Capitolo 43

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Giada non riusciva a staccare gli occhi dall'outfit di Lucia – Mi dispiace, non ce la faccio! Perché ti sei vestita così?

- Così come? Mi hai detto tu di vestirmi elegante, no?

La ragazza cercò di mantenere la calma – Siamo in Via Libertà Est, cara. Samu non aveva un abito da sera da prestarti?

- Non posso indossare abiti da sera! Se vesto in maniera arrapante non posso manipolare nessuno. E comunque il mio look è fantastico.

Giada guardò quegli abiti con disgusto. Lucia indossava dei jeans a vita alta e una camicia a maniche corte dai motivi molto eccentrici. Quel look stonava pesantemente con l'abito nero elegante della ragazza, evidenziandone la poca appariscenza.

Lucia percepì la sfumatura omofoba di quello sguardo e decise di spostare il focus della conversazione – Qual è il piano per stasera?

- Questa sera ti farò conoscere uno dei membri più importanti della Fiamma. Il tuo obiettivo sarà quello di piacerle.

"Troppo facile!" pensò, e sorrise – Vedrai che tua madre mi adorerà!

- Mia madre? - esclamò ridendo – Non siete ancora degni di conoscere mia madre! Prima dovrai piacere ad Elena, poi discuteremo se fartela incontrare.

Lucia fu infastidita da quell'atteggiamento di superiorità - E se non lo fossi?

- In quel caso vi lasceremmo distruggere Galvani, poi distruggeremo voi.

- In quel caso saremmo noi a distruggervi – rispose la telepate, inondando Giada di inquietudine.

- Accettiamo la sfida – e rise, cercando di nascondere quella sensazione.

La camminata proseguì in silenzio e, dopo alcuni minuti, le due si fermarono di fronte ad un locale con la vistosissima insegna "Il Cavallo di Troie".

Giada invitò Lucia a seguirla verso l'ingresso. Un buttafuori si avvicinò e la salutò, accennando un inchino – Buonasera signorina Gilante.

- Ciao Germano – rispose lei con freddezza, sussurrando a Lucia di ignorarlo. "Non parlare con la plebe!" le disse con gli occhi.

Luci rosse e viola illuminavano la nebbia rada all'interno del locale. La musica era un misto inclassificabile di elettronica e metropopolis. Giada indicò uno dei divanetti in prossimità di una postazione da pole dance, facendo gesto all'amica di seguirla.

Lucia si guardò in giro, non notando chissà quale differenza da un comunissimo strip-club. Soltanto una cosa era radicalmente diversa: i clienti. Le persone attorno ai ballerini erano politici o imprenditori di spicco, così come la gente al bar. Sommando le ricchezze di tutti i presenti, sarebbe stato possibile comprare l'intera nazione. Due volte.

- GIADAAA! - esclamò una voce acutissima dietro di loro.

La principessina assunse il sorriso più falso del mondo – Ehi Cassie! - e abbracciò la stripper. Dato il tono quasi amichevole, Lucia dedusse che il rango della stripper dovesse essere abbastanza alto.

Cassandra indossava un reggiseno e una minigonna in pelle nera. Il collare, i guanti e i tacchi altissimi caratterizzavano molto quel look bdsm, ma mai quanto la sua maschera. Anche quest'ultima era in pelle nera e le copriva diagonalmente mezzo volto. Sia la bocca che l'occhio sinistro erano visibili attraverso una piccola grata nei buchi della maschera. L'occhio destro era invece libero, assieme alla parte di viso circostante. Nonostante fosse parte integrante del costume, Lucia notò delle cicatrici sotto la maschera, intuendo che la ragazza fosse stata vittima di violenze o abusi.

- Chi è la tua amica?

- Piacere, Lucia! - rispose, anticipando Giada.

- Lucia...

- Lovato.

- Mmh...

La telepate fu irritata dall'atteggiamento della stripper – Mai sentito della Strage del Derby? - e le trasmise un senso di paura e inferiorità.

Cassandra sbarrò gli occhi – La terrorista coi poteri! Oddio, scusa... è solo che quando qualcuno viene qua è super-conosciuto... non mi aspettavo certo che...

- Non preoccuparti, ti capisco – e le sorrise, trasmettendole serenità e ammirazione.

La ballerina sorrise in risposta, quindi si voltò verso Giada – Suppongo allora che lei sia un'alleata e che tu voglia presentarla ad Elena.

- Esatto, dov'è adesso?

- Sta facendo una sega a Burattini, ma sai come si dice: più dura il mandato, meno durano loro! – e rise – Comunque, dieci minuti massimo ed è da voi. La vado ad avvisare adesso – e si salutarono con un bacino al volo.

Le due proseguirono verso il divanetto designato alcuni minuti prima.

- Burattini viene qui? - chiese Lucia sorpresa – Non era uno degli uomini di Galvani?

- Il sesso non ha ideologia. Elena è la migliore escort di Wisteria, tutti vanno da lei, compresi i membri dell'Organizzazione. Penso che l'unico che non si sia mai fatto una di loro sia proprio Galvani.

- Beh, ci sta. Neanche io andrei a sfogarmi nel covo del nemico – e rise.

- In realtà il Cavallo di Troie è una nostra conquista recente. Fino a meno di un anno fa apparteneva a loro. È stata per anni la loro base nella nostra zona! - e, notando l'espressione confusa della ragazza, aggiunse - Elena ti spiegherà meglio fra poco. È una storia che ha coinvolto anche Risonanza.

Le due arrivarono al divanetto, si sedettero e iniziarono a contemplare il muscoloso stripper davanti a loro. Lucia si soffermò a guardare i suoi slip dorati, decorati con una miriade di catenelle intrecciate. La gonnellina metallica tintinnava incessantemente, mentre l'uomo saliva su e giù per il palo.

- Lui è Ettore "Il Massacratore", fa parte del trio dirigente del locale.

Lucia uscì dalla trance – Ah, e gli altri due sarebbero...

- Cassandra "Sputo di Apollo", la ragazza di prima, ed Elena "Mani Candide".

La telepate rise – Che nomi fantastici! Mi sembra vi manchi un Paride però.

- I nostri clienti devono pensare che Elena sia single, non può esserci un Paride – e si lasciò scappare una risatina.

- Ehi boss! - esclamò Ettore, appeso a testa in giù.

Giada rispose con un cenno.

- Chi è la tua bellissima amica?

- Lucia Lovato, piacere! - rispose lei, trasferendo un po' di eccitazione su di lui.

- Lovato... la ragazza della strage?

Lei annuì, cercando di trattenere i suoi poteri.

- Bella e potente come una dea! Ti va di vederci a fine serata nella stanza B12? Solo per te, servizio completo a 420 petali.

Giada sorrise – Il prezzo è ottimo, Lucia.

- 420? Per il Massacratore dev'essere un onore farsi la Massacratrice. Che ne dici di vederci gratis? - e gli trasmise tre quarti della sua tensione sessuale.

Ettore sorrise, perdendo quasi l'equilibrio – Quando vuoi, dea!

L'amica fu sorpresa da quella reazione - Hai appena ottenuto una scopata gratis con Ettore? Spero tu piaccia ad Elena, dobbiamo conquistare questa città assieme!

Cassandra si avvicinò silenziosamente alle due e le abbracciò da dietro, sussurrando – Elena sta per arrivare, aspettatela nella stanza E69.

Trio OmegaWhere stories live. Discover now