05 ripresa

38 9 2
                                    

"HAN JISUNG RISPONDI" Urlò il biondino sbattendo i pungi contro la porta della camera dove,la sera precedente,si era addormentato il brunetto. "HAN PER L'AMOR DEL CIELO! FAREMO TARDI AL GIRO DI VISITE SE NON TI ALZI DAL LETTO ENTRO 30 SECONDI" Continuò imperterrito nella speranza di svegliare il suo amico in tempo.

Nel frattempo Jisung venne svegliato dalle urla del biondo,scattando in piedi si mise il camice in maniera sbrigativa "Felix sto arrivando sto arrivando stai calmo"disse cercando i suoi occhiali da vista,dato che le lenti gli si erano seccate la sera prima.
Aprì di scatto la porta,trovandosi davanti un Felix abbastanza infuriato. "Scusa non ho sentito il cerca persone" disse il castano sistemandosi i capelli in maniera sbrigativa "Scusa un corno,non posso fare tardi al mio giro di visite,non vedrò più una sala operatoria per mesi se arrivo sempre all'ultimo per colpa tua" "Che matricola insolente" "Disse il capo degli specializzandi più disorganizzato della storia" "Ehi! Ti conviene abbassare la cresta principino,sempre che tu non voglia pulire il vomito dai lettini per il resto della tua carriera" rispose Jisung rivolgendo uno sguardo sfacciato al suo interlocutore il quale,ormai stufo di quella conversazione,sbuffò rassegnato e prese a leggere sulla sua cartellina blu le informazioni sul primo paziente della lista.

"Bene,iniziamo dal signor Smith,ventidue anni,stanza 210,lamenta dolori addominali dopo l'intervento con fissaggio interno del bacino." "Ok,procediamo con la visita allora" disse il castano mettendosi un paio di guanti in lattice ed entrando nella stanza del paziente,iniziando così una volta per tutte,quella fredda mattinata del 3 ottobre.

"Uff e anche la camera 215 è andata"
Sbuffò Felix uscendo dalla stanza.
"Certo che è veramente un'arpia quella donna" sputò il biondino accompagnando il suo superiore per il lungo corridoio del piano.
"Purtroppo non posso darti torto. Ma siamo comunque i suoi medici quindi, dovremmo sopportare il suo caratteraccio fino a quando non sarà fuori da qui." Rispose il castano segnando le varie prescrizioni e novità sulla cartellina.
"Perfetto. Ora chi abbiamo?"
"Il signor Lee,stanza 217"
Il maggiore sospirò.
"Ho il presentimento che sarà una visita che andrà abbastanza per le lunghe,dico bene?" Disse Felix dando una pacca sulla spalla al suo superiore.
A quella risposta il maggiore sospirò sonoramente. "Che c'è?" Disse il biondino con tono inquisitore accompagnato da uno sguardo confuso,per poi appoggiarsi allo stipide di una porta lì affianco.
"Niente niente,credo solo di non stare molto simpatico a quel tizio. Tutto qui" Fece una pausa."Abbiamo avuto una discussione e sono arrivato a raccontargli di me". Rispose il castano abbassando lo sguardo. Felix a quella confessione sgranò leggermente gli occhi sorpreso,conosceva abbastanza bene quello che ormai definiva il suo migliore amico e mai si sarebbe aspettato che iniziasse a parlare così liberamente della sua infanzia con qualcuno,con uno sconosciuto oltretutto. "Oh... e lui come ha reagito?" Chiese incuriosito dalla situazione. "Sinceramente non lo so. Mentre parlavo non ha detto nulla, era girato di spalle quindi non potevo vedere come reagiva. Poi me ne sono andato subito dopo aver finito di parlare, quindi non so come l'abbia presa. Ho un po' paura ad entrare lì dentro" Fece un cenno con il capo ad indicare la stanza accanto. "Ma" Disse staccandosi dal muro a cui era appoggiato "Come abbiamo detto prima ,sono sempre il suo medico, quindi dovrò superare questi pensieri ed entrare lo stesso per far si che il mio paziente si riprenda. È il nostro lavoro d'altronde, no?." "Capisco" rispose il biondino incamminadosi verso la tanto agoniata stanza 217. "Andiamo allora" varcò per primo la candida stanza il maggiore seguito a ruota dal più giovane.

"Buongiorno signor Lee" Disse il castano avvicinandosi al lettino dove giaceva il viola,disteso con le braccia incrociate.
"Ti ho già detto di darmi del tu,da quanto ho capito rimarrò qui ancora per molto,tanto meglio eliminare già da subito convenevoli inutili" Sputò Minho senza staccare gli occhi dal soffitto.

I due medici si scambiarono degli sguardi sorpresi,dovuti all'improvvisa schiettezza dell'uomo.

