PARTE 3: MASCHERE EMOTIVE - Capitolo 34

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Dario cercò di concentrare il suo sguardo su Lucia. "Devo abituarmici" si disse, ma il vederla indossare gli abiti della madre lo turbava parecchio. La ragazza era più bassa di Daniela, per cui i vestiti le davano un look baggy a causa dell'eccessiva lunghezza.

Lucia percepì il disagio dell'amico e provò a distrarlo – Pazzesco che a Wisteria ci sia così tanta gente pronta a calpestare i diritti degli altri!

Un paio di persone si voltarono verso la ragazza, pronti a urlarle qualche slogan conservatore. Lei li acquietò con un'occhiata e i due ripresero la loro conversazione originale.

"Sì, purtroppo questo è uno dei lati negativi del regime di Galvani" segnò Dario "Imporre in maniera accelerata le sue politiche progressiste ha inasprito i movimenti di destra. Tutta questa affluenza ad un corteo pro-famiglia è la prova che Wisteria non è ancora pronta."

- E quindi quale sarebbe la soluzione? - commentò Simone – Continuare a discriminare?

Dario percepì il rancore personale nei movimenti delle sue mani, perciò cercò di rispondere in modo delicato. "La Società non è un'entità superiore al popolo, ma è costituita dallo stesso. Non puoi cambiare il mondo se non cambi prima le persone"

Lucia fu affascinata da quelle parole – Esatto, ed è per questo che dobbiamo sconfiggerlo, no? Per ridare voce al popolo di Wisteria e combattere questa tirannia, per far si che la gente scelga volontariamente il progresso e non lo abbia imposto dall'alto!

Il supereroe non riuscì ad ignorare la forte ipocrisia delle affermazioni della ragazza. Lei non era nella posizione di giudicare nessuno. Lei era la terrorista della Strage del Derby, lei aveva ucciso centinaia di criminali durante l'evasione, tra cui la sua amica Marta. Decise tuttavia di non esternare quell'irritazione, limitandosi a commentare "Sì, ma soprattutto perché Galvani controlla almeno il 60% della criminalità nazionale da quasi 10 anni, ed è responsabile della morte di migliaia di innocenti."

Essendosi voltato verso di lei, non poté non notare il logo del Wistericon sulla sua maglietta. Sua madre vi aveva partecipato come ospite l'anno precedente, presentando l'ultimo capitolo della saga di Cadmium Girl. "Cadmium Girl avrebbe decisamente combattuto contro Pesci" pensò "Lei possiede la stessa caoticità dei classici supercattivi di mia madre, ma qui siamo nel mondo reale. Qui siamo tutti e tre degli assassini, da una parte e dall'altra." e decise di guardare al lato positivo, pensando alla promessa che lei gli aveva fatto sul bus.

Il suo flusso di pensieri fu interrotto da Simone – Ragazzi, penso che quel tipo laggiù ci stia seguendo.

- Siamo ad una manifestazione Simo, stiamo tutti andando verso la stessa piazza...

"No, ha ragione" segnò Dario, notando che il ragazzo aveva appena distolto lo sguardo da loro "Capelli castani, palestrato con v-neck nera, giusto?"

La Verità annuì.

Risonanza si guardò intorno, soffermandosi sui volti dei manifestanti. "È solo, andiamogli incontro!"

Il ragazzo notò il trio venire verso di lui, si voltò per scappare, ma Lucia gli trasmise una paura paralizzante. Lo raggiunsero e lei lo afferrò per i capelli – Chi ti man... aspetta un attimo, io ti conosco.

Il ragazzo ansimava – Certo Lucia!... Sono Riccardo... Riccardo Rovi, il coinquilino di Samuela!

Lei si ricordò subito e lo lasciò andare – Oddio, scusa Rick! Non ti avevo riconosciuto con questo nuovo taglio! - e rise – Era ora che la finissi con quei capelli lunghi piastrati: il tuo riccio naturale ti sta decisamente meglio!

Dario fu un po' seccato dal cambio di tono della conversazione, ma sollevato dal fatto di non dover affrontare un nemico in mezzo ad una folla così numerosa. Simone fu invece catturato dall'avvenenza del ragazzo. Il suo fisico era visibilmente definito e quel ciuffetto riccio dava un tocco di freschezza al suo look.

- Si scusa se ho fatto lo stalker, ma ti ho riconosciuto da lontano e non ho avuto il coraggio di avvicinarmi. Sai, il tg di ieri mi ha messo un po' d'ansia...

- Figurati, qua tutti ci fissano in modo inquietante. Se non fosse per i miei poteri, ci avrebbero denunciato già una ventina di persone – e lo guardò sorridendo, come a dire "Guarda come sono forte Rick, guarda!"

"Sì molto interessante, ma dovremmo continuare a camminare" segnò Dario, interrompendoli, "Stiamo per finire in coda alla folla"

I tre annuirono e ripresero il passo dei conservatori.

"Comunque sono Dario, piacere" e gli tese la mano.

- Lo so – disse lui, prestando attenzione a scandire bene le parole – Da quando hanno rivelato il tuo volto in tv, non è difficile riconoscere il grande Risonanza!

Dario si toccò la nuca con la mano, un po' imbarazzato dalla lusinga.

- E tu invece? - chiese Riccardo, voltandosi verso Simone.

- Ehm... Simone, piacere! - rispose emozionato – Ma i miei... i miei nemici mi chiamano Verità.

- Verità? - e gli lanciò uno sguardo incuriosito.

Quell'occhiata lo travolse – Sì... hai sentito la storia del... del Quaderno di Fesserie?

- Certo che sì! - rispose Riccardo entusiasta – Sono al terzo anno di filosofia, ho dato un esame sulla corrente di Fesserie. Raccontami tutto, ti prego!

Dario e Lucia avanzarono tra la folla, sia per "lasciarli soli", sia perché stanchi di sentire quella storia per l'ennesima volta.

Trio OmegaWhere stories live. Discover now