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Quando riaprii gli occhi sentivo che c'era qualcosa di diverso. Anche se non riuscivo a capire cosa.

Mi trovavo nella mia stanza alla casa del branco stesa sul letto e indossavo dei vestiti diversi da quelli che avevo quando...beh, quando stavo morendo. Come avevo fatto a sopravvivere? Ero certa di aver sentito il proiettile d'argento perforarmi lentamente il cuore... ed ero quasi sicura di essere morta.

Provai ad usare i poteri per controllare che si fossero ricaricati, ma non accadde nulla. Provai ancora e ancora, ma non successe nulla. Iniziai perciò a preoccuparmi. Li avevo persi per sempre dopo aver perso il controllo il giorno prima? O almeno credo che fosse ieri... ma per quanto tempo ero rimasta incosciente? Avevo bisogno di risposte. E non le avrei ottenute restandomene con le mani in mano a poltrire sul materasso.

Mi alzai perciò dal letto e, senza troppa fatica, raggiunsi la porta. Sicuramente avevo riacquistato le energie e mi sentivo quasi più leggera di prima. Passando di fronte allo specchio notai che ero più magra di quanto ricordassi. Forse era dovuto al mio periodo a letto.

Aprii la porta e mi guardai intorno. Ma...nonostante drizzassi le orecchie, non sentivo alcun rumore. Esclusi quelli che provenivano da fuori casa. Le macchine che percorrevano veloci la strada asfaltata e i rumori della natura, come il cinguettio degli uccelli e il vento che muoveva i rami più flessibili degli alberi.

Che stessero tutti dormendo? Guardando fuori dalla finestra notai che erano pressoché le 4 del mattino e quindi la mia ipotesi poteva essere plausibile. Una volta uscita dalla camera, scesi le scale e raggiunsi la cucina. Avevo la gola secca e molta sete, perciò raggiunsi il frigo per poi tirare fuori dell'acqua fresca e bevvi. Uno, due, quattro bicchieri. Ma niente. Avevo ancora sete.

Avvertii la presenza di qualcuno alle mie spalle e mi voltai leggermente allarmata per la sua grande e felina silenziosità.

<<Ben svegliata.>> disse Sebastian sorridendomi dolcemente.

<<E tu che ci fai qui? Gli altri lo sanno?>> chiesi confusa.

<<Tranquilla. Sono stati loro a farmi restare...anche se non sembravano molto contenti. Ma in ogni caso lo avrei fatto comunque...>> disse e la sua espressione divenne più cupa e pensierosa. Quasi triste. Mentre mi osservava.

<<Per quale motivo ti avrebbero chiesto di rimanere? È una cosa assurda, non lo avrebbero mai fatto.>> dissi in cerca di una risposta seria.

<<Beh...la situazione lo richiedeva...>> rispose lui. Il suo tono era strano e mi rendeva in un certo modo inquieta. Sentivo che stava evitando di dirmi qualcosa.

<<Di che stai parlando? Ludovica e i suoi seguaci sono stati fermati e forse a quest'ora li avranno già giustiziati o incriminati per le loro azioni...quale altro problema rimane ancora?>>

Lui non rispose. Mi guardava solamente e notai che la sua espressione era cambiata ancora. Sembrava che provasse compassione per me. Non riuscivo però a dare un senso a ciò che vedevo raffigurato sul suo viso.

<<Perché diavolo mi guardi così?! Anzi, no. Prima che me ne dimentichi...come sono sopravvissuta ieri? Insomma, stavo sicuramente morendo e la super guarigione dei lupi mannari non avrebbe mai potuto salvarmi. Ero troppo debole. Quindi come è successo? E poi quando mi sono svegliata mi sono resa conto che la mia magia non funziona più e non riesco nemmeno a chiamare Asmodeo. Non ci sto capendo più nulla...>> dissi preoccupata senza riprendere fiato nemmeno una volta.

Lui si avvicinò a me e disse:<<Hai ragione. Ti devo delle spiegazioni...>> poi mi indicò un punto e chiese gentilmente:<<Possiamo sederci?>>

La ragazza della profezia: Amore o destinoWhere stories live. Discover now