La ragazza della profezia: Amore o destino

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Tra un paio di giorni si terrà una cena di classe per festeggiare... non so cosa. Forse Capodanno. Ormai siamo a gennaio e, non avendo fatto una cena di Natale, è venuta fuori questa idea. Ovviamente Alex mi ha obbligata a venire. Non mi piacciono gli eventi di classe, ma lui insiste nel dire che è un anno importante e vuole che lo viva al meglio. Si preoccupa sempre per me e questo lo rende ancora più affascinante e premuroso ai miei occhi. A volte credo di non meritarmi un ragazzo così fantastico. È intelligente, bello, affascinante, sexy, premuroso anche se a volte molto geloso. Non che mi dispiaccia quando lo è, perché almeno capisco che ci tiene molto a me, anche se non capisco perché. Oltre al fatto di essere destinati non sono in grado di vedere cos'altro possa attrarlo in me. Dopotutto sono una ragazza stramba, anonima e non sono sicuramente bella come le altre ragazze che ho incontrato. Temo spesso che, se non fossimo stati compagni, lui non mi avrebbe mai preso in considerazione. Ovviamente, però, non gli confido mai queste mie insicurezze, perché so che non troveremmo mai una risposta. Inoltre, non voglio farlo preoccupare inutilmente.

Oggi la nostra insegnante di ginnastica ci ha portato in montagna a fare una camminata. Camminiamo su sentieri leggermente pericolosi, ma io non me ne preoccupo più di tanto, soprattutto perché ci sono abituata con tutte le escursioni fatte con la mia famiglia. Siamo insieme ad un'altra classe in cui però c'è la persona che è stata la più importante per la mia infanzia. Elena. Siamo state migliori amiche da quando eravamo all'asilo fino alla fine delle medie. O forse ero solo io a vederla come la mia migliore amica. Crescendo ci siamo allontanate sempre di più, forse perché io non sono riuscita a mantenere il passo. Lei è sempre stata la più matura, la più solare e la più estroversa. Tutto il contrario di me. Eravamo gli opposti per quanto riguarda anche l'aspetto. Lei è bionda, occhi azzurri. Io mora, occhi marroni e con un carattere solitario e introverso. Abbiamo sempre frequentato le stesse scuole fino alle superiori dove avevamo inizialmente scelto scuole diverse anche se lo stesso indirizzo.
Al terzo anno poi lei decise di venire nella mia scuola. Nonostante ciò, dopo l'ultimo anno di medie non ci siamo più sentite. Già quell'anno si era allontanata da me per frequentare ragazze più simili a lei e ne ho sempre sentito nostalgia, anche se più raramente negli ultimi anni. Inoltre, dopo aver incontrato Alex non avevo più pensato a lei. Ma con questa gita era difficile ignorarla.

Io camminavo accanto ad Alex che mi stava raccontando della sera scorsa. Era andato a trovare i suoi genitori e aveva incontrato il suo vecchio branco. Cercavo di ascoltare, ma lanciavo spesso occhiate più avanti dove Elena stava chiacchierando con delle sue amiche. Ad un certo punto raggiungemmo un punto della montagna dove si aveva una vista mozzafiato della valle e i professori decisero di fermarci lì. Ci raccomandarono di fare attenzione alla rupe che si frapponeva fra noi e il paesaggio, però non molti ascoltarono quei consigli spassionati.

<<Stai bene?>> mi chiese Alex vedendo che qualcosa non andava.

<<Sì, sì. Tutto bene.>> dissi mentendo. Fingevo che fosse tutto normale, ma sentivo dentro di me che non era così.

<<Vuoi parlarmene?>> mi chiese lui leggendomi nella mente.

<<Ecco...>> cercai di dire, ma venni interrotta da Lola.

<<Ciao Alex. Alcuni ragazzi hanno proposto di andare a vedere la vista da vicino alla rupe, ti va di venire? Eva, sono sicura che non fa per te, quindi, sono certa che non ti dispiacerà restare un po' qui da sola.>> disse lei punzecchiandomi. Volevo quasi buttarla giù dalla rupe solo per farla smettere di avere quel sorriso in faccia, ma nemmeno io ero così crudele da farlo veramente.

<<Sono sicura che sia divertente, vengo anche io.>> dissi stupendola e prendendola in contropiede. Avevo un po' di vertigini... ma non mi sarei fatta scavalcare da lei.