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Il falò era stato fatto abbastanza lontano dal campo per non attirare l'attenzione degli insegnanti che sicuramente non sapevano nulla di quel party improvvisato. Quando arrivammo c'erano già molti seduti intorno al falò a ridere e a bere. Probabilmente erano alcolici. Quando arrivammo vicino al fuoco vidi Leo avvicinarsi a noi insieme ad un altro mio compagno di classe. Ci offrirono dei bicchieri e per non fare la figura della femminuccia lo presi. Anche perché non volevo sembrarlo proprio di fronte a lui... che era proprio quello che me lo porse con un sorriso gentile.

<<Salute.>> disse Lola alzando il bicchiere e bevendo il contenuto.

<<Salute!>> dissero gli altri facendo altrettanto.

Io rimasi ferma con il bicchiere in mano a chiedermi che fare fino a quando Lola disse:<<Su Eva, non farti pregare...>> Ancora una volta voleva sminuirmi di fronte ad altri. Voleva mostrarmi quale fosse il mio posto nella gerarchia sociale.

Tutti mi guardarono ed io sotto pressione li imitai. Anche perché non volevo darla vinta a Lola. Non per l'ennesima volta. Così bevvi tutto d'un fiato. O almeno bevvi tutto quello che potei per riuscire a trattenere quel fuoco insopportabile che sentivo scorrermi lungo la gola e a cui non ero abituata...

<<Wooow...>> disse l'amico di Leo per poi fischiare in segno di approvazione.

Dopodiché ci andammo a sedere accanto agli altri e rimanemmo lì per un po'. Quando però si fece veramente tardi dissi a Ludovica che sarei tornata alla tenda. Ero stanca di stare insieme a persone che parlavano solo di sesso, alcool e feste oppure che dedicavano il loro tempo a prendersi gioco degli altri. Cosa normale per molti adolescenti della nostra età... ma non per me.

<<Vuoi che ti accompagni?>> mi chiese.

<<Nooo, Ludo! Non andare proprio mentre arriva il bello!>> disse Lola leggermente ubriaca dopo aver bevuto 3 bicchieri.

<<Tranquilla. So la strada...>> dissi allontanandomi. Ripercorsi il sentiero all'indietro o almeno quello che mi sembrava giusto. Ma dopo un po' mi resi conto di essermi persa. Accidenti! Per fortuna sul telefono avevo salvato la posizione del campo per sicurezza. Sentii un rumore. Un passo sulle foglie autunnali scricchiolanti e perciò mi voltai lentamente. Vidi qualcosa brillare nell'oscurità del bosco. Strizzai gli occhi per mettere a fuoco nonostante il buio e poco dopo uscì dall'oscurità un lupo bianco. Era così bello e maestoso che ne rimasi incantata. Per qualche minuto. Fino a che non notai le zanne. Ringhiò fissandomi come se fossi una preda succulenta.

<<Cristo santo...>> dissi a bassa voce. Ma il lupo sfortunatamente lo sentì. Ecco cosa succede ad inoltrarsi nel bosco da soli di notte.

Rimasi immobile sperando che il lupo mi ignorasse e se ne andasse. Ma non fu così. Lentamente si avvicinava. Un passo alla volta che lo portava sempre di più vicino a me. Io indietreggiai lentamente, ma sfortunatamente calpestai un rametto che fece più rumore di quanto mi aspettassi e il lupo si avvicinò ancora più veloce di prima e così feci la cosa che chiunque al posto mio avrebbe fatto davanti al pericolo. Iniziai a correre verso dove pensavo si trovasse il campo, ma inciampai e caddi rovinosamente a terra poco dopo. Il lupo stava per saltarmi addosso, ma io non mi persi d'animo e gli tirai un forte calcio sul muso che per mia fortuna andò a segno. Il lupo indietreggiò stordito e io mi rialzai per riprendere la mia corsa verso il campo, che era la mia unica salvezza. Sentii il lupo dietro di me ansimare e ringhiare mentre riprendeva l'inseguimento. Mi stava proprio dietro e lo sentii fare un balzo e mordermi la caviglia con i suoi denti affilati. Caddi al suolo e gridai per il dolore. Sentivo un forte bruciore alla caviglia e il sangue zampillare fuori dalla ferita. Per evitare che mi staccasse il piede gli tirai un altro calcio più forte del primo sul muso e per fortuna mi mollò scappando via.

La ragazza della profezia: Amore o destinoWhere stories live. Discover now