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Mi svegliai controvoglia a causa del suono assordante della sveglia per poi alzarmi dal letto ed andare, come ogni mattina, a fare colazione in pigiama. Fortunatamente mia madre era in camera sua a vestirsi e mio padre al lavoro e quindi avevo una metà del piccolo tavolo quadrato tutta per me. Presi una tazza e mi versai del latte caldo che mia madre aveva preparato quella mattina come al solito. Mi sedetti al tavolo ed in quel momento arrivò mia sorella che era già andata in bagno così che poi ci sarei potuta andare io. Dovevamo fare dei turni purtroppo, dato che avevamo un unico bagno. Mentre lei si spalmava la marmellata sul panino io immersi e mangiai i miei soliti 4 biscotti. Ero molto abitudinaria e a colazione non avevo molta fame, così, anche se con fatica, ingoiai i biscotti ammorbiditi dal latte al cioccolato. Andai successivamente in bagno e poi mi vestii. Presi dei pantaloni neri, una maglietta nera e una felpa nera. Il mio colore preferito, e praticamente l'unico che io indossavo ogni giorno.

Credo di aver iniziato a vestirmi così da quando morì mia nonna paterna. Le ero molto affezionata e mi manca da morire ogni giorno. Lei aveva cresciuto mio padre da solo perché mio nonno era morto quando mio padre era piccolo. Mi ricordo di tutte le volte in cui i miei uscivano e lei veniva a farci da babysitter. Era la persona più gentile e divertente che avessi mai conosciuto. Con lei mi divertivo sempre: giocavamo con le marionette, coloravamo e facevamo un fortino di coperte con il divano, delle sedie e delle mollette per i panni. Adoravo passare il tempo con lei e adoravo soprattutto le sue storie. Di notte si sedeva su una sedia e ci raccontava sempre delle storie fino a che non ci addormentavamo.

Quando entrambe fummo pronte, io e mia sorella ci dirigemmo alla fermata dell'autobus che non era molto distante da casa. Mi infilai gli auricolari, accesi la musica e mi preparai psicologicamente ad una nuova giornata di scuola. Una volta scese dal bus facemmo la strada restante a piedi chiacchierando.

<<Allora, oggi che cos'hai?>> chiesi a mia sorella.

<<Verifica di matematica.>> rispose giù di morale. Lei e la matematica non andavano molto d'accordo. <<Tu invece sei fortunata. Almeno domani vai in gita.>>

<<Fortunata non tanto. È un campeggio e dovremo dormire in tende che probabilmente si infesteranno di insetti.>> dissi con la pelle d'oca. Io odio a morte gli insetti. Sono così piccoli che ti si potrebbero infilare ovunque.

<<Almeno potrai osservare da vicino il ragazzo che ti piace tanto...>> disse lei ammiccando. Nella mia classe c'è uno dei ragazzi più belli e popolari della mia scuola ed io mi ero presa una cotta per lui. Leonardo. Ma tutti lo chiamano Leo. Non è solo bello, ma è anche gentile ed intelligente. Insomma, il ragazzo perfetto. Chi non si innamorerebbe di lui? L'estate scorsa si è lasciato con la sua ragazza e quindi ora è single. Nonostante ciò, io non ho alcuna chance perché ogni volta che mi avvicino o cerco di parlare ad un ragazzo per cui ho una cotta non riesco più a dire una parola oppure ho troppa paura e lo sorpasso ignorandolo completamente.

<<Lo sai che non mi avvicinerò mai e poi mai a lui.>> dissi leggermente demoralizzata guardando il cielo azzurro che ora era tinto di arancio a causa dell'ora.

<<Lo so, però almeno potrai guardarlo da lontano. E poi tu adori la montagna. Potrai goderti 2 interi giorni immersa nella natura. Potresti persino incontrare un bel vampiro o un bel licantropo...>> disse lei prendendomi in giro. Sa quanto amo il soprannaturale, soprattutto le storie d'amore come quelle di Teen Wolf o di The vampire diares. Sin da quando ho visto Twilight, cioè 5 anni fa, è nata in me un'ossessione. Leggo sempre e solo libri su vampiri, lupi mannari, streghe, angeli e demoni. Nonostante io tenga segreta questa mia passione con gli altri, la mia famiglia sa quanto importante sia per me questa passione. Anche se so bene che non l'approva.

La ragazza della profezia: Amore o destinoWhere stories live. Discover now