"Come preferisci" rispose dopo qualche istante di esitazione il brunetto. "Felix puoi iniziare a presentare il caso" disse successivamente il dottore,infilandosi i soliti guanti di lattice.
"Certo. Lee Minho,maschio,29 anni. È stato sottoposto tre giorni fa a 2 interventi,il primo localizzato alla milza ,mentre l'altro riguardante entrambi gli arti inferiori nella zona della tibia e dell'anca". "Bene,Minho da lunedì inizieremo il percorso di fiseoterapia a cui ti ho introdotto ieri".
Il viola storse il naso "perché da lunedì? Sarà passata una settimana buona dalle operazioni,io sto bene,voglio iniziare oggi". Han sospirò "Purtroppo sei ancora sotto antibiotici e anticoagulanti. In più hai subito un intervento di riparazione alla milza,perciò non puoi,ora come ora, permetterti di eseguire sforzi. Hai la ferita e i punti ancora freschi,non vogliamo rischiare di dover asportarti la milza per un movimento di troppo". "Questo significa che resterò incollato a questo lettino per la prossima settimana prima di poter andare fuori da qui?" Il biondo annuì. "Magnifico..."

Il moro nel frattempo aveva iniziato la visita di routine,prendendo dal carellino, posto vicino al letto, la macchinetta per misurare la pressione, quando improvvisamente il cercapersone di Felix iniziò a suonare imperterrito. Il biondo strabuzzò gli occhi "scusa capo devo andare in prontosoccorso,politrauma in arrivo" Jisung posò gli occhi sulla matricola "E allora cosa ci fai ancora qua? Ti hanno chiamato,corri". Dopo queste parole il ragazzo si ricompose,iniziando a sfrecciare per il corridoio. Minho ridacchiò sotto lo sguardo irritato dell'altro. "Sai" disse il viola mentre il medico gli misurava la pressione. "Mi ricorda i miei studenti quel ragazzino" il brunetto sorrise "Felix è ancora una matricola ed è troppo gentile. Sto cercando di insegnargli ad essere più tosto,se vuole sopravvivere qui dentro deve essere almeno un po' egoista,o si perderà tutti gli interventi e i casi migliori". Disse il minore sfilando il misuratore dal braccio del paziente.
"E tu non vai?" Chiese Minho "voglio dire,un politrauma dev'essere una miniera d'oro per quanto riguarda gli interventi" Jisung sorrise ancora,cambiando nel frattempo il sacchettino della flebo "Io ho già il mio caso a cui badare, se avranno bisogno di me mi chiameranno" "Beh lusingato di essere la tua priorità" Il medico ridacchiò.

"Ok bene,ora passerò a pulirti la ferita allo stomaco,posso?" Domandò il medico indicando il tessuto del camice. "Fa quello che devi fare". "Ok" il medico alzò il camice,rivelando lo stomaco tonico dell'uomo sotto di sé. Il castano deglutì alla vista,in quei tre giorni non si era di certo soffermato ad osservare per bene il maggiore,aveva ben altro a cui pensare ma,ora che ne aveva l'occasione, si era perso per qualche istante ad osservare il corpo del ragazzo da capo a piedi,ritrovandosi a pensare a quanto effettivamente il maggiore fosse attraente. I capelli arruffati,gli occhi felini,la mandibola squadrata,le spalle larghe e muscolose,il petto tonico e la pelle candida formavano un quadretto niente male,il quale,fece arrossare la punta delle orecchie del medico. Jisung scacciò velocemente quei pensieri estremamente non professionali dalla testa,iniziando a trattare la cicatrice del viola con un crema apposita,sperando con tutto se stesso che l'uomo davanti a sé non si fosse reso conto di quel momento di debolezza. Ma ahimè Minho se n'era accorto eccome,sogghignando leggermente al rossore evidente sulle guance e sulle orecchie del suo medico. Decise comunque di non dire nulla,per evitare di far imbarazzare il brunetto dinanzi a sé che,cercava in tutti modi di eseguire il suo lavoro impeccabilmente.

Fu per primo il castano ad interrompere lo strano silenzio che era calato in quella candida stanza d'ospedale "Sai,pensavo fossi arrabbiato con me per quello che ho detto ieri,volevo scusarmi per essere stato troppo schietto,spero di non averti urtato in qualche modo con la mia storia ecco"
Il viola sorrise,nonostante il bruciore che provava alla ferita appena disinfettata "Tu schietto? Ti ho praticamente detto di farti i cazzi tuoi e di lasciarmi in pace,quello a scusarsi dovrei essere io,cercavi solo di capirmi e farmi stare meglio". Il castano sorrise stupito "Ok qui ho finito,passerò tra 6 ore a monitorarti ancora,nel frattempo ogni mezz'ora passerà il dottor lee a darti un'occhiata,va bene? Per qualsiasi cosa fammi chiamare" disse il dottore sfilandosi i guanti in lattice e buttandoli nel cestino. "Posso chiamarti se mi annoio?" Chiese il viola con un sorrisino in volto,aspettando una reazione dall'uomo davanti alla porta della stanza. "Preferirei di no durante il mio turno" il castano ridacchiò al broncio che era spuntato sul volto del suo interlocutore. "Ma,se vuoi stasera quando stacco posso passare a farti visita" Minho a quelle parole sorrise "beh ti aspetto allora" "A dopo" disse Jisung lasciando definitivamente la stanza 217,con un'intensa necessità di scambiare due parole con il suo biondino di fiducia.

~~~~
Dovevo aggiornare prima ma non ho fatto in tempo scusatemi :,),per farmi perdonare capitolo un po' più lungo del solito. Niente spero che vi sia piaciuto,ci vediamo la settimana prossima,sperando che gli impegni mi permettano di aggiornare in tempo :)

Weelchair  ~ minsung ~Where stories live. Discover now