopo poco, nella sala riunioni già gremita di gente. Scambiammo un saluto con tutti e poi ci concentrammo sul lavoro. 

Passarono un paio di ore intense in cui la concentrazione ci aveva fatto dimenticare anche di bere un sorso di acqua quando uno degli assistenti della controparte chiese una pausa caffè e ci ritrovammo tutti ad accettare con entusiasmo. Jungkook mi avvertì che avrebbe preso un caffè per svegliarsi e qualcosa anche per me mentre io rimasi seduto nella mia poltrona a finire di visionare le parti che avevamo evidenziato e a cui dovevano essere apportate delle modifiche.

Quattro settimane e un giorno- KookV/TaekookWhere stories live. Discover